martedì 7 maggio 2019

Massimo Agostini: «Siamo custodi e interpreti di un antico messaggio di conoscenza»

di Massimo Agostini*



Ringrazio tutti i fratelli per l’affetto e la fiducia espressa nei miei confronti in occasione della Grande Assemblea del Rito di York, affidandomi la guida della Gran Commenda dei Cavalieri Templari d’Italia del Rito di York.
Un evento che ha consegnato al mio animo il profumo di un Tempio vivificato dalla sublime energia dei tanti fratelli presenti, come espressione di un sentimento iniziatico capace di unire terra e cielo. È per me un grande onore poter contribuire, con l’aiuto di tutti i fratelli, a rendere sempre più saldo il grande lavoro realizzato da chi ci ha preceduto, seguendo, per quanto mi sarà possibile, le tracce di quanto già edificato dall’Eminente Gran Commendatore Guido Vitali.
Il Rito di York ha vissuto negli ultimi anni una stagione di luminoso splendore, dove mente e cuore hanno trovato una potentissima sinergia nel lavoro del Sommo Sacerdote Tiziano Busca, che ha saputo unire le diverse anime presenti nelle camere rituali del Rito di York, esaltando il senso iniziatico di un percorso che congiunge il “regno della materia” a quello dello spirito.
Un percorso che inevitabilmente trova il suo completamento proprio nell’Ordine Templare, custode e interprete della pregnante sacralità insita in ogni manifestazione materiale.
La narrazione contenuta nei nostri rituali rappresenta infatti l’espressione misterica di una sapienza antica che, nella sua manifestazione simbolica, assurge ad archetipo spirituale al quale unirsi.
Siamo custodi e interpreti di un antico messaggio di conoscenza, il cui valore sacrale supera, e deve superare, ogni nostro umano divenire, ogni nostra misera materialità.
Nulla avviene per caso, sicché possiamo affermare che nei nostri rituali ogni elemento ha in sé una valenza evocativa sia in termini di energia vibratoria, emozionale, per il nutrimento dell’anima, sia di carattere intellettivo, intuitivo, a nutrimento della mente, ed è dall’unione delle due espressioni che si disvela l’arduo sentiero della conoscenza.
Viviamo in una realtà sempre più persa nei meandri di un materialismo privato di ogni spiritualità, tanto che, parafrasando Ermete Trismegisto, “il mondo non sembra più degno di meraviglia e di adorazione” e le tenebre sembrano offuscare lo splendore divino della manifestazione. L’uomo non sembra essere più in grado non solo di vivere in sintonia con il cosmo, ma neppure di vivere in armonia con se stesso, avendo perduto la sua “identità inconscia” emotiva con i fenomeni naturali, perdendosi in circonvoluzioni mentali dove l’Avere prende purtroppo il sopravvento sull’Essere.
In questo tragico e misero divenire dell’uomo della terra, compito dell’iniziato è quello di cercare di ricollegare il proprio cuore allo spirito divino, dissolvendo le nebbie che ne offuscano la luce, avendo ben saldo il valore misterico dei miti, la sacralità insita nei simboli e nelle parole che animano i nostri rituali.
Insieme cercheremo per questo di donare a tutti i fratelli che, come “pellegrini della conoscenza”, si incamminano nell’arduo sentiero della “Montagna Sacra”, quella ricchezza iniziatica capace di vivificare il fuoco dell’Amore, della Verità e della Giustizia.

* Gran Commendatore dei Cavalieri Templari d’Italia - Rito di York