mercoledì 25 novembre 2015

Il Rito di York a New York



Un'importante tappa è stata segnata nella storia del Rito di York, nell'incontro tenutosi il 3 Novembre nella città di New York. Il Sommo Sacerdote Tiziano Busca insieme a Massimo Agostini e Mauro Luzi, ha voluto testimoniare personalmente il suo ringraziamento e quello di tutti i compagni del Rito di York Italiano, al compagno italo americano Vincenzo Salce – Gran Capellano della Gran Loggia di New York -   per aver assistito e seguito la degenza del figlio di un fratello A.Z. di Milano in occasione di un grave incidente.  In occasione dell’ultima Gran Loggia il GM, Stefano Bisi, aveva già riconosciuto a Vincenzo salce l’ordine di Giordano Bruno.

«Queste azioni -  ha detto il Sommo Sacerdote -  rappresentano la reale testimonianza dei valori della fratellanza che si manifestano con l'attenzione verso l'altro,  è per questo che ho voluto venire di persona a esprimere al Compagno Vincenzo Salce il più sentito ringraziamento di tutto il Rito di York Italiano, ringraziamento che si esprime nella consegna di questa onorificenza “Kirby Award” che è la  più alta testimonianza internazionale del Rito di York, insieme alla tua nomina a membro onorario del Gran Capitolo Italiano quale Grande Ufficiale del Sommo Sacerdote».



Il compagno Vincenzo Salce ha voluto testimoniare i suoi sentimenti di gratitudine: «Caro Tiziano, Sommo Sacerdote Italiano ed amico, ti ringrazio infinitamente per questo perché so che dietro questa medaglia c'è un sentimento che va oltre l'amicizia, c'è la fratellanza. È un onore per me ricevere questa medaglia quindi non fraintendere quello che sto per dire,  io penso che il nostro Rito non ha bisogno di medaglie e di riconoscimenti, quello che ho fatto per questo fratello per me è normale, è quello che ognuno di noi è chiamato a fare quando sceglie questa via nella massoneria e nel Rito di York, mi sento, confesso, un pò in imbarazzo a ricevere un riconoscimento così importante per qualcosa che ho fatto ma che  per me è normale, non ho fatto nulla di eccezionale solo il mio dovere di Compagno».

«Voglio raccontarvi una storia molto personale, molto tempo fa ero entrato in seminario per diventare un prete perché avevo necessità di una ricerca spirituale ed interiore, poi mia madre si è ammalata e ho dovuto abbandonare per assisterla. A malincuore me ne sono dovuto andare, in seminario avevo tanti amici, nessuno di loro, che sapevano i motivi del mio abbandono, però mi ha mai chiamato, forse due mi hanno manifestato il loro cordoglio quando mia madre è venuta a mancare. Dopo la scomparsa di mia madre un mio amico, molto stretto, mi ha detto che sarebbe entrato in Massoneria, e quando mi ha spiegato perché e che cosa era la Massoneria io gli ho detto che ci sarei entrato con lui e così abbiamo fatto insieme questo percorso, e solo in Massoneria ho capito la differenza tra amicizia e fratellanza, dopo sono entrato nel Rito di York e nel Rito questo sentimento si è cementato maggiormente e si allargato al di fuori dei confini americani, sento i miei fratelli tutti i giorni, sento il loro affetto e amore tutti i giorni e da tutto il mondo in un Rito che non ha confini geografici e di lingua».



Sono seguiti i ringraziamenti di William J. Thomas , compagno del Rito e Gran Maestro della Gran Loggia dello Stato di New York, che ha rimarcato nello spirito della comune fratellanza il significato di unione e solidarietà tra i fratelli della comunione nello spirito comune della ricerca iniziatica quale “filo rosso” di ricerca dei valori dell’Uomo e di risposta anche ai bisogni della quotidianità.



Dopo il Gran Maestro William J. Thomas ha preso la  parola Ted Harrison – Past Hight Priest International- «Le parole del Compagno e Fratello Vincenzo Salce mi hanno fatto ricordare un episodio. La prima volta che ho conosciuto Tiziano ero a Parigi in occasione della  Gran Loggia, in quella circostanza, nella quale stavo parlando con l'allora Gran Maestro Gustavo Raffi,  a cui resto sempre molto legato, e che sento spesso, ho conosciuto Tiziano e abbiamo cominciato a parlare di tante cose, sia personali che argomenti che riguardavano l'istituzione e siamo entrati subito in empatia come se la nostra amicizia fosse di lunga data. Io gli raccontai che a Rimini era sepolto mio padre morto militare nella linea gotica  nella seconda guerra mondiale e che un giorno mi sarebbe piaciuto poter portare un fiore sulla solo tomba ma che non sapevo di preciso dove si trovasse, lui, Tiziano, ha preso un foglio di carta ed una penna e mi ha chiesto di ripetergli il mio nome e cognome, lo ha scritto, mi ha fatto controllare che fosse scritto bene,  ed ha riposto il foglio nel taschino interno della giacca e non ha detto altro. Ci salutammo ed io rientrai a New York. Qualche mese dopo ricevetti per email una lettera con una fotografia in allegato che ritraeva Tiziano accompagnato da Gustavo Raffi e da altri compagni del Rito di York sulla tomba di mio padre, non solo l'avevano trovata ma erano andati li a portare una rosa. Vidi quella foto con gli occhi pieni di lacrime. Ecco questo è un altro esempio di quello che diceva il fratello Salce, la fratellanza va oltre l'amicizia. Inoltre vorrei ringraziare Tiziano non solo per essere qui oggi ma per tutto il magnifico lavoro che sta facendo nel nostro Rito in Italia».
Alla serata erano presenti George D. Emmons, Gran Marshal,  Charles Catapano, Grand Treasurer, Paul G. Hauck, Vincent Libone, Past Grand Master, tutti membri del gran capitolo di York e dignitari della Gran Loggia di New York ai quali il Sommo sacerdote ha donato una stampa delle delle opere di Francesco Milesi presentate a Fano in Epistolarium Hermeticum e le ceramiche di Mauro Luzi.



Questa consegna ha generato una circostanza molto particolare e bella; perché nella stampa consegnata a Harold Kahn c'era una frase:  «Superata la melanconica Nigredo apparirà. L’arcobaleno ed infine il sole. Tuo Durer», per la quale si è avvicinato a Tiziano chiedendogli: «Come facevi a sapere la nostra storia?».  E Tiziano gli ha risposto: «Non conosco la vostra storia ma il Grande Architetto evidentemente sì». Harold, che è l'architetto che ha progettato uno dei ristoranti che si trovavano agli ultimi piani delle torri gemelle crollate l'11 Settembre, e sua moglie Debbie Kahn, il 4 novembre del 2009, mentre  erano in vacanza nel nord Europa, hanno perso il loro figlio  Seth, di appena 23 anni, che è morto investito da un auto mentre attraversava sulle strisce pedonali a New York City, da allora i coniugi Kahn sono impegnati in una organizzazione che si chiama Families for Save Streets  con la quale organizzano manifestazioni e corsi di attraversamento sicuri per le strade di New York.



Ci siamo lasciati tutti con la promessa di vederci presto in Italia alla prossima assemblea del Rito di York  a Rimini.