giovedì 28 giugno 2018

Tra pennello e compasso. Alfons Mucha, artista e massone

di Mauro Ruggiero



Quando si parla di Art Nouveau, affiora subito alla mente il nome di colui il quale ha caratterizzato più di ogni altro questo straordinario stile, con la sua tecnica inconfondibile e le creazioni geniali: Alfons Maria Mucha (1860-1939).

Il Pittore e decoratore ceco, famoso in tutto il mondo, è considerato il padre dell’Art Nouveau, nonché il maggiore rappresentante di questa corrente, ed è stato autore di stupendi dipinti, illustrazioni, cartoline e disegni, ma anche di gioielli e altre meraviglie dell’arte applicata, frutto di un percorso artistico personale che, ripensando in modo originale elementi del passato, ha dato vita a un linguaggio che ha aperto all’arte prospettive nuove di sviluppo. Le creazioni più famose di Alfons Mucha hanno quasi sempre come elemento principale la figura femminile, nella sua doppia inclinazione di donna angelo e femme fatale. Rappresentata in composizioni grafiche straordinarie dalle linee ondulate e dinamiche che mettono insieme l’elemento umano con forme floreali, la donna di Mucha, carica di sensualità ed erotismo, si configura come archetipo dell’eterno femminino e diventa l’esempio che riassume i canoni estetici dell’idea di bellezza di un’epoca. Impossibile non rimanere affascinati ancora oggi davanti ai manifesti pubblicitari dai colori brillanti, come quelli realizzati per “la divina” Sarah Bernhardt, musa immortale dell’artista, simbolo stesso dell’Art Nouveau e della belle époque, che resero Mucha uno degli artisti più noti e ricercati del suo tempo.

Ma oltre a quello del pittore geniale esiste un volto meno noto e più intimo di Alfons Mucha, un aspetto dell’uomo e dell’artista ancora poco conosciuto. Come molti grandi artisti e letterati di quegli anni, anche Mucha si interessò all’esoterismo che considerò parte importante della propria vita e arte. A Parigi, partecipò spesso a sedute spiritiche, seguì gli incontri e fu in contatto con esponenti della Società Teosofica e di altri circoli occultisti della capitale. Nei caffè parigini discuteva di scienze occulte e spiritualità con importanti esoteristi del tempo, ma l’evento che ne influenzerà maggiormente la vita e l’arte sarà la sua adesione alla Libera Muratoria.

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