martedì 20 gennaio 2015

L’esoterismo e la teoria del tutto

di Quirino Tirelli




Molto spesso si fa confusione sul reale significato del termine Esoterismo. Molto spesso, vittime dei pregiudizi, dei preconcetti e delle superstizioni si tende a non comprendere (o a comprendere male) il vero significato dei termini Esoterismo e Via Iniziatica. Voglio citarvi una definizione che mi piace molto: «La via iniziatica indirizza a risolvere la problematica del chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo, contribuendo in tal modo a liberare l'uomo dalle angosce della vita e della morte».
Da dove veniamo, dove andiamo  e chi siamo sono le domande che da sempre filosofi, scienziati ed esoteristi si pongono. Quello che voglio mettere in evidenza con questo mio piccolo e modesto scritto sono i punti in comune che l'esoterismo ha con la scienza ed in particolare con le ultime tendenze scientifiche in campo fisico e cosmologico. Da Einstein in poi il problema che ha ossessionato i fisici moderni è quello di conciliare le due teorie che cercano di descrivere l'universo, la teoria della relatività generale e la meccanica quantistica. La teoria della relatività generale spiega molto bene l'infinitamente grande, la meccanica quantistica, invece, spiega molto bene l'infinitamente piccolo. Quando, però, si cerca di mettere insieme le due teorie, il tutto crolla miseramente. Già da questa piccola premessa possiamo cogliere un'assonanza con l'esoterismo. Il rapporto tra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo che la fisica moderna cerca di cogliere senza, fino ad ora, riuscirci,  i grandi iniziati lo hanno capito fin dall'antichità.
«Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento».  



Come molti sapranno la frase sopra citata è scritta nella tavola smeraldina. La tavola di smeraldo o smeraldina (in latino tabula smaragdina) è un testo sapienziale che secondo la leggenda sarebbe stato ritrovato in Egitto, prima dell'era cristiana. Il testo era inciso su una lastra di smeraldo ed è stato tradotto dall'arabo al latino nel 1250. Esso rappresenta il documento più celebre degli scritti ermetici ed è attribuito allo stesso Ermete Trismegisto.
Se leggiamo attentamente possiamo scovare, in questa frase, altri importantissimi indizi che ci riportano agli scopi che si prefiggono i fisici moderni. Nella frase in questione, infatti, ci dice chiaramente che tutte le cose provengono da una, per la mediazione di una. Dai tempi dell'antica Grecia, i filosofi hanno congetturato che l'apparente diversità della realtà nasconda un'unità intrinseca e quindi che la lista delle forze potrebbe essere breve, anzi potrebbe contenere un singolo elemento. Con il progredire della conoscenza scientifica tuttavia, ci si allontanò dall'unità. Furono scoperte la forza di gravità, la forza elettrica e la forza magnetica, forza di attrito, forze elastiche e così via. Con il passare del tempo, però, i fisici si accorsero che molte forze potevano essere ridotte ad interazioni elettromagnetiche e gravitazionali. Lo stesso Einstein cercò di combinare, con la teoria unificata dei campi, la forza elettromagnetica e la forza gravitazionale.
Quello che si nota è che il percorso scientifico non è stato un percorso lineare. Partendo dall'unità e dalla semplicità dei Filosofi e degli Esoteristi si è passati alla complessità dei fisici per poi ritornare alla semplicità all'unità dei fisici moderni.
Quale è la differenza tra la ricerca fisica e la ricerca Esoterica? Abbiamo visto che lo scopo è identico, capire la realtà che ci circonda e capire se esiste qualcosa che va al di là della realtà che NON possiamo percepire con i nostri sensi.
È da quando mi occupo di Esoterismo che sono ossessionato da una domanda. Per capire l'universo, la realtà che ci circonda, è indispensabile la matematica?
Secondo il mio modesto avviso è proprio questa la fondamentale differenza tra fisici ed esoteristi. I primi, per trascendere la doxa, usano un linguaggio formale ed oggettivo, la matematica. I secondi non usano la matematica. Cosa usano gli Esoteristi per 'sentire' il mondo? Questa è una domanda a cui è difficile dare una risposta!
Negli anni ho cercato di trovare una risposta senza tuttavia giungere a niente di definitivo. Certamente l'intuizione rappresenta un processo conoscitivo fondamentale nella ricerca Esoterica. Sicuramente il Logos Dialettico rappresenta l'Humus neuronale che rende fertile il sentire di coloro che si affidano ad un antico sapere.
Per concludere questo mio intervento volevo accennare ad un'altra 'strana' coincidenza tra le nuove tendenze scientifiche ed il sapere iniziatico. Per forza di cose, data la complessità dell'argomento, non scenderò nei particolari ma mi limiterò solo a tratteggiare i punti in comune tra la teoria delle stringhe e la kabbalah.
La teoria delle stringhe (letteralmente in inglese string = corda) è una teoria, ancora in fase di sviluppo, che tenta di conciliare la meccanica quantistica con la relatività generale, e che si spera pertanto possa costituire una teoria del tutto. Si fonda sul principio secondo cui la materia, l'energia e, sotto certe ipotesi, lo spazio e il tempo siano in realtà la manifestazione di entità fisiche fondamentali che, a seconda del numero di dimensioni in cui si sviluppano, vengono chiamate stringhe oppure p-brane.
Una caratteristica interessante della teoria delle stringhe è che essa predice il numero di dimensioni che l'Universo dovrebbe avere. Secondo questa teoria l'universo che ci circonda è in realtà un multiverso a 10 dimensioni. Come non notare l'impressionante analogia con la Kabballah e le 10 sefirot?