domenica 19 luglio 2009

I CATTOLICI VOGLIONO RIPRENDERSI WILDE

NON SOLO OMO. Il quodiano della Santa Sede rimette in luce alcuni aspetti oscuri dello scrittore irlandese, rimarcando la «religiosità profonda» che ne ha pervaso vita e opere. Una conversione al cattolicesimo avvenuta solo sul letto di morte. Dopo una vita di profonde titubanze religiose. E un battesimo clandestino. No, un fervido papista. di Antonello Guerrera


Due giorni fa sull'Osservatore Romano è comparso un interessante articolo a firma di Andrea Monda su un libro presentato come illuminante su uno dei cattolici più controversi della letteratura inglese: Il ritratto di Oscar Wilde (Ancora, 208 pp., euro 14). Un'opera biografica dello studioso di cultura anglosassone Paolo Gulisano - dal titolo evidentemente speculare a quello di Dorian Gray - che cerca di far luce sui lati più oscuri dello scrittore dandy. Paradossalmente, non quelli più vittorianamente scandalosi, come le sue ferventi relazioni omosessuali, ma il suo rapporto con Dio e la religione cattolica.

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nella primavera del 1875 Wilde aderì anche alla massonica Loggia Apollo di Oxford - dopo la "Shakespeare" di Dublino. Una pratica scomunicata da Clemente XII nel 1738. Per leggere tutto l’articolo pubblicato su gaynews Clikka quì.