di Filippo Goti
Letteralmente il termine "Mandeo", la cui origine si perde in un dialetto aramaico, significa "il battezzato”, ed è in Giovanni il Battista, colui che dispensa il battesimo, che i Mandei riconoscono l'origine della propria tradizione.
Matteo 3:1 In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea,
La religione Mandea è stata definita l'ultima religione gnostica; sopravvivendo a quasi duemila anni di persecuzione da parte di tutte le altre religioni abramitiche, è giunta fino a noi, autentico fossile vivente di una tradizione "gnostica-cristiana" coeva ed alternativa al cattolicesimo. Quasi a ricordare, per coloro che non sanno o che volutamente ignorano, come le origini dello stesso cristianesimo siano ben lontane dall'assumere sembianze di un monolitico e rettilineo sviluppo, bensì trovano iniziale espressione in molteplici comunità, gruppi misterici, iniziatici, che in modo diverso avevano ricevuto il messaggio cristico, e come questo si era innestato nelle loro tradizioni locali.
Del resto Roma è solamente la terza chiesa e ancora oggi nel bacino del mediterraneo, là dove si è coagulato, il fenomeno cristiano trova radice ed espressione nella diversità di riti, di modo di intendere e vivere il messaggio cristico (fino quasi a giungere a veri e proprio riti dal sapore sciamanico) è vario.
1. L'origine dei Mandei
Non è certa l'origine dei mandei; una delle tesi vuole che i Mandei derivino dai Nazorei, una delle tante sette ebraiche che durante la repressione romana fuggirono verso la città di Harran. Altra tesi identifica i Mandei con i Sabei, citati nello stesso Corano. Alcuni studiosi sostengono che i mandei sono originari della Mesopotamia, ed infine c'è chi vede in questa comunità religiosa i discendenti dei fedeli di Giovanni il Battista. L'indeterminazione sull'origine dei Mandei, porta gli studiosi a dividersi attorno all'origine della loro religione. Per alcuni il mandeismo è un'eresia cristiana del secondo secolo, mentre per altri è una religione che raccoglie elementi di cristianesimo e manicheismo. Pare che la più ovvia delle ipotesi e cioè che la religione mandea possa essere il risultato dell'incontro fra elementi zoroastriani e l'insegnamento di Giovanni il Battista, non sia tenuta in gran conto.
Secondo una delle tesi sopra citate, i mandei si rifugiarono ad Harran (Siria) a seguito della distruzione dello Stato di Israele da parte dei romani, ma non è da escludere che fosse in corso una persecuzione religiosa ai loro danni da parte degli ebrei ortodossi. Per alcuni secoli rimasero in quel territorio, ma poi furono soggetti a nuove vessazioni, in quanto malvisti sia dalla comunità cristiana che da quella islamica. A seguito di tali eventi furono costretti a rifugiarsi nelle zone paludose del Marsh in Iraq.
I Mandei sostengono di essere originari della regione di "Tura d'Madau", mai individuata dagli studiosi, e di come la loro religione sia precedente al cristianesimo, e al manicheismo, e non sia stata fondata da Giovanni il Battista. Quest’ultimo rappresenterebbe solamente il più grande dei Profeti, ovvero colui che conclude la rivelazione e pone il sigillo sulla storia dell’uomo.
La lingua mandea deriva da un dialetto aramaico, ma tale connotazione si sta perdendo a causa sia dell'esiguità del numero dei mandei, sia per le contaminazioni di arabo nella loro lingua. I Mandei, come vedremo più avanti, non godono di nessuna tutela giuridica e religiosa, e il loro patrimonio culturale e umano rischia di scomparire.
Nel seguito considereremo come Mandeo derivi da battezzato, ma è utile ricordare che qualcuno fa risalire questo termine a Conoscenza. Personalmente considerato lo stretto legame per i Mandei fra il Battesimo e la Luce, ritengo che le radici possano entrambe coesistere, acquisendo così nuova sostanza.
2. La Religione Mandea
I Mandei considerano la loro religione una proto-religione, il cui punto di origine è il Mondo della Luce. Il mandeismo si presenta come una religione monoteista, con forti tratti dualistici dove un Dio Supremo di Luce è circondato da Angeli, di cui il più importante è Manda d-Haiyè (Gnosi della Vita). L'uomo vive al limitare del mondo delle tenebre e del male, dominato da diavoli su cui primeggia Ruha, una sorta di ArciDemone, e la terra è stata generata come conseguenza delle azioni del Mondo della Luce, e del Mondo delle Tenebre. Inizialmente la Terra era frutto del male, ma successivamente, attraverso gli Angeli e i Profeti, il bene si è insinuato nel mondo. Possiamo già notare delle similitudini fra la visione mandea, lo zoroastrismo, la gnosi barbelotiana, e il manicheismo. I testi Mandei riportano come nel terzo secolo d.c. vi furono dei contatti fra le comunità manichee e mandee, e come lo stesso Mani fosse stato influenzato da questa antica religione, suggerendo così (per semplice evidenza storica) come molto dello gnosticismo deve a questa religione-misterica.
Tra le analogie con lo gnosticismo barbelotiano e lo zoroastrismo, emerge con forza la figura di Adam il cui corpo (Pagria di Adam) è stato prodotto dai demoni, al servizio di Ruha e dalle potenze planetarie. La prigionia di Adam è evitata dagli esseri di luce, in quanto generano per lui un compagno dell'animo: Adam (nascosto) interno (kasya del adam) e comunicano a lui i segreti del mondo della luce e delle tenebre. E’ direttamente da Adamo ed Eva (dono del Padre di Luce ad Adam) discendono i Mandei, che hanno dovuto prendere vita in questo mondo di tenebre, ma che incarnano il verbo di salvezza.
Uno dei temi principali della speculazione mandea è la morte; vista non come evento individuale, ma vero e proprio “collasso” cosmico.
L'estinzione di Adam è ritenuta un prototipo dell'estinzione generale. Questo accadimento si staglia al centro della speculazione di questa religione. Dopo la caduta dell'anima nel corpo di Adam, (Dhaii di Manda ) è la conoscenza dell’Universo delle legge, e della natura che riempie e da sostanza alla sua discendenza ( I Mandei). Adam quindi è proiettato sia alla conoscenza che all'estinzione; la quale si connatura nel ritorno felice dell'anima al mondo di luce. Per il Mandeo ogni esperienza in vita, è atto preparatorio a questo “viaggio” verso la dimora perduta; da cui discende come la morte viene vissuta come un passaggio non funesto, ma necessario alla reintegrazione dell’uomo nel suo contesto primordiale e celeste.
L'uomo abbandona il mondo dell'illusione e della sofferenza al momento della morte, attraverso la quale ogni anima passa attraverso degli stadi intermedi fino ad arrivare al Regno della Luce. Così come per altre religioni e scuole gnostiche, il mondo terreno avrà anch'esso una fine. Secondo la tradizione mandea, giungerà un messaggero che traghetterà le anime dal mondo dell'oscurità al Regno della Luce e questo sarà il segnale che è giunto il momento della fine del mondo delle tenebre. Al termine esisterà solo il Regno della Luce e il tempo della sofferenza si sarà esaurito.
Troviamo identico mito anche nella religione catara, anch'essa monoteista e al contempo dualistica, che prevedeva sia un ciclo di sette ritorni per le anime, sia l'essiccamento del mondo terreno nel momento in cui ogni anima avrà fatto ritorno al mondo superiore.
Interessante notare come tali concetti sono espressi anche nella Cabala, a riprova di quanto lo gnosticismo abbia influenzato le varie tradizioni esoteriche. Del resto la visione cosmogonica mandea, non deve far sorridere il disattento lettore, visto che essa è ben più raffinata del convenzionale Giudizio Finale che troviamo nella Bibbia. L’Apocalisse, attribuita al Giovanni Evangelista, prevede la seconda venuta di Gesù, è sicuramente versione semplificata di un messaggio antico che ci ricorda la fine del tempo dell'uomo, e l'inizio del tempo divino.
Come molto lascia intuire la figura centrale della religione mandea è Giovanni Battista (Drashia d-Yahia), l'ultimo dei Profeti, che con l'introduzione del battesimo permette all'uomo di incamminarsi verso il Regno di Luce. La cerimonia del battesimo (Masbütä) si connatura con una triplice immersione sacra, attraverso cui si viene purificati da ogni iniquità e ci si avvicina al mondo della luce. In ricordo dei battesimi nelle acque del Giordano (ed a maggior simbolismo le acque dei battesimi sono chiamate Giordano), i rituali mandei avvengono presso acque correnti. Non solo quindi viene evidenziato il potere dell'acqua come agente di purificazione, attraverso la triplice ripetizione ( tre è un numero sacro legato alla divinità ), ma anche il simbolismo legato al "correre" delle acque, che rappresenta non solo il flusso del tempo, ma anche il divenire di tutte le cose, e l'eterna corrente vitale che lega il Mandeo a Dio.
Il battesimo mandeo non avviene solamente al momento dell'ingresso nella comunità, ma ogni domenica (habshaba) ad emblema dell'attenzione che questa fratellanza ripone nella purificazione. Oltre alla triplice immersione, il battezzato è accompagnato da una corona del mirto (la cui essenza nell'antichità veniva utilizzata in pratiche sia di purificazione che evocazione). In seguito la fronte del battezzato viene segnata dal sacerdote con olio consacrato, e una semplice comunione di pane e di acqua precede la conclusione del rito che avviene con la stretta di mano “della verità" (kushta).
I fedeli mandei partecipano alla cerimonia con un abito composto da sette pezzi e completamente bianco, a differenza dell'abito sacerdotale che è invece composto da nove pezzi. La triplice immersione risulta essere ritmata, quasi a sottolineare con energia il prima e il dopo.
E' interessante notare come i mandei mettono in rapporto il bene spirituale con il bene fisico, ed infatti il rito del battesimo in questa ottica serve a guarire i malanni del corpo. Riti non solamente di purificazione, non esclusivamente legati ad una dimensione di sacra teurgia, ma anche terapeutici, elemento in comune con altre comunità mistiche che si formarono in quel territorio che va dall'Egitto alla Mesopotamia.
Oltre al battesimo hanno enorme importanza per il fedele mandeo anche il funerale e la festa dei morti, in quanto è attraverso la morte che l'anima raggiunge il mondo della Luce, ed è qui così che la morte diviene seconda vita. La messa per i morti, o piuttosto l'ascesa dell' anima al mondo di luce è una caratteristica fondamentale della religione Mandea che crede in una seconda vita, o vera vita, dell'anima dopo la morte. I Mandei, così come gli antichi Egizi, dedicano molto tempo ad un ampio numero di cerimonie che garantirà il futuro dell'anima dopo la morte; ecco quindi che un grande numero di rituali di purificazione hanno come obbiettivo quello di garantire l'accesso dell'anima al mondo della luce. Questi rituali non si limitano alle cerimonie religiose, ma includono anche determinati pasti cerimoniali; come i pasti nella memoria del defunto. La messa per i morti ha un valore simbolico relato al "ricordo" dell'anima dopo la morte, e nel concederle aiuto nel relativo viaggio pericoloso attraverso “i posti di detenzione" o del purgatorio (matarata) prima di giungere al mondo di luce, e sicuramente all'accorto lettore non saranno sfuggite le coincidenza fra la preparazione dell'anima mandea, e quanto prescritto nel Libro dei Morti Egiziano.
Interessante è notare la grande rilevanza del femminile nella religione Mandea. Eva non nasce da una costola di Adamo, così come nel filone abramitico, ma bensì rappresenta un dono inviato dal Dio della Luce per Adamo. La storia mandea è ricca di donne che hanno esercitato il ruolo di sacerdotesse o di profetesse, dimostrando quindi una sensibilità spirituale non legata a meri orpelli fisici, non corrotta dalla carne, e non limitata dalle apprenze di un corpo in sè e per sè caduco, ed espressione di un transito terreno. I neonati mandei ricevono da oltre 2.000 anni il cognome della madre.
E' difficile dare esatta cronologia alla letteratura sacra mandea, vista la scarsità di elementi storici su questo popolo, comunque alcuni studiosi la collocano fra l'era precristiana e il secondo secolo dell'era cristiana. I Testi Sacri sono:
- Il Ginza (tradotto nel 1925 dallo studioso di religioni Mark Lidzbarski), che significa "Tesoro". Questo testo sacro è composto da due parti, la prima parte è una collezione di diciotto trattati di cosmogonia e mitologia. La parte seconda è dedicata all'anima ed alla relativa ascesa (masiqta) al mondo di luce (è una raccolta di inni per la messa dei morti).
- Il libro di Giovanni (dyahya di drasha) è forse un supplemento al Ginza. Composto da 37 sezioni, raccoglie elementi di mitologia e insegnamenti del Battista.
- Il libro canonico di preghiera (Qolasta), raccoglie i canti e le preghiere corali per le cerimonie religiose, soprattutto per i battesimi e le messe per i morti.
- Lo Shuiale Trisar, che è composto di sette parti ed è ad uso soltanto dei sacerdoti.
3. I Mandei e Gesù Cristo
I Mandei come altri gnostici separavano la figura di Gesù da quella del Cristo (docetismo), non potendo riconoscere ad un essere spirituale, inviato dal Padre della Luce, la possibilità di morire per mezzo degli uomini e delle tenebre. Per i mandei il Gesù terreno ( Ishu Mshiha) non è il Salvatore, ma un servo dei demoni. Il suo martirio è un inganno da parte del mondo delle tenebre; mentre il Cristo Spirituale è rappresentato da Anosh Uthrà ( l'ultimo termine significa angelo ), che altro non è che Manda d-Haiye inviato come messaggero di luce sulla terra.
È interessante come i Mandei attribuiscano a Giovanni il Battista tutti gli elementi caratteristici, che un cattolico attribuirebbe a Gesù Cristo. I Mandei raccontano come la nascita di Giovanni fu annunciata da un Angelo a sua Madre, e come suo padre Zaccaria fosse un uomo molto anziano (Come S.Giuseppe). Inoltre, sempre nel racconto mandeo, una stella rimase sospesa sul luogo dove doveva nascere Giovanni, e come egli fu perseguitato dagli ebrei ortodossi, e costretto alla fuga per una ventina di anni, quando tornò nel mondo Giovanni era profeta e guaritore, e prese ad insegnare e battezzare.
Giovanni era chiamato sia il buon pastore, sia il pescatore di anime, titoli identici a quelli di Gesù, e sempre per i Mandei Giovanni prese come suo discepolo lo stesso Gesù.
Matteo 3:13 In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui.
I testi mandei sostengono che Gesù travisò gli insegnamenti di Giovanni, carpendone con l'astuzia i segreti, e traghettando nell'inganno gli uomini. Gesù si presentò a Giovanni per essere battezzato, e, vincendo le iniziali perplessità del Battista, riuscì a farsi ammettere nella comunità, ma durante il battesimo , Gesù fu investito dalla potenza di Ruah (l’Arcidemone), e non degli angeli della Luce.
Certo è interessante notare come i Mandei abbiano sofferto persecuzioni sia da ebrei, che islamici, che cattolici, in virtù della loro diversità nell’approccio alla figura del Cristo, e malgrado ciò hanno mantenuto inalterato nel tempo la loro visione su di un Gesù falso profeta e servo delle forze del male. Una simile connotazione di Gesù, e al contempo l'indicazione di un Cristo inteso come Angelo o Potenza Spirituale, è combaciante con quella di comunità e scuole gnostiche, creando un’interessante solco religioso e misterico.
Non possiamo non ricordare come gli stessi Dositeo e Simon Mago, asserissero di essere discepoli di Giovanni il Battista, e il loro essere contemporanei a Gesù apre una serie di fondati interrogativi attorno alle origini stesse del messaggio racchiuso nel cristianesimo; che potrebbe trovare non solo radice diversa da quello dell’ebraismo, ma dello stesso Gesù.
4. I Mandei oggi
Oggi le comunità mandee sono sparse fra Iran ed Iraq, oltre a qualche migliaia di fedeli in Europa ed in Canada, in un numero inferiore ai 50.000 individui che vivono nelle zone più impervie e povere. Gli aderenti alla fede mandea possono essere trovati nei villaggi nelle terre impervie comprese fra il basso Tigri e il basso Eufrate, i fiumi che circondano lo Shatt-al-Arab e nella provincia iraniana adiacente di Khuzistan.
Le comunità mandee nei paesi musulmani sono al limite dell'estinzione, a causa delle barbarie a cui sono sottoposte. I Mandei non sono inclusi nelle religioni del Libro, e quindi non godono di nessuna tutela. Ovviamente tali comunità non hanno neppure l'appoggio da parte dei cattolici, ponendosi come storica evidenza di religione cristiana a loro alternativa. Un problema non solo giuridico e religioso, che determina un'autentica pulizia etnica a cui i mandei sono sottoposti, a causa del loro scarso peso politico sullo scenario internazionale.
Riporto quanto segue tratto da http://www.gfbv.it/3dossier/me/mandaeer-it.html
Dopo l'ascesa al potere di Saddam Hussein nel 1979 aumentarono gli atteggiamenti ostili verso i Mandei. Tre il 1991 e il 1993 i Mandei che vivevano nella zona del Marsh (zona paludosa nell'Iraq meridionale) furono vittime di una vera e propria campagna di eliminazione. Il regime si scagliò con tutta la violenza possibile contro le popolazioni delle paludi tra Bassora, Samara e Nassiriya. La violenza del regime colpì particolarmente gli Arabi del Marsh che da oltre 5.000 anni vivevano in quella zona. Dopo le ribellioni sciite seguite alla seconda guerra del Golfo del 1991 moltissimi ribelli e disertori si rifugiarono nella poco accessibile zona delle paludi, vasta 150.000 km2, e Saddam Hussein colse l'occasione per bonificare tutta l'area. Il provvedimento colpì anche la comunità mandea che diminuì da 5.000-7.000 persone a 1.000-2.000 credenti. Inoltre furono distrutti tutti i centri di culto. I Mandei persero la loro patria nella quale avevano vissuto fin dal 5. secolo dopo Cristo. I sopravvissuti fuggirono nelle maggiori città dell'Iraq.
Dopo la caduta di Saddam Hussein nel 2003 la situazione dei Mandei è ulteriormente peggiorata. Dal 2003 sono aumentati gli omicidi di credenti mandei, gli stupri a danno di donne e ragazze mandee, le umiliazioni pubbliche, i rapimenti e le conversioni forzate. Trattandosi di una miscredente, lo stupro di una donna mandea resta impunito e contemporaneamente aumentano le discriminazioni nei confronti dei Mandei in generale: licenziamenti ingiustificati, espropri, arresti ed esclusione da incarichi pubblici. Le donne sono costrette a portare il capo coperto e durante l'ultima guerra irachena, i giovani sono stati costretti a prestare servizio militare nonostante la loro religione proibisca loro categoricamente di uccidere. Nel frattempo i Mandei si trovano spesso costretti a negare il proprio credo e le proprie tradizioni, il che costituisce per loro uno dei peggiori peccati. Essi si convertono "volontariamente" all'Islam e per paura delle persecuzioni e delle umiliazioni assumono nomi musulmani. Nel 2003 il leader sciita e giurista Al-Hakeem diffondeva sulla sua homepage la convinzione che i Mandei dovevano o essere uccisi o essere costretti a convertirsi all'Islam. Centinaia di famiglie mandee sono fuggite in Siria o in Giordania, dove vivono in condizioni disperate.. "
In questo estratto datato 8 AGOSTO 2007
http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=4476
si parla dei Mandei e delle loro persecuzioni da parte dell'Iran, intento a creare una zona sciita sotto il suo controllo in Iraq.
"Intervista di Willi Langthaler con al-Kubaysi
Abduljabbar al-Kubaysi, influente leader politico della Resistenza irachena e segretario generale dell'Alleanza Patriottica Irachena (API), risponde alle domande di Willi Langthaler sulla situazione che si va delineando in Iraq. Parigi, luglio 2007
Domanda: In quest'ultimo periodo i media europei, nel trattare dell'Iraq, ci hanno parlato esclusivamente di una guerra civile interconfessionale. Che cose succede in realtà?
Risposta: In realtà, sono gli occupanti statunitensi e il governo da essi imposto a spingere in direzione di questa guerra civile interconfessionale. Anche gli Iraniani, poi, vi hanno il loro interesse, poiché anch'essi auspicano una federazione nel Sud: stanno tentando di fare in modo che sunniti, cristiani e mandei [piccola comunità religiosa di tipo gnostico-dualista dalle antichissime origini che vive nella provincia di Bassora e nello Shatt el-Arab iraniano, NdT] se ne vadano per ottenere una zona puramente sciita. In condizioni di guerra queste spinte settaristiche hanno un effetto immediato.
I Mandei furono rispettati come credenti dai mussulmani fino a quando furono identificati come i misteriosi Sabei, antica religione di cui poco sappiamo, citata nel Corano. Nel momento in cui questa identificazione è venuta meno, i mandei hanno perso qualsiasi tutela religiosa e giuridica, condannati a subire stupri, violenze e confische, portando così un'antica religione sull'orlo dell'estinzione.
5. Mani e i Mandei
Spinto ad approfondire alcuni argomenti laterali al cristianesimo delle origini, in virtù di un piccolo ciclo di conferenze; mi sono imbattuto in un elemento di sicuro interesse per una visione alternativa dello stesso cristianesimo.
La questione riguarda Mani il fondatore del manicheismo, una religione universale(1) (come quella cattolica ) che si diffuse dal bacino del mediterraneo, in Grecia, fino in India ed in Cina. Religione che raccoglieva elementi di Zoroastrismo, Buddismo, e Cristianesimo, apparentemente sicretistica nel metodo, ma non nell'essenzialità del messaggio (un mondo del divino duale e in perenne lotta ).
Durante gli approfondimenti è emerso come la famiglia di Mani, con ogni probabilità fosse di religione mandea, o di una realtà da essa derivata. E ciò spiega la poesia liturgica e mitologia manichea, e come nell'esposizione religiosa di Mani non sia assolutamente presente la componente profetica e in generale quella ebraica.
Se pensiamo a come il Manicheismo, con uno dei suoi rami derivati ha attraversato l'europa balcanica, e come da esso siamo giunti poi ai Catari, e ancora alla Chiesa Giovannita; non possiamo che prefigurare anche un'alternatività cristiana a quando fino adesso ufficialmente riconosciuto.
6. Conclusioni
Non è stato facile parlare dell'origine dei Mandei, in quanto le prove storiche sono assolutamente scarse, anche se bisognerebbe chiederci se la migliore prova non sia l'esistenza stessa di questo popolo e di quanto viene tramandato dalla loro tradizione (che come minimo copre oltre 2.000 anni di storia). I Mandei hanno idee molto precise sulla loro origine, credono che la loro religione deriva direttamente dal Mondo della Luce, e che sia più antica del cristianesimo, del manicheismo, dell'ebraismo ed infine dello zoroastrismo. Non solo la religione mandea precederebbe le altre religione monoteiste, ma in misura diversa le avrebbe influenzate, dando quindi un senso rettilineare, seppur carsico, alla tradizione in esse, variamente, incarnata. Come abbiamo visto la religione Mandea si propone come un particolare monoteismo, che non trova radice nel ceppo abramitico da cui sono scaturiti, seppur con diversa gradazione, ebraismo, cattolicesimo (cristianesimo) e islamismo. Tale "diversità" appare sia nel ruolo sacerdotale e profetico, non limitato solamente agli uomini,e nei riti dove il popolo dei fedeli è parte attiva, ma anche nel particolare binomio fede-conoscenza che viene proposto. Dove l'una (la fede) è premessa dell'altra (la conoscenza), e non sono proposte come inconciliabili mete spirituali; poste l’’una agli antipodi dell’altra. Il rito del battesimo ripetuto, la triplice immersione, il considerare cosa unica il benessere spirituale e il benessere fisico, la morte vista come rito di passaggio verso mondi superiori, il continuo richiamo a luce e tenebra, rendono il mandeismo una religione "anche" di conoscenza, e non solo di fede (Il mandeo crede e sa che durante il battesimo il Mondo di Luce è presente in lui). Una religione che dovrebbe far molto riflettere per l'intensità misterica dei riti, molto simili a veri e propri rituali di iniziazione.
Seppur non ci sono certezze storiche attorno all'orgine dei Mandei, è rilevante il loro sostenere collocarsi prima allo stesso Giovanni Battista, lasciando così intuire come il punto di origine del cristianesimo, o almeno del messaggio in esso contenuto, sia ancora avvolto dalla nebbia del mistero e del simbolismo, malgrado la comune convinzione che lo vuole legato all’ebraismo e a Gesù. Del resto queste tematiche, oggi relegate ad ambienti accademici o esoterici, sono state dibattute, anche con violenza, nei primi anni dell’era cristiana, per poi essere soffocate nella repressione religiosa e culturale.
Non sarà sfuggito come la religione Mandea presenta molti tratti in comune con lo Zoroastrismo, un'antica religione della Persia preislamica, che si fonda in un conflitto fra Ahura Mazda (Dio della Luce), e Angra Mainyu (il Dio delle Tenebre). A questo conflitto partecipano, in base alla loro propensione e al prevalere della componente di luce o della componente di tenebra, tutti gli esseri viventi; in una sorta di guerra cosmica fra conoscenza ed ignoranza, luce e tenbre, bene e male. Un tema quello del dualismo fra luce e tenebre fortemente presente anche nello gnosticismo, seppur in una forma maggiormente legata all'individuo; tale argomento non è il solo che sembra ricondurre il mandeismo fra le religioni gnostiche assieme al Manicheismo e al Catarismo.
Troppi i gruppi (Terapeuti, Esseni, Mandei, ecc..), troppi i profeti e i mistici (Giovanni il Battista, Dositeo, Simon Mago, ...), che sembrano costellare la terra compresa fra Egitto e Mesopatania 2.000 anni fa, per lasciar credere che semplicemente il Cristianesimo è il frutto dell'insegnamento del Cristo, o lasciare il monoteismo perennemente ancorato alla radice ebraica. Così come vuole una certa tradizione, che spesso sembra vacillare innanzi ai colpi della storia e della libera ricerca.
Fino ad aprire la mente al dubbio dei dubbi: e se la stessa figura di Gesù altro non fosse che la trasposizione di Giovanni il Battista, il cui insegnamento oltre ad essere custodito dai Mandei, attraverso comunità mistiche e gnostiche è giunto fino in Francia incarnandosi della religione Catara?
.