Nietzsche sosteneva che la tragedia greca nasceva dall’eterno conflitto di due elementi presenti nella cultura classica e ben rappresentati attraverso la mitologia. Il primo è lo spirito dionisiaco ovvero lo slancio mistico e irrazionale, il desiderio di infinito, l’ambizione all’assoluto. Il secondo elemento è l’apollineo, inteso come razionalità, equilibrio, serenità teoretica, senso di finitezza.
«il Greco conobbe e sentì i terrori e le atrocità dell’esistenza: soprattutto per poter vivere, egli dové anteporre a queste la nascita onirica degli dei olimpici. Per poter vivere, i Greci dovettero, per la più profonda necessità, creare questi dei: il loro avvento dobbiamo senz’altro rappresentarcelo così, che dall’originario titanico ordinamento divino del terrore attraverso quell’impulso apollineo alla bellezza si sviluppò, in lenti passaggi, l’olimpico ordinamento divino della gioia, nello stesso modo in cui le rose sbocciano da uno spineto».
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