giovedì 17 marzo 2016

La stella fiammeggiante e le sue origini platoniche

di Diana Bacchiaz

Nei dizionari massonici la stella fiammeggiante è il pentagramma raggiante della franco-massoneria moderna che verrà adottato solo nella seconda metà del secolo XVIII. È una stella cinque punte attorniata di raggi e con al centro la lettera G.



Prima di diventare un simbolo operativo massonico, il pentagramma era uno simboli favoriti dei pitagorici, ed era sotto il nome di Ugeia (o Ygia, dea della salute) che acquistava anche un valore terapeutico essendo il pentalfa della vita e della salute.
Nella Mitologia greca, la stella di Ygia va vista come un simbolo protettivo/preventivo, come un invito permanente a conservare la forza interiore, condizione indispensabile per mantenere uno stato di salute soddisfacente.
I pitagorici la scelgono per emblema e ne fanno il centro delle loro meditazioni. Iniziati, filosofi e geometri, i pitagorici sono i primi cercatori ed i primi teorici delle leggi generali dell’armonia. Nato a Samo nel VI secolo a.c., Pitagora fu iniziato ai misteri egizi e visse più di vent’anni nei templi faraonici accanto a sacerdoti che gli rivelarono i loro segreti.



Cinque è il primo numero che risulta dall’addizione di due e di tre cioè dei numeri primi pari e dispari. Il numero pari rappresenta il principio femminile ed il numero dispari rappresenta il principio maschile.
Tre + due rappresenta dunque il risultato dell’addizione del maschile e del femminile, la vita manifestata, la generazione, e più precisamente il prodotto ultimo della generazione: l’uomo.
Molto importante per il Fr.˙. Compagno è questo numero: cinque sono i suoi anni simbolici, cinque sono i viaggi che deve compiere durante la sua iniziazione, cinque sono i sensi che deve studiare e conoscere.
Il pentagramma ha sempre rappresentato per l’uomo antico le leggi dell’armonia essendo strettamente legato al numero che per eccellenza sublimizza questo concetto: la sezione aurea o proporzione divina, che si esprime col numero d’oro. Il numero d’oro è 1.618 (matematicamente simboleggiato da Φ) e il suo inverso 0.618 : emtrambi trovano innumerevoli applicazioni in natura. E’ un numero dalle caratteristiche eccezionali, il numero dell’armonia e della perfezione che si ritrova ovunque nella natura come nell’arte. Storicamente nasce dal pentagramma, o stella a cinque punte. Il pentagramma o pentacolo è anche uno dei simboli magici più noti dell’occidente, adottato già dai pitagorici come segno di riconoscimento degli appartenenti alla loro comunità.
Il pentagramma ha la particolarità che tutti i suoi segmenti sono una applicazione della divina proporzione, rendendolo un perfetto simbolo di sintesi dell’armonia.



                 




Per questa ragione la stella cinque punte è sempre stato il simbolo della bellezza e della perfezione associato alla dea Venere e al femminino sacro. Furono probabilmente i Babilonesi a scoprire le prime proprietà geometriche del pentagramma, studio successivamente approfondito dai pitagorici; tuttavia, fu Euclide a definire matematicamente il numero d’oro.
Inoltre, il pentagramma rappresenta l’insieme dei corpi viventi, vedi la stella di mare, i fiori di un pero, il taglio di una mela di cui si vedono i semi a stella a cinque punte, come l’uomo ha cinque dita, cinque sensi ecc.



L’uomo ha sempre cercato di imitare la perfezione della natura e non ci deve sorprendere il fatto che quasi tutte le antiche costruzioni rispettassero la divina proporzione: i pitagorici parlano di “euritmia” delle costruzioni architettoniche basate sul numero d’oro (ad esempio pensiamo all’uomo di Vitruvio di Da Vinci, alle proporzioni delle grandi piramidi di Giza, ecc.).
La stella è anche un simbolo biblico che ritroviamo sulla grotta di Betlemme per raffigurare il mistero dell’Incarnazione. Il sale della saggezza alchemica è rappresentato dalla stella a cinque braccia con al centro un cerchietto. La stella è inoltre sempre presente nella costruzione di chiese medievali, nelle ogive, nei rosoni delle vetrate.


La Stella Fiammeggiante viene posta ad Oriente sopra il trono del M.˙.V.˙.  nel tempio di secondo grado; al centro del pentagramma é presente la lettera G : l’interpretazione del significato di questa lettera ha dato vita a diverse teorie, ma la più accreditata assegna ad essa cinque significati specifici (specialmente nei rituali francesi).
Geometria: riferimento evidente ai pitagorici ed alla loro scuola iniziatica, é la scienza fondamentale per la muratoria operativa; “ma anche alla geometria interiore, che é puro lavoro spirituale, forza di ritenzione e di controllo dei desideri, della loro giusta valorizzazione e dalla corretta motivazione delle azioni, dei pensieri delle intenzioni”.
Generazione: risultato dell’unione tra il maschile e il femminile (due+tre).
Gnosi: conoscenza intesa come esperienza di contemplazione del G.˙.A.˙.D.˙.U.˙..
Genio: riferito alla scintilla divina del Creatore.
Gravitazione : le cinque braccia della stella sembrano essere emanate dal centro, che le trattiene e le direziona; quel centro che attraverso il lavoro iniziatico il massone deve ricercare e riscoprire  in se stesso.
Altri autori riferiscono il significato della lettera G alla parola inglese God (traduzione di Dio) o direttamente come G.˙.A.˙.D.˙.U.˙..
Molto é stato detto e molto altro si potrebbe dire su questo argomento, ma preferisco concludere con una frase sintetica ma molto eloquente (tratto dal libro di Prociatti):
“La Stella Fiammeggiante che appare al Compagno vincitore delle attrattive terrene è la stella del Genio Umano; ha cinque punte che corrispondono alla testa e alle quattro estremità dell’Uomo; è la Stella del Microcosmo che in Magia impersonifica il segno della Volontà Sovrana, cioè dell’irresistibile mezzo di azione dell’Iniziato”.

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