venerdì 9 febbraio 2018

In ricordo delle Foibe. Il messaggio del Sommo Sacerdote Tiziano Busca

Busca con Louis Bartrand Sommo Sacerdote internazionale


«C’è un tempo perfetto per fare silenzio, e momenti della storia che ti lasciano confuso e bambino.
In Venezia Giulia e in Dalmazia in migliaia, tra gli oppositori di Tito, furono deportati e non fecero più ritorno nelle loro case. Il dolore, come la follia dell’uomo, non ha colori, rossi, neri; non ha ideologia: comunisti, fascisti! Quando il predominio dell’uomo sull’uomo, quando gli assolutismi sono la maschera istituzionale all’homo homini lupus, quando lo stato di natura, selvaggio, vince non c’è né libertà, né sicurezza, né dialogo, né rispetto. Tutto diventa uguale, si rompe l'abbraccio e la voglia di abbracciarsi.
Ricordare oggi le Foibe, come qualche giorno fa l’Olocausto, significa essere uomini e solidali. La memoria serve se riusciamo a spendere i nostri valori nella quotidianità, altrimenti è un inutile esercizio retorico di cui nessuno sente più il bisogno. Torna prepotente il bisogno di ‘fare’ Massoneria e di far sentire comuni i destini e i progetti che gettiamo nella nostra storia. Non smettiamo di sognare le cose più belle, perché quando accadrà, quando davvero smetteremo tutti di sognare e ricordare, allora vorrà dire che la barbarie avrà vinto.  E la barbarie non fa prigionieri».

Tiziano Busca
Sommo Sacerdote Gran Capitolo LLMM dell'Arco Reale
Rito di York