Leggenda che vuole che lo stesso “boia di Parigi”, Charles-Henri Sanson, che durante la rivoluzione francese eseguì oltre 2.918 decapitazioni, comprese quelle del re e della regina, abbia sussurrato sul patibolo alle orecchie del povero Luigi XVI “Io sono un templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay”. Sul rogo, l’ultimo Gran Maestro templare, mentre le fiamme lo stavano avvolgendo, aveva in effetti pronunciato una sorta di maledizione, rivolta al papa Clemente V da cui si riteneva tradito, e soprattutto al re Filippo il Bello, suo principale accusatore, “ed alla sua discendenza fino alla tredicesima generazione“. Luigi XVI era esattamente il tredicesimo discendente del re che aveva distrutto l’Ordine del Tempio. Per leggere tutto l'articolo Clikka sul Titolo.
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