venerdì 5 luglio 2019

Figli di un io minore. Dalla società aperta alla società ottusa



«Quando si celebrano falsi eroi, è perchè mancano veri statisti. Si innalzano icone mediatiche a rappresentare le battaglie più importanti, poiché per quelle battaglie manca un vero pensiero, una solida strategia, un piano d'azione concreto. Ecco, allora, che per illudersi di contrastare un tempo in cui tornano in auge miserie umane ataviche come il razzismo, il nazionalismo, la misoginia, l'egoismo sociale, l'indifferenza per la salute del pianeta, ci viene fatto credere che si può ripartire, di volta in volta, da Greta, da Mimmo Lucano, da Asia Argento, da Mahmood, dalle giocatrici di calcio della nostra Nazionale e perfino dal capitano donna di una nave, prontamente declinata in termini di "capitana". Abbiamo assistito a migliaia di studenti scendere in piazza sulla scia delle parole di una bambina svedese, senza sapere bene il perché ma sentendosi parte di un invasamento collettivo creato ad arte attraverso il fenomeno mediatico di turno. Piazze che, le ho viste coi miei occhi, quando tutto era finito restavano piene di cartacce e immondizia lasciate da chi aveva sacrificato ben un giorno di scuola per difendere il nostro povero pianeta.
Abbiamo assistito alla beatificazione di un Sindaco di periferia, che forse è un eroe sul serio, ma il cui eroismo è stato premiato con una sonora bocciatura alle elezioni successive. E nessuno di coloro che lo avevano osannato pare essersi chiesto il perché. Non certo i raffinati notisti. Abbiamo dovuto sopportare cori di sedicenti femministe, invasate e violente fin dal linguaggio, innalzare un'attrice improbabile come Asia Argento, prontamente disposta a munirsi di fotografie di lei stessa col pugno chiuso, ad altrettanto improbabile eroina della nobile causa femminile. Salvo poi, a luci della ribalta spente, non sapere più nulla dell’empito rivoluzionario della stessa, mentre tante, troppe donne continuano a subire discriminazioni e soprusi là dove le luci della ribalta non si accendono, e dove nessun movimento politico sembra avere più la capacità di addentrarsi».
È l'analisi di Paolo Ercolani, autore di un libro lucido ed amaro pubblicato qualche settimana fa che è già tutto nel titolo: Figli di un io minore. Dalla società aperta alla società ottusa.