giovedì 2 marzo 2017

Ecco perché bisogna reagire subito e bene contro gli attacchi di politica e stampa. Leggiamo il Manifesto del Partito Antimassonico Americano. Era il 1830


di Douglas Smanie

«La Massoneria si oppone completamente contro questo governo. Richiede la sottomissione alla propria autorità in spregio all’opinione pubblica, alla rivendicazione della coscienza, e ai diritti del giudizio personale. Argina le maestose correnti del pensiero edificante, tra i suoi adepti su tutta la terra, limitando una comunicazione benefica. Nel fare ciò, ha macchiato il nostro paese con il sangue di un fratello, ha adescato molti dei nostri influenti cittadini nelle più degradanti forme di falsità, ed è scampata con tutto il suo potere intatto, la sua esasperata vendetta, la sua manifesta contaminazione, dal possente braccio della giustizia retributiva. Non si possono trovare i mezzi per abbattere la Massoneria in nessuna delle nostre autorità esecutive, né nel nostro sistema giudiziario. L’unico metodo adeguato che punisca la Massoneria, quella fonte prolifica dei peggiori abusi, si trova nel diritto delle elezioni, e a questo dobbiamo far ricorso. Perciò non è improprio fare ricorso al diritto di voto elettorale per punire le malvagità della Massoneria. La Massoneria dovrebbe essere abolita, e dovrebbe essere abolita a tal punto da impedire la sua restaurazione» (dalla mia prefazione a I Misteri della Massoneria di William Morgan).
Questo testo era il manifesto elettorale del Partito Antimassonico Americano del 1830, significativo di una martellante e violenta campagna diffamatoria nei confronti della Massoneria Statunitense, prendendo come pretesto il caso della scomparsa di William Morgan, dal partito e dai giornali considerato un omicidio (che poi non è mai avvenuto).
Come scrisse Gould nella sua Storia della Massoneria: «Questa nazione ha visto feroci e tremendi scontri politici, ma nessuno si è mai avvicinato alla violenza della campagna antimassonica. Nessun settore della società civile, militare o religiosa è scampato alla sua influenza. Non si è fermato neanche di fronte alle relazioni familiari o alle amicizia. L’odio per la Massoneria era dappertutto, e non vi era nessun luogo dove non potesse entrare. Non soltanto gli insegnanti e i pastori erano cacciati dal loro ruolo, ma i figli dei Massoni venivano esclusi dalle scuole, e i fedeli dalle chiese. Vennero rifiutati i sacramenti ai Massoni, solo ed esclusivamente per colpa della loro appartenenza all’Ordine. Le famiglie divise, fratello contro fratello, figlio contro padre, e perfino mogli contro mariti. Furono compiuti sforzi estremi per abolire i diritti acquisiti dalle Corporazioni Massoniche e per presentare leggi, che potessero impedire ai Massoni di tenere le loro tornate e di praticare i loro rituali».
L'effetto fu un calo dei fratelli di oltreoceano da 100.000 a 40.000! Purtroppo, travolti dagli eventi, la reazione delle Gran Logge americane non fu proprio tempestiva e ci misero almeno 15 anni per recuperare immagine e consensi.
La storia della Massoneria ci insegna quindi che è fondamentale la reazione nei confronti di attacchi da parte di politica e stampa, che devono essere assolutamente combattuti sul nascere.