martedì 23 dicembre 2014

La Gnosi Massonica

a cura di Federico Pignatelli



Chiunque vada ad esplorare qualche ‘terra incognita’ non deve imprudentemente tracciare delle carte e descriverle e l'avventura di Cristoforo Colombo ne è la prova perentoria. La stessa cosa è per la Gnosi massonica.
Sappiamo bene che, secondo la tradizione, la lettera ‘G’ che irradia dal centro della Stella Fiammeggiante significa Gnosi, Generazione, Geometria. E ciò in effetti ci condurrebbe a formulare il postulato che la Massoneria possieda effettivamente una Gnosi. Ma quale è questa Gnosi? Questo è il problema! Perché in nessun posto e in nessun antico documento ci viene precisato che si tratta di Gnosi classica, di Valentino, di Marcione o di Simone.
Tuttavia, e proprio in virtù di queste tre parole, non ignoriamo che si tratta di una Conoscenza (Gnosi), relativa ad una Generazione e ad una Generazione armoniosa (Geometria).
Tuttavia osserviamo subito (e ci sarà utile anche dopo) che si tratta di una Generazione e non di una Ri-Generazione. La squadra massonica ce lo ricorda perché il G del nostro Pentagramma non è che il gamma greco, ossia una squadra: G
E formuliamo allora un certo numero di conclusioni.
Voler far dire alla Massoneria ciò che una o l'altra religione insegna, è un errore fondamentale perché significa dogmatizzare a priori ed “in un Tempio”, il che è innanzi tutto antimassonico.
Noi dobbiamo abbandonare “i metalli” alla porta del Tempio! Questo fu l'errore commesso dai riformatori del Convento di Lione nel 1778, poi in quello di Wilhelmsbad nel 1782. Essi infatti affermarono che la Massoneria è cristiana.

La Massoneria di tradizione anglo-sassone, che esige che la Bibbia non solamente figuri sull'ara di tutte le logge ‘regolari’, ma che sia considerata come ‘un Libro rivelato’, si contraddice da sola quando fa decorare gli altari delle sue Obbedienze d'Oltremare con un Corano, una Bagvad-Gita o un canone Pali al posto della Bibbia ritenuta insostituibile. Ed infatti la Massoneria non è né cristiana, né anticristiana, essa possiede una sua propria credenza!
La Gnosi massonica, che le è propria, non può provenirle dal Mondo profano, ma deve essere estratta e deve essere compresa in funzione dei suoi simboli e dei suoi riti stessi e per se stessi: colonne ‘Jakin’ e ‘Boaz’, colonne ‘Saggezza’, ‘Forza’, ‘Bellezza’, tappeto di Loggia, cerimonie rituali ed usi propri ai tre gradi ‘azzurri’: Apprendista, Compagno, Maestro.
In effetti non dobbiamo mai perdere di vista che il laico, o il dottore di non importa quale religione, è e rimane, per noi, un profano, sino a che non è stato ricevuto massone.
In effetti si può assimilare lo spirito massonico, nei suoi effetti e nelle sue ripercussioni nello psichismo, all'azione dello Spirito Santo dei cristiani nel piano spirituale. Questo non deve sbalordire nessuno, un dottore in teologia non lo è in medicina. Per comprendere la Massoneria occorre diventare massoni!

Ritornando alla Gnosi massonica, constateremo che tutte le gnosi anteriori, attualmente a nostra conoscenza, si basano tutte su “dati rivelati” di base “giudeo-cristiana”. Ora per la Massoneria non esiste niente di ‘rivelato’ e niente potrebbe essere interdetto all'introspezione dell'Uomo.
Considerare con i nostri Fratelli anglo-sassoni o di obbedienza anglo-sassone che la Bibbia è stata rivelata a Mosè da Dio significa non fare fede a tutte le scoperte moderne relative ai vecchi poemi cosmogonici babilonesi. Significa ignorare che non esiste nessun testo prima della cattività di Babilonia e che è Esdra ‘ispirato’ dallo Spirito Santo che li ricostituisce... a Babilonia e grazie – giustamente – alla sua scoperta degli stessi poemi babilonesi!
Ebbene, tutte queste gnosi partono da un postulato che poggia sul principio che l'Anima Umana si è degradata e che deve risalire verso il suo ambiente ontologico primitivo.
La Massoneria non ci insegna niente di questo! Essa prende nel mondo profano un essere che considera come incompleto, dormiente, non stabilizzato e lo risveglia o meglio lo sveglia trasmettendogli la Luce. È questa stessa Luce, che facendogli apparire gli esseri e le cose, le porta realmente all'esistenza.
A questo essere incompleto, addormentato non gli dice che gli restituisce la Luce, ma che gliela conferisce. E ciò per mezzo di una sua formula propria che analizzeremo di seguito, lo crea, lo riceve, lo costituisce...
Si può dunque ammettere che la Gnosi massonica consideri l'uomo profano come il prodotto di un lungo cammino ontologico, che questi è giunto davanti ad una soglia, che ha bussato ad una porta e che non è stato in grado di passare oltre senza ricevere da coloro che prima di lui lo hanno fatto, la chiave necessaria per aprirla.
Qui vi è un postulato massonico di partenza conforme alle più moderne conclusioni scientifiche. Da qui l'espressione massonica rituale al momento della iniziazione di un Apprendista: «Io vi creo, ricevo e costituisco Apprendista Libero Muratore…».
In latino costituire significa creare l'essenza di una cosa. Creare viene dal latino ‘creare’ che significa produrre, generare. Quest'ultima parola vale per dare esistenza. Ricevere viene dal latino ‘recipere’ che significa accettare, ammettere.
Come si vede nella formula tradizionale e sacramentale della Massoneria non vi è alcuna allusione al peccato originale o a qualsiasi degradazione iniziale e ad una restituzione allo stato anteriore, al contrario esiste l'idea della creazione.
Così nei simboli tradizionali messi di fronte all'impetrante nel Gabinetto di Riflessione vi sono: il teschio, simbolo del niente, della morte, del non essere; il gallo è l'immagine classica, presso gli antichi gnostici, del dio inferiore ed imperfetto, del demiurgo che nei grimoires magici è il simbolo del principio del male.
Dal niente, dalla morte, dal non essere, la Massoneria estrae dunque una ‘materia prima’ che va ad essere trasformata per mezzo del suo rituale ed al termine della cerimonia, a farne un essere realmente vivente, libero e cosciente. Meglio ancora, facendone un Massone, il che vale a dire un costruttore, essa si eleva al livello di quei demiurghi di cui parla Empedocle d'Agrigento: «Il demiurgo ed i demiurghi uniscono il Creato all'Increato…».
L'Increato... si può meglio sottolineare questa differenza con il mondo massonico, chiuso, riparato nel Tempio ove hanno accesso solo coloro che grazie alla Luce vivono realmente?
Questa ‘creazione’ pneumatologica, viene realizzata dalla Massoneria in conformità ad un ‘piano’ che le è stato giustamente affidato dal Principio Supremo che viene chiamato GRANDE ARCHITETTO DELL'UNIVERSO. Essa esegue questo piano per Amore perché la formula usata è “Alla Gloria del Grande Architetto dell'Universo”... Per obbedienza perché la stessa formula evoca un altro ordine ricevuto “Nel nome della...” e lo esegue legittimamente “in virtù dei poteri a me conferiti...”.
Perché dietro queste parole sacramentali del Maestro della Loggia è la Massoneria tutta intera che parla in quanto è dalla Tradizione che essa ha le formule così trasmesse, inalterate attraverso i secoli.
Ciò che la Gnosi massonica ha in comune con le Gnosi classiche e note, è la nozione della ‘soglia intermedia’ e delle ‘porte da superare’ che i rituali descrivono come molto basse. Perché soglie e porte sono tradizionalmente sorvegliate dagli Arconti, cioè da Principi che occorre superare.

Tali sono le fasi chiamate impropriamente battesimi, nei nostri rituali, perché non si vede come un elemento da cui deve essere liberato l'impetrante possa purificarlo, sarebbe come dire che un malato affetto da tifo, sta per essere o è purificato dal tifo!
Secondo tale ipotesi il profano, passando attraverso il ‘gabinetto di riflessione’ sarebbe purificato dalla terra, il che equivarrebbe al fatto che il soggiorno in tale luogo gli conferisce un carattere e delle qualità che lo ‘farebbero’ un essere differente dai profani ordinari prima dell'iniziazione stessa.
L'iniziazione massonica, la tradizione, non sostiene affatto questa ipotesi anzi tutti i rituali la contraddicono.
Un'altra differenza tra la Gnosi classica e quella massonica è che quest'ultima ignora deliberatamente la vita futura del Massone con le ipotesi di metempsicosi o di metemsomatosi (reincarnazione). Secondo la tradizione massonica, la morte carnale conduce il massone all'Oriente Eterno. È tutto. Scendiamo dunque sul piano simbolico e vediamo se ci precisano qualche cosa su tale assunto.

Nel Tempio vi è un luogo chiamato Oriente e che, sollevato su tre gradini, si oppone e domina l'Occidente, quest'ultimo è la soglia del mondo profano cioè il non-essere, la morte, le tenebre. Pertanto l'Oriente è il luogo dell'essere (nella sua pienezza e dunque è l'immagine del pleroma degli gnostici) della vita (vera) e della luce.
Per tale ragione è illuminato dal simbolo della Causa Prima (simbolo fortemente illuminato) e che è sia il Delta Fiammeggiante, sia la Stella Fiammeggiante. Prenderanno posto all'Oriente, presto o tardi, ed attraverso il gioco delle istituzioni massoniche, tutti i Fratelli che l'avranno meritato per il loro zelo, la loro conoscenza della Massoneria, il loro alto valore morale. E sino a che non avranno demeritato, vi rimarranno.
Se un giorno ne fossero cacciati, questo sarà per attraversare le Colonne di Occidente e così tornare al mondo profano, al non-essere, alla morte, alle tenebre. E per molto tempo saranno detti ‘in sonno’, saranno dimenticati per sempre. Si può meglio esprimere questo ritorno alle tenebre ed alla notte?
Ci si obietterà che l'uso (del resto assai recente) che vuole che il Venerabile di una Loggia alla fine del suo mandato vada alla soglia del Tempio a ricoprire il posto del Copritore ossia di ‘Guardiano della Soglia’ sia poco consono con quanto detto, ma ricordiamo che prima del Venerabile è il Copritore quello che permette l'accesso al Tempio, alla luce, alla vita, all'essere. Inoltre questa funzione non è definitiva e non lo priva, nella sua qualità di ex Venerabile di avere dappertutto accesso all'Oriente in non importa quale altra Loggia.
Si deve ora ben considerare l'esistenza della gerarchia degli Alti Gradi che si elevano al di sopra dei tre gradi ‘azzurri’ della Massoneria Simbolica come probatori - in forma esoterica - della credenza in una evoluzione nei ‘piani superiori’ simbolizzati appunto da detti Alti Gradi.
A questi ‘piani superiori’ avranno accesso, in funzione di una necessaria evoluzione postuma, variabile secondo ciascuna individualità psichica, tutti quei Maestri che avranno la possibilità di andare ‘al di là’ del semplice accesso all'Oriente Eterno, vale a dire alla immortalità pura e semplice.
In questi, con le loro PAROLE DI PASSO, vere PAROLE DI POTERE, con i loro SEGNI PROBATORI, le loro MARCE differenti, noi possiamo divinare sia nei gradi stessi, sia nel simbolismo materiale dei templi a loro propri quelle SOGLIE di cui abbiamo parlato all'inizio del nostro discorso, SOGLIE guardate da un ARCONTE proprie a tutte le antiche scuole gnostiche e che occorre superare grazie a dei NOMI DI POTERE e dei SIGILLI onde andare ancora più lontano, oltre...
E se i titoli sorprendenti che accompagnano gli stessi Alti Gradi: Illustrissimo, Potentissimo, Molto Sublime non sembrano disgraziatamente applicarsi ai loro detentori umani ufficiali, non è proibito credere che essi per contro si applicano e realmente, ai loro detentori extraumani...
E che dire della supposta ignoranza della nozione della pluralità delle forme vitali nel mondo profano? In una parola, la Massoneria ignora la metempsicosi e la reincarnazione?
In questo sembra che essa abbia conservato la tradizione pitagorica, tradizione che vuole che gli Iniziati ricevano, come primo beneficio della loro iniziazione, il privilegio di sottrarsi alla ruota delle vite. Solo i profani vi rimarrebbero assoggettati. Questa nozione è quella della gnosi cristiana classica; il cristiano, avendo ricevuto il battesimo di acqua e di fuoco, sfuggiva al principe di questo mondo e non apparteneva ormai che al Cristo. Anche Platone affermava che “coloro che sono possessori delle sante iniziazioni e coloro che le ignorano, non avranno, nel soggiorno delle ombre, lo stesso destino...”.

Ora, il mondo profano, votato al niente, al non essere, alle tenebre, è simbolizzato dal GABINETTO DI RIFLESSIONE. E cosa viene posto sotto gli occhi del recipiendario in questo sinistro ridotto? Degli emblemi alchemici evocanti, ipso facto, le molteplici trasmutazioni che opera in questo mondo materiale quella che noi molto impropriamente chiamiamo la vita...
In effetti il piattino con il sale, quello con lo zolfo, la coppa ove tremula il mercurio volgare (quando è presente), il cranio senza carne non sono che i simboli del SALE, del SOLFO, del MERCURIO FILOSOFICO e del VETRIOLO FILOSOFICO? Trasposte nel piano umano queste trasmutazioni, così discretamente evocate, non ricordano le vite successive che sfilano davanti agli occhi del profano interdetto? E prendendolo dal ‘gabinetto di meditazione’ per concedergli l'accesso al Tempio ed alla sua Luce, la Massoneria non gli fa comprendere a mezze parole che intende liberarlo da queste forme multiple, transitorie e necessariamente dolorose che sono le vite successive?
Queste sono le nozioni preliminari di una GNOSI esclusivamente MASSONICA e che si possono desumere dalle nostre tradizioni e dai nostri simboli. Ed appartiene agli ORATORI delle logge massoniche di ricordarli e di confermarli periodicamente nella loro qualità di GUARDIANI e di DIFENSORI di tutto ciò!
E se avviene che dei Fratelli, incompletamente penetrati dallo spirito massonico, inconsciamente sottomessi a discipline estranee all'Ordine stesso, tentano di conciliare la loro sottomissione a queste discipline con il loro desiderio di divenire buoni e legittimi massoni, a loro non resta che meditale questa vecchia strofa, estratta da canti massoni del XVIII secolo e conosciuta dopo il 1737:

Per il pubblico, un Massone sarà sempre un vero problema!
Che non saprà risolvere a fondo se non divenendo un MASSONE EGLI STESSO...