venerdì 15 agosto 2008

Due novità editoriali.



'LA RIVOLUZIONE DEI TEMPLARI' di SIMONETTA CERRINI http://www.adnkronos.com

L'ordine dei templari conserva delle memorie antiche. Una storia lunga ed affascinante, costellata da misteri, che ha segnato la cristianita' e la lotta contro l'eresia. Memorie che la storica Simonetta Cerrini svela nel saggio ''La rivoluzione dei templari. Una storia perduta del dodicesimo secolo'', pubblicato dalla Mondadori nella collana 'Le Scie'.

L'autrice prende in esame i miti e le tante leggende che hanno caratterizzato l'evoluzione dell'ordine dimostrandone l'inattendibilita' e la superficialita'.

Abbandona i luoghi comuni che hanno circondato la sua storia.

''Nel cuore della societa' medievale - scrive la Cerrini - da cui e' nata l'Europa, si cela una storia sconosciuta che, a dispetto di ogni apparenza, resta finora misconosciuta: la storia dei templari.

La novita' della loro esperienza e' stata annullata dall'eco ridondante della loro tragica fine''.

A partire da questi dati la Cerrini stabilisce una visione corretta dei templari basandosi sull'analisi dei loro testi fondatori.

Ricostruisce le loro vicende avvalendosi di nove manoscritti e di diversi documenti coevi.

In questa prospettiva, disegna in modo diverso le dinamiche templari.

Mette in evidenza, soprattutto, il rapporto che hanno intrattenuto con la fede cristiana.

Un dato emerge su tutti. Mentre in Europa si affermava la separazione tra chierici e laici, i templari si imponevano come ordine religioso composto da laici.

Di fatto, essi svolgono due funzioni diverse.

Sono dei laici al servizio dell'altare, dei cavalieri che seguono delle regole religiose molto strette.

All'impegno militare rivolto alla protezione dei luoghi sacri della Terrasanta, insomma, associano la pratica religiosa convinta ed ascetica.

La Cerrini mette in luce un aspetto poco noto della loro storia.

La spiritualita' dei Templari e' connotata da una grande liberta' d'azione.

I frati, infatti, avevano la possibilita' di evangelizzare utilizzando la lingua volgare.

Potevano confrontarsi, inoltre, con altre esperienze religiose.

Nella societa' medievale dell'Europa occidentale furono gli unici a diventare interlocutori dei cristiani d'Oriente e dei musulmani.

Un esempio di dialogo che, spiega l'autrice, potrebbe essere utile anche per i nostri tempi inquieti. (Adnkronos/Adnkronos Cultura)

LA STORIA DELL'APOCALISSE RACCONTATA dal BIBLISTA PIERO STEFANI http://www.adnkronos.com

Andare alla radice dell'Apocalisse. Svelare i suoi tanti misteri. Studiare la sua collocazione religiosa, storica e culturale. Sono questi gli obiettivi che Piero Stefani, biblista e studioso di ebraismo, persegue nel volume ''L'Apocalisse. L'ultima rivelazione'', pubblicato da il Mulino nella collana Farsi un'idea.

Quali sono gli enigmi dell'Apocalisse? Che cosa si intende, soprattutto, per Apocalisse? E, ancora, quali sono le sue vere prospettive? Il primo dato sul quale Piero Stefani riflette consiste nell'esame dell'origine etimologica del termine.

''Apocalisse - scrive - e' un termine ben conosciuto.

Pure un orecchio non avvezzo vi coglie un suono dall'inconfondibile timbro greco.

E' cosi'.

La parola deriva, infatti, - spiega - da apocalypsis sostantivo a sua volta collegato al verbo Kalyptein, 'copro, avvolgo, inviluppo'.

Il suo significato e', percio', svelamento, rivelazione''.

L'Apocalisse prefigura una realta' lontana, spesso incomprensibile.

Una dimensione che evoca eventi ineluttabili e un senso di angoscia insuperabile segnata da simboli indecifrabili.

Il significato dell'Apocalisse coincide con l'idea della rivelazione.

Una rivelazione che puo' assumere forme e caratteristiche diverse.

Di volta in volta, essa puo' essere interpretata come la manifestazione di una serie di catastrofi che preannunciano la fine del mondo.

Allo stesso tempo, l'Apocalisse puo' anche essere vista come l'avvento di un mondo pieno di gioia in cui primeggera' Gesu' Cristo.

Uno dei passaggi principali della ricerca di Piero Stefani e' rappresentato dall'analisi dell'Apocalisse di San Giovanni.

Il libro, spiega, non e' stato collocato per caso alla fine della Bibbia.

''L'Apocalisse - scrive - non poteva essere che l'ultimo libro della Bibbia cristiana.

Si costitui' in tal modo un grande arco esteso 'dall'in principio' con cui inizia il primo libro della Bibbia, al conclusivo 'Amen' detto in connessione alla seconda venuta di Gesu'''.

L'Apocalisse, insomma, definisce e completa la Bibbia concludendone il lungo percorso.

Un percorso che, iniziato nel mondo dell'ebraismo, si chiude con la speranza cristiana incarnata dal Messia.