martedì 26 aprile 2016

Quando ero un bimbo di luce, tutti i colori vennero a bussare


Il celebre mosaico di Lod

Quando ero un bimbo di luce
tutti i colori vennero a bussare:
“Apri, apri”
dicevano alle mie pupille clementi,
e gareggiavano per rifrangersi
blu dentro il blu.
Il sole del crepuscolo mi scorse
suoi raggi come due trecce chiare
di bambine che conducono
una vacca con un vincastro.
Nella città di Lod
quando ero un bimbo di luce
le cime
mi sollecitavano:
“Sali, Sali”,
nell’abbraccio delle nostre vette.
Tutti gli steccati erano più bassi di me
basso
Quando ero un bimbo di luce
le distanze
mi assorbivano
nella rapidità
di un altro tempo.
Erez Biton
Da Canti di cecità, 2013

Erez Biton Nasce in Algeria nel 1942. La sua famiglia fugge dal paese nel 1948 e si trasferisce in Israele, prima in una baraccopoli e poi nella cittadina di Lod. Qui, ancora bambino, giocando con una granata, residuo bellico della guerra d’Indipendenza, Biton rimane gravemente ferito e perde la mano destra e la vista. Si laurea in scienze sociali e comincia a lavorare come giornalista. Presidente dell’Associazione scrittori israeliani, è una delle prime voci della lirica detta “mizrahi”, nonché una delle più originali. Emerge nel periodo in cui l’élite sionista si riconosceva solo attraverso l’identità europea e occidentale, ignorando o emarginando la ricca e millenaria cultura di centinaia di migliaia di nuovi immigrati dei paesi arabi. Nel 2015 Erez Biton ha vinto il Premio Israele per la letteratura e la poesia.

Sarah Kaminski, Università di Torino


Fonte

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