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La notizia ha fatto il giro del mondo, sebbene in Italia sia passata in sordina e spesso mal interpretata, forse poco compresa. Peccato che la scoperta di cui si parla sia stata fatta da un’equipe italiana, guidata da un archeologo e docente universitario italoisraeliano, Emmanuel Anati. Ma si sa, nemo propheta in patria. E così abbiamo dovuto cercarlo e intervistarlo. Perché quello di cui si parla è niente meno che il monte Sinai. Non quello che ci ritroviamo sfogliando un atlante e cercando la penisola del Sinai in Egitto, ma quello vero di cui parla la Bibbia e sul quale centinaia di popolazioni millenni orsono pregavano, sacrificavano, immolavano. Ognuna verso il proprio dio, quasi come una torre di Babele delle religioni. ▲ Per leggere tutta l’intervista a Emmanuel Annati su il sussidiario.net Clikka sul Titolo.
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