lunedì 3 aprile 2017

Geopolitica dell'incertezza: Elia Valori con Pallavicini

Giancarlo Elia Valori con Tiziano Busca

Shayd Abd al-Wahid Pallavicini, presidente della Comunità religiosa islamica italiana, parteciperà il prossimo 12 aprile alla presentazione del libro di Giancarlo Elia Valori, «Geopolitica dell'incertezza» (Rubbettino) al Tempio di Adriano, in piazza di Pietra, alle 17.00.

«Un preciso spaccato del nostro mondo attuale, caratterizzato da grande instabilità, sconvolgimenti socioculturali e dall'azione disgregante dei movimenti centrifughi della globalizzazione. Per me, come religioso, è molto significativo che la fuga dal centro, intesa come perdita dei valori spirituali e sacrali che caratterizzano le dottrine e le fedi religiose, corrisponda alla dimenticanza dei principi essenziali della religione e, soprattutto, alla perdita di quelle “categorie” metafisiche, senza le quali teologia nihil», ha scritto Pallavicini.
«Theologia sine metaphisyca nihil, è il messaggio di un mio scritto, che mi sono permesso di consegnare anche a Papa Francesco, dopo l'omelia pronunciata al Duomo di Milano, proprio a proposito della necessità del discernimento e di non confondere l'unità con l'omologazione.
L'epoca dell'incertezza, del dubbio, del rischio e del disagio, o  "lo spaesamento che va dalla politica all'economia, dal terrorismo all'emergenza migranti, dalla finanza al commercio internazionale, dall'ambiente all’energia", per noi non sono che "i segni dei tempi", tempi escatologici, di fronte ai quali non possiamo né subirne gli influssi, né osservarli passivamente. Lo Shaykh 'Abd al-Wahid Yahya René Guénon, a proposito dei tempi ultimi e dell'inevitabile escatologia diceva si trattasse «non della fine del mondo, ma della fine di un mondo».
«Tutto ciò con le implicazioni di responsabilità che sia credenti che laici hanno di essere vigili, presenti, conoscitori del proprio tempo, e pronti a declinare fede, “pensiero linguaggio e azione”, in un rinnovamento costante, quello che per noi musulmani significa essere 'ibn al waqt, i figli dell'attimo».