giovedì 2 marzo 2017

Daniele Capezzone: «Ci si incammina su una strada pericolosa»



Dichiarazione di Daniele Capezzone.

«A titolo assolutamente personale, desidero esprimere dissenso e sconcerto per l’iniziativa di sequestro degli elenchi dei cittadini appartenenti alla massoneria.

La responsabilità penale è personale. Se qualcuno è sospettato di aver commesso un reato, sia indagato, processato ed eventualmente condannato, dopo un giusto processo: che sia massone o no, credente o no, cattolico o no, laico o no, avvocato o no, dentista o no, sindacalista o no, e così via.

Ed è giusto che questo accada a prescindere da ogni connotazione culturale, filosofica, o magari religiosa, politica, sindacale, professionale, e così via.

Se invece si percorre (magari in buona fede, perfino con le migliori intenzioni) la strada dei sequestri e delle indagini su intere “categorie” di cittadini, ci si incammina su una via pericolosa».