venerdì 27 settembre 2019

Chirac e la Massoneria



Chirac è stato amico della Massoneria al punto da definire i massoni “padri della repubblica”. Un’eredità, quella dell’Illuminismo. «Illuminismo della ragione, della tolleranza e della solidarietà umana, della libertà: la libertà assoluta di coscienza, la libertà del dubbio, perché il dubbio è il motore del progresso. Una libertà che riassume bene il trittico: “provocare ma non imporre, suggerire senza proclamare, interrogare piuttosto che rispondere”. In breve, la vera libertà del uomo che è riuscito ad affrancarsi tanto dalle passioni come dalle costrizioni sociali. […] Nato tra gli spasmi delle guerre civili e religiose inglesi, l’ideale massonico, quello di Isaac Newton, sognava di sostituire ai dogmatismi il dibattito sul progresso scientifico, di allentare la stretta, di spaccare la rigidità, per instaurare uno spazio di libertà, fuori dai tabù e dagli indici dell’epoca. La Massoneria può attribuirsi con fierezza questa storia e queste convinzioni. Esse sono il fondamento del suo impegno. Esse permeano le sue tradizioni. […] La Massoneria ha pagato caramente la sua fedeltà alle tradizioni, il suo impegno al servizio dell’uomo, venendo perseguitata da tutti i totalitarismi. […] Questo accanimento non può che essere spiegato con l’indefettibile attaccamento dei Massoni alla Repubblica. Hanno aiutato la Repubblica a nascere, diffondendo le idee della ragione e del progresso. L’hanno vegliata nei momenti in cui era fragile o aggredita. L’hanno nutrita di quanto le occorreva e dei loro pensieri. Sono stati sempre in prima fila per difenderla» (dal discorso in occasione del 257° anniversario della Massoneria francese)