mercoledì 22 febbraio 2017

Essere o non essere

di Nuccio Puglisi



«Essere o non Essere».
Mi sono reso conto quanto questa frase continua ancora oggi a preoccupare una parte dell’umanità pensante, perché non è un argomento di facile soluzione: «Essere o non essere, è questo il problema?».
La domanda che bisogna porsi inizialmente è: «Cosa bisogna fare per essere?».
Infatti, il vero problema è questo. Tutta l’umanità è convinta di essere sveglia, mentre dorme profondamente e sono davvero pochi coloro che scoprono di trovarsi in una specie di letargo e, in quel dormiveglia, fanno di tutto per mantenersi padroni dello stato cosciente, pur senza riuscirci completamente.
Conosci te stesso!
Sull’architrave del Tempio di Delfi, nell’antica Grecia, c’era la scritta: “Conosci te stesso”, mentre, una volta entrati, la parte del retro recitava: “Conoscerai Dio”.
Ancora oggi, il “Conosci te stesso”, si può leggere all’ingresso dei templi Massonici poiché è un invito, ai Fratelli amanti dell’Arte Reale, a prendere coscienza del proprio essere.
La realizzazione di questo stato di coscienza, prevede un duro e profondo lavoro su sé stessi che può durare addirittura una vita; anche se alcuni affermano che non è sufficiente un’intera esistenza, se non diverse “incarnazioni”, per svegliare completamente la coscienza assopita.
Comunque, quello che conta è iniziare quel viaggio interiore per capire il meccanismo attraverso la simbologia sacra che la Tradizione ci ha tramandato, perché l’uomo capisca e comprenda, e comprendendo diventi un Ecce Homo.
Già da bambino, l’uomo impara attraverso le fiabe.
In questo caso, quella di Pinocchio, insegna che il burattino di legno, aiutato dalla sua anima femminile (la fata), potrà un giorno, diventare un uomo e trasformarsi in un essere pensante a tutti gli effetti.
Non soltanto le favole danno indicazioni indirette, ma anche tantissimi testi e libri sacri, tutto sta a significare la stessa cosa: “Essere”!
Non si tratta, però, di essere buoni, di pregare, di meditare, di digiunare, etc., etc...
Quanto di comprendere sé stessi, amarsi, accettarsi, per procedere oltre e oltre; diventare il padrone di sé nel riconoscere i propri vizi e trasformarli in virtù.
È importante essere umili e soprattutto curiosi.
Capire perché ci sono tante cose che non si capiscono e domandarsi come mai la verità ci è stata nascosta sotto forma di storie, racconti, miti sacri etc.
Perché coloro che sapevano, hanno invece occultato nel dogma quelle risposte che avrebbero permesso all’umanità di prendere coscienza?
Vi siete mai domandati il motivo per cui il potere civile e quello religioso dell’antichità, diedero fuoco alle biblioteche in cui era conservata tutta la storia dell’uomo, fin dall’inizio dei tempi?
Penso che l’uomo “dormiente” e meno sapiens, sia l’unica creatura di questo Universo che ignori da dove viene, chi sia, e dove andrà.
Questa è la cosa triste, poiché è un Dio senza coscienza.
È un po’ come nel racconto sufi, in cui un aquilotto credeva di essere un pollo, mentre in realtà si scoprì una formidabile aquila reale.
Quando spiccò il volo con le sue ali potenti, si elevò alto nel cielo e comprese che quello era il suo regno... La libertà di essere libero in uno spazio illimitato dove poter manifestare la propria grandezza.
È chiaro, dunque, che il “Conosci te stesso, è un invito a conoscere Dio, in quanto Dio è in sé stessi. Così, come si dice “Ama te stesso”, “accettati”, è anche possibile trascendere per arrivare ad espandere il cuore, la coscienza e soprattutto, Essere.
Riconoscersi prigionieri della materia, è il primo passo verso l’oltre.
Significa voler raggiungere quel regno misterioso, che Gesù affermava di trovarsi dentro sé stesso e non al di fuori.
Se è così, la ricerca è più facile di quanto si creda.
La vera iniziazione si verifica nell’intimo, poiché quella ricevuta fuori dai Templi, è soltanto virtuale.
Dentro il Sancta Sanctorum o Arca Santa o dell’Alleanza, (Golgota – Cranio), il proprio Sacerdote dell’Altissimo, Cristo - Melkitzedeq, officia il rito e l’energia trasmutata o sublimata, nei diversi passaggi (Le Sette Chiese di Giovanni), giunge, dopo aver rotto i “sigilli”, alla ghiandola pineale.
Ed è proprio dentro questa meravigliosa “pigna” che l’energia di fuoco che ruota vorticosamente in senso antiorario, fa schiudere il “loto dai mille petali” e una luce stupenda si espande attorno alla testa dell’iniziato, come una”corona di spine”.
Da tutto il corpo emana questa Luce, dalle mani, dai piedi e, come una vera metamorfosi, bruciano le rimanenti scorie, per “salvare” la propria umanità cellulare, in modo che l’iniziato diventi Salvatore del mondo, del suo stesso mondo, perché ha risvegliato se stesso.
In quest’ “opera”, l’iniziato imita il suo Maestro e si trasforma in terapeuta, come il Cristo, appunto, nel portare a termine la sua missione.
Non si rincarnerà mai più e si convertirà in archetipo, allora...
È importante capire come avviene il processo di “salvezza” per poi applicarlo e attuarlo operativamente nel proprio universo interiore.
Non si tratta di cercare Dio guardando il cielo sopra la testa, anche se meraviglioso, oppure chiedere aiuto a qualche essere disincarnato, poiché la chiave maestra si trova dentro l’uomo stesso.
Non entrare nella propria intimità per mettere “ordine nel caos”, vuol dire che non si farà mai la luce nella coscienza e si diventerà un “non essere” soggetto alle altrui decisioni.
Sapete che differenza c’è tra l’essere e il non essere? Il primo crea la causa per ottenere l’effetto voluto, mentre il secondo vive negli effetti di cause provocate da altri.
A voi la scelta! Ad ogni modo, ognuno è libero di vivere come vuole, sia in accordo alle proprie capacità intellettive, sia, più semplicemente, “perché l’aria è gratis”, senza preoccuparsi di cambiare per migliorare sé stesso e anche l’ambiente che lo circonda.
La domanda da porsi è, vivere come “bruti” o conquistare virtù e conoscenza, come ricorda il sommo poeta Dante?
I tempi attuali invitano la creatura umana a “risvegliarsi”, a prendere consapevolezza per “essere”, per permettersi di superare l’esame di maturità ed elevarsi ad un’ottava superiore, che gli darà la facoltà di frequentare l’Università (da Universo).
A nessuno verrà permesso di barare, poiché chi sarà dietro la cattedra degli esaminatori, saprà leggere la mappa aurica di ciascuno, né, tantomeno, potrà alterare o nascondere i propri misfatti; ognuno avrà ciò che merita, perché imputato e giudice allo stesso tempo.
Gesù disse: «A chi ha, sarà dato in più, a chi non ha, sarà tolto tutto...».
Questa frase può avere la seguente interpretazione: chi si è impegnato, ha ricercato una vita per migliorare ed “essere”, sarà accontentato.
Invece, a coloro che hanno vissuto da “bruti”, prevaricando, ingannando, rubando, verrà tolto tutto.
Forse questa è solo un’utopia, forse è soltanto il sogno di un giusto stanco di vedere tanta bruttura dappertutto; comunque, si dice che “la speranza è l’ultima a morire”!
“Essere o non essere", questo è il dilemma!
“Fate voi”