lunedì 29 dicembre 2014

La solidarietà massonica, la calce che unisce l'edificio spirituale



Il Grande Oriente d'Italia è vicino a tutti i Fratelli che sono impegnati in prima linea accanto ai più fragili, ai più bisognosi, laddove ci sono malattie, povertà, emarginazione, diritti calpestati, solitudine. «La solidarietà deve essere la calce che ci unisce», ha sottolineato il Gran Maestro Stefano Bisi, citando il motto scelto dalla Fism, la Federazione italiana di solidarietà massonica, che si è appena costituita proprio con lo scopo di aiutare chi versa in condizioni di gravi difficoltà.

«In Italia -ha ricordato Bisi- ci sono oltre 10 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà relativa, pari al 16,6% della popolazione. Del totale, 6 milioni, un numero che cresce di anno in anno, possono essere definiti poveri assoluti, non in grado cioè di procurarsi ciò che serve per vivere una vita dignitosa, e 1,4 milioni sono bambini. Dinanzi a uno scenario così drammatico, che assume ancor più rilievo in coincidenza con le festività natalizie, non si può rimanere indifferenti, voltarsi dall'altra parte e chiudere semplicemente gli occhi. Noi Liberi Muratori non lo facciamo».