La parola è un gran dominatore,
che con piccolissimo corpo e invisibilissimo,
divinissime cose sa compiere;
riesce infatti e a calmar la paura,
e a eliminare il dolore,
e a suscitare la gioia,
e ad aumentar la pietà.
Gorgia
Parlare significa agire, prendere un impegno, esserne consapevoli. In quanto uomini è necessario assumerci la responsabilità "pratica" di ciò che diciamo, valutando le inferenze delle nostre affermazioni a monte e a valle, e agire di conseguenza. Parlare e asserire rappresentano fatti, azioni, che ci ingiungono di riconoscere, logicamente e praticamente, ciò che ne segue e ciò che ne è escluso. Io sono immediatamente responsabile di ciò che dico e del perché lo dico, responsabile di cosa (me ne) faccio di ciò che dico, dei suoi effetti, dei suoi risultati. Di ciò che dico e (non) faccio di fronte ad Altri, di fronte al mondo, al cospetto del mondo e nei confronti di questo stesso mondo. Nei confronti di quest' Altro, di me stesso e del mio interlocutore. In caso contrario ciò che sostengo è privo di contenuto e l'enunciato da me proferito, mancando qualsiasi criterio di asseribilità semantica, si cristallizza in emissione di fiato simile al raglio dell'asino. La buona "articolazione inferenziale del contenuto concettuale" di ciò che pensiamo e diciamo: ecco ciò che permette all'uomo di (ri)appropriarsi, e a pieno titolo, della grande peculiarità dell'essere uomo "ζοον λογον εχων". È compito etico, ed è in questa direzione precisa che "l'animal razionale", detentore del linguaggio, si distingue dal pappagallo addestrato a dire "rosso" davanti al colore rosso. Proprio per questo, se è vero che la facoltà di parola è il privilegio dell'uomo sull'animale, il poter parlare si realizza anche nel saper tacere. Ché, res ipsa, "ci si dovrebbe vergognare moltissimo a scoprirsi uomini buoni solo a parlare e incapaci di mettere in atto le proprie idee", o, peggio, capaci solo di parlare da retori per manipolare coi sofismi e incantare la platea. Il linguaggio è rendere conto della realtà che col linguaggio si costituisce, è riconoscere tutta la profonda socialità della ragione. È riguardo etico, prima ancora che logico. Tutto il senso della Morale sta qui. E la Morale e il riguardo etico si devono, da uomini, prima di tutto e prima che a tutti, a se stessi.
Matilde Rogato