Rovine di imponenti castelli arroccati a difesa delle vie di transito, fortezze arcigne che hanno mantenuto intatto nel tempo il loro fascino e non smettono di stupire per le ardite soluzioni architettoniche che ne fanno gioielli di ingegneria militare. Il paesaggio del Medio Oriente, ancora oggi, è costellato di fortezze e castelli crociati costruiti nelle varie campagne militari a protezione della costa e dell’interno del Regno Latino di Gerusalemme. Un sistema difensivo che si dispiegava senza soluzione di continuità dalla Cilicia alla Siria, dal Libano alla Palestina, fino a penetrare nel cuore del deserto della Transgiordania solcato dalle vie carovaniere, e raggiungere il Mar Rosso. Oltre a strutture fortificate, pronte ad accogliere i pellegrini in viaggio verso i luoghi santi, i castelli crociati erano anche centri amministrativi, incaricati di riscuotere le tasse e di esigere le gabelle di transito per le merci che si spostavano sulle rotte commerciali del tempo. Così se Chateaux Pelerin, costruito dai cavalieri templari su uno sperone di roccia ad Atlit, tradisce nel nome la sua principale vocazione, il castello di Banias, che sorge sulle pendici meridionali del Monte Ermon, proteggeva la via verso Damasco. Per andare a leggere tutto l'articolo pubblicato su avvenire.it Clikka quì.