venerdì 23 ottobre 2020

Yakhin la parola sacra del Compagno d’Arte


di Luca Delli Santi

Il grado di Compagno d’Arte è spesso non sufficientemente valorizzato nella vita delle officine, i fratelli lo vivono come una transizione fra il primo grado ed il terzo, in molti casi si lavora in camera di Compagno solo per celebrare gli aumenti di salari, tutto ciò non consente di valorizzare i profondi insegnamenti che vi sono custoditi.
In ambito cabalistico fra gli aspetti più interessanti sui quali riflettere vi sono certo la parola di passo Shiboleth, su cui si è già detto, e la parola sacra Yakhin.
Nella simbologia del tempio di Salomone in relazione all’Albero della Vita la colonna di Yakhin rappresenta la sephira Netzach, eternità, vittoria, intese come trionfo della vita eterna sulla morte. 
Riguardo Netzach abbiamo già avuto modo di scrivere in precedenza qualche accenno, prendiamo in considerazione la parola Yakin in quanto tale.
Il significato letterale è Stabilità, come noto nel tempio di Salomone era posta a destra. La parola Boaz, il nome della colonna di sinistra, significa forza, ben si sposa questo concetto con il lavoro dell’Apprendista che è prima di tutto esercizio di volontà.  Nel secondo grado il fratello dovrebbe aver acquisito il dominio di questa qualità e renderla un elemento permanente, stabile del lavoro. Yakin è la capacità di restare fedele a ciò che ci si è proposti, l’impegno a percorrere incessantemente la via iniziatica tradizionale, un impegno assunto in primo luogo con se stessi.
La pima lettera di questa parola in ebraico è la Yod, da ciò traiamo il suo carattere maschile ed attivo, l’ideogramma della Yod rappresenta un seme, il potenziale luminoso che se ben coltivato produce fecondi frutti. 
La ghematria è 90 come quello della parola Man, la Manna. Shiboleth ci richiamava al cum panis, la condivisone fra pari della conoscenza, Yakhin ci proietta alla fine del lavoro, il pane condiviso fra i compagni si sublima diventando la Manna, il cibo concesso direttamente dal divino, una “sostanza” che connette i piani spirituali e quelli materiali, il cibo concesso direttamente da dio è un allegoria della conoscenza trasmessa direttamente dal divino all’umano senza mediazioni. L’essere umano ha ritrovato il ponte con l’Assoluto che si era rotto a causa della caduta e la conseguente perdita dello stato edenico.
Un’altra ghematria che si riconnette direttamente al significato della conoscenza è Maim, l’acqua.
Infine Yakhin condivide la ghematria di Melek, il re, il libero muratore è re di se stesso, domina le proprie pulsioni, trasforma ogni energia in una forza in grado di alimentare il lavoro spirituale.
Il grado di Compagno d’Arte ha già in sé tutti gli elementi che consentono al libero muratore di percorrere la via regale, è qui che gli viene indicato che solo attraverso la condivisone delle conoscenza fra fratelli, egli potrà aspirare al sapere più elevato: la Manna.
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