venerdì 23 gennaio 2015

Bellona, la dea della guerra



«L’antica Roma dava grandissima considerazione alla sua Dea della guerra, Bellona. Spesso descritta come l’ombra femminile di Marte, essa era molto di più, poichè il suo regno abbracciava tutti gli aspetti del conflitto, quelli diplomatici e quelli militari. Perfino il suo nome mostra la sua importanza poiché in latino bellum significa guerra, dal nome di questa Dea. Nel tempio di Bellona, che aveva serpi per capelli e teneva in mano una frusta insanguinata, i romani cominciavano e finivano le loro campagne militari. Davanti al tempio un sacerdote dava inizio a una guerra alzando una lancia cerimoniale e vibrandola in una zona di terreno che simboleggiava il territorio nemico.
Al termine della guerra era ancora nel tempio di Bellona che il senato decideva quale ricompensa dare ai generali vittoriosi. Sia in tempo di guerra che di pace il senato riceveva gli ambasciatori dei paesi in conflitto con Roma nello stesso suo tempio. Quando iniziò l’assimilazione delle divinità romane con quelle dei paesi conquistati, Belllona venne identificata con la dea della cappadocia Mah, una forma tardiva della sumera Mami. Entrambe rappresentavano il conflitto armato necessaro per difendere il diritto al governo e negli ultimi tempi dell’impero romano la Dea venne chiamata Mah-Bellona».
Da Il Cerchio della Luna segnaliamo questo viaggio, questa galleria delle dee, per incontrarle attraverso la storia, il mito, le immagini e i racconti. In questa pagina, in particolare, Manuela Caregnato si occupa delle dee guerriere.

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