martedì 29 aprile 2008

Anita Garibaldi. Eroina dei due mondi


Il nostro caro Fr.llo e Compagno G. Trentini, studioso della figura di Giuseppe Garibaldi, mi fece pervenire questa sua traduzione su Anita Garibaldi effettuata su di un lavoro di Wolfang Ludwig Rau. Mi piace riportarla sul Blog nella speranza di fare una cosa utile e piacevole a tutti gli amanti della storia e della vita del nostro illustre Fr.llo e G:.M:. Giuseppe Garibaldi. (A.Duranti)

ANITA GARIBALDI - Ana Maria de Jesus Ribeiro – nacque nel 1821 a Morrinhos, Laguna, in quel tempo provincia di Santa Catarina.

I suoi genitori , Bento Ribeiro da Silva e Maria Antonia de Jesus, erano poveri però onorati.

Dal padre, pare abbia ereditato l’energia e il coraggio, rivelando, fin da bambina, un carattere indipendente e risoluto.

Nel 1835, già orfana del padre, si sposò, a 14 anni, per insistenza della madre, con Manoel Duarte de Aguiar, nella Chiesa Madre, Santo Antonio degli Angeli di Laguna.

Il breve matrimonio, senza affinità e senza figli si rivelò un fallimento, seguito dalla separazione.

A18 anni conobbe Giuseppe Garibaldi che arrivò, con le truppe “farrophilhas” di Davì Canabarro e Joaquim Teixera Nunes, a conquistare Laguna nel luglio del 1839, fondando la “ Repùblica Juliana” dei Cento giorni.

Garibaldi arrivò a Laguna con la fama di eroe per l’episodio epico di essere riuscito a trasportare, via terra, le due imbarcazioni “Farroupilha” e “Seival” da Capivarì a Tramandaì e per il successivo salvataggio da un naufragio della prima, a sud del Capo di Santa Marta.

Il suo incontro con Anita fu amore a prima vista, dando origine ad uno dei più bei romanzi d’amore e di dedizione incondizionata.

Il 20 di Ottobre del 1839 Anita decide di seguire Giuseppe Garibaldi, imbarcandosi sulla sua nave pronta a salpare per una spedizione in corso per giungere Cananéia.

La loro luna di miele fu un avvenimento di grande drammaticità.

In Imbituba avviene il suo battesimo del fuoco, essendo, i corsari, attaccati dalle forze marittime legali.

Giorni dopo, il 15 di novembre, Anita dimostra il suo coraggio impari e amore eroico a Garibaldi e in occasione della celebre battaglia navale di Laguna, contro Frederico Mariath, si espone a mille pericoli mortali nell’attraversare la zona di combattimento, per dodici volte, a bordo di una piccola scialuppa, trasportando munizioni nel mezzo di una vera carneficina umana.

Con la fine dell’effimera “Repùblica Lagunense”, la coppia ,è costretta alla ritirata e si dirige verso il sud.

Scalando montagne, Anita combatte al lato di Garibaldi in Santa Vittoria, passa il Natale in Lages, ed è parte attiva nel combattimento delle “Forquilhas”(Curitibanos) a mezzanotte del 12 gennaio seguente.

Fatta prigioniera da Melo Albuquerque, ottiene da questo comandante il permesso di cercare, nel campo di battaglia, il cadavere di Garibaldi che era stato dato per morto. Fugge poi , in modo rocambolesco, addentrandosi nella boscaglia, attraversando il Rio Canoas a nuoto, rincontrando le truppe in ritirata e il suo Giuseppe, otto giorni dopo.

Il 16 settembre del 1840 nacque il suo primogenito Menotti, in Mostardas, nella regione della Lagoas dos Patos (Laguna delle Anatre), nel Rio Grande do Sul.

Dodici giorni dopo il parto, è obbligata a fuggire, drammaticamente , a cavallo, seminuda e con il bambino in braccio, dovuto ad un attacco notturno di Pedro de Abreu avvenuto durante l’assenza di Garibaldi.

Ritrovatolo poi, Anita e il figlio, lo seguirono pure, nella successiva grande ritirata attraverso la micidiale valle del Rio das Antas, dalla quale, come racconta lo stesso Garibaldi, fu la più spaventosa fra tutte le attraversate, e che lo straordinario coraggio di Anita riuscì a salvare il figlio, all’ultimo momento.

Nel 1841, congedato da Bento Gonçalves, Garibaldi con la sua piccola famiglia giunge a Montevideo, si arruola e prende parte alle lotte uruguiane contro il tiranno Rosas.

Il 26marzo del 1842, Garibaldi si sposa con Anita nell’antica Chiesa di San Francesco d’Assisi.

Negli anni seguenti , Anita partorisce altri tre figli, Rosita, Teresita e Ricciotti.

Rosita non riesce a sopravvivere ad un attacco di difterite, morendo a soli trenta mesi, lasciando i genitori disperati.

Alla fine del 1847 assieme ai suoi tre figli, Anita parte per l’Italia, sosta a Genova e a Nizza, ed è seguita dal marito dopo pochi mesi.

In Italia, Anita Garibaldi diede innumerevoli dimostrazioni di possedere una elevata dote intellettuale, risultando degna sposa dell’eroe italiano la cui stella inizia a brillare in tutto il mondo.

Sfortunatamente la vita di Anita fu troppo breve.

A metà del 1849 va a Roma assediata dai francesi e combatte al fianco del marito e con lui e la sua Legione Italiana fa parte della nota ritirata, dando ripetutamente dimostrazione di grande dignità e di coraggio in diversi episodi di prodezza di fronte ai nemici austriaci.

Gravida per la quinta volta e molto ammalata non accetta i consigli di rimanere a San Marino per ristabilirsi.

Non vuole staccarsi dal marito proprio quando quasi tutti lo stavano abbandonando.

Accompagnato da pochi fedeli zigzagando fra i pantani a nord di Ravenna , fuggendo dagli Austriaci , i quali lo avevano condannato a morte come pure i garibaldini e tutti coloro che lo avessero aiutato , Giuseppe Garibaldi vide deperire rapidamente la donna che più amò nella sua vita e che , come egli disse, dotata di un coraggio che lui stesso avrebbe desiderato avere! Verso le ore 19 del giorno 4 agosto 1849 Anita Garibaldi muore fra le braccia del suo sposo in pianto, lontana dai figli, in una cameretta del primo piano nella casa del fratello Ravaglia a Mandriole, vicino a Sant’Alberto di Romagna.

WOLFGANG LUDWIG RAU

Traduzione: G. Trentini (8 maggio 2006)