venerdì 10 luglio 2015

La Cattedreale di Sainte-Etienne a Auxerre

di Valentina Marelli




Auxerre è una piccola, ma affascinante cittadina della Francia centrosettentrionale, capoluogo del dipartimento dell' Yonne, sorge su una collina lungo la riva sinistra del  fiume Yonne, che ne dà il nome. La città, situata sull'antica strada romana che univa il bacino di Parigi alla Borgogna, fu spesso tappa dei sovrani franchi, soprattutto durante gli spostamenti militari; Pipino il Breve, per es., vi soggiornò sette volte tra il 754 e il 767. Avete già intuito che Auxerre è una delle tappe importanti dell’antico percorso per Santiago, l’antico percorso iniziatico della Conoscenza, non a caso ad esempio Fulcanelli nel suo libro «Il mistero delle Cattedrali» fa risalire il significato del termine Gotico ad Argotique ovvero “ Lingua criptica che viene recepita solo dagli iniziati”

A fare di Auxerre una cittadina particolare è il rapporto particolare che la lega ai Cavalieri del Tempio, sebbene situata al di fuori di quelle che vengono denominate le “Cattedrali della costellazione della Vergine” è cosa nota che i Templari erigevano luoghi di culto dedicati o alla Vergine o a Saint-Etienne appunto. La cattedrale di Saint-Etienne, a parte la cripta 'a sala', dell'inizio del sec. 11°, è interamente di stile gotico. Fu iniziata verso il 1215 da Guillaume de Seignelay, che fece demolire la chiesa romanica consacrata nel 1057, la cattedrale crebbe in modo irregolare nel corso di una costruzione protrattasi per più di trecento anni. Il coro fu edificato nel Duecento, il braccio sud del transetto e la navata sono del sec. 14°, mentre il braccio nord, cominciato all'inizio del sec. 15°, non fu terminato che alla fine dello stesso secolo, contemporaneamente alle volte. Nella facciata si distinguono nettamente due fasi: i tre portali e la loro decorazione scultorea appartengono ancora alla seconda metà del sec. 13° e agli inizi del successivo, mentre le parti alte non furono terminate che intorno al 1500; e al di là delle informazioni storico/architettoniche che si possono facilmente trovare è proprio sulla facciata che vogliamo soffermarci ancora per un attimo.

Prima di inoltrarci nel discorso un breve antefatto: quando finalmente decisi di fare il giro delle cattedrali della Francia, anzi per dovere di cronaca, di alcune Cattedrali della Francia, perché è una nazione che ne conta veramente troppe da esaurire in un solo viaggio; mi sono portata dietro il mio bagaglio di conoscenze ma anche altrettante domande. Che cosa era veramente il Cammino di Santiago? Potevano i costruttori delle grandi Cattedrali aver “nascosto” il segreto spezzettandolo lungo tutto il Cammino? Può ognuna di queste Cattedrali essere una tessera di un mosaico che solo gli Iniziati possono ricostruire? Ritorniamo ora alla facciata della cattedrale di Saint-Etienne di Auxerre ed al particolare che ha attirato la mia attenzione dandomi l’illusione di aver ricompensato in questo modo il mio viaggio. Come dicevamo la parte inferiore della facciata risale al 1200 circa, motivo per il quale mi sembrò molto stano trovare questo bassorilievo:



Sembra una perfetta rappresentazione del sistema Eliocentrico. Ma cosa ci fa un richiamo all’eliocentrismo in una cattedrale Gotica del 1200?  L’eliocentrismo è quella teoria secondo la quale il Sole è al centro dell’universo e non la Terra come si pensava, per noi oggi è un concetto abbastanza scontato, ma nel 1500 circa Galileo Galilei viene condannato per eresia appunto per aver pubblicamente espresso questo concetto stravolgendo il pensiero del suo tempo. Mi sono tornate in mente le parole di Charpentier: «E la Cattedrale risponde che i Sapienti, ben prima di Galileo, sapevano che la terra è rotonda e nulla ignoravano dell’influsso del Cosmo sugli uomini. E parla con la forza della più straordinaria opera di promozione di un’umanità superiore, emblema delle infinite suggestioni dello stile gotico, con le sue Giuste proporzioni, Giuste dimensioni, Giuste armonie sonore e luminose».

Anche la Cripta non mi ha lasciato a bocca asciutta. La vasta cripta 'a sala' della cattedrale, costruita tra il 1023 e il 1035, è una vera e propria chiesa sotterranea con deambulatorio e una cappella absidale. Due file di cinque pilastri quadrati, con una semicolonna addossata su ogni faccia, dividono il corpo longitudinale in tre navate coperte da volte a crociera. La navata centrale comunica per mezzo di un passaggio con il deambulatorio e la cappella assiale; a sua volta, il passaggio è diviso in due da una colonna su cui poggia un capitello preromanico che proviene probabilmente dalla seconda cattedrale, carolingia, costruita nel sec. 9° dal vescovo Erifrido. La cappella assiale, costituita da una breve campata voltata a botte e da un'absidiola coperta da un semicatino, presenta un notevole affresco del sec. 11° raffigurante il Cristo su un cavallo bianco, accompagnato da quattro angeli, anch'essi su cavalli bianchi.




Molti fanno derivare questa immagine al racconto biblico dell’ingresso trionfale del Cristo a Gerusalemme, ma in realtà il Cristo a Gerusalemme ci entra in groppa ad un asino e non di un cavallo bianco.  I Cavalieri cavalcano un cavallo; e qui di nuovo mi sono echeggiate nella mente le parole di Charpentier come se me le stesse lui stesso sussurrando all’orecchio:  «La parola Cavaliere deriva da Carbaliere, foneticamente il 'Carbaliere' è colui che conosce gli arcani e il perché e il per come della pietra di Dio; è Cavaliere e monta la cabala.  In francese ne è derivato lo chevalier, con un senso distinto da cavalier, cavallerizzo».