giovedì 1 ottobre 2009

JESUS

Gli studiosi della Bibbia lo hanno sempre considerato «lo Sherlock Holmes dei Vangeli», perché è sempre riuscito a trarre conclusioni interessanti e illuminanti anche dal più piccolo indizio riguardante la vita di Gesù di Nazaret. Carsten Peter Thiede, storico e papirologo tedesco, studioso del Nuovo Testamento scomparso prematuramente nel 2004 a soli 52 anni, membro della chiesa evangelica poi convertitosi all’anglicanesimo, qualche mese prima di morire aveva dato alle stampe un libro, Jesus, che ora viene pubblicato in Italia (Jesus. La fede. I fatti, Edizioni Messaggero Padova, pagg. 192, euro 20).

Volume agile e appassionante, con il quale, ancora una volta, l’autore evidenzia, grazie alle più recenti scoperte archeologiche spesso ignorate dal grande pubblico, la credibilità storica degli avvenimenti narrati dagli evangelisti. E attesta come in Gesù i fatti storici e la fede coincidano: non esiste dunque un Cristo della fede frutto di tardive elucubrazioni o invenzioni religiose, separato dal Nazareno che percorse le strade della Palestina nei primi decenni del I secolo. Tra i tanti esempi citati da Thiede ci soffermiamo su due, entrambi riguardanti l’infanzia di Gesù che, com’è noto, è stata descritta soltanto dagli evangelisti Matteo e Luca, ed è invece ignorata da Marco e Giovanni. Per andare a leggere tutto l'articolo Clikka sul Titolo.

Fonte: da ilgiornale.it di Andrea Tornielli pubblicato lunedì 28 settembre 2009