mercoledì 12 febbraio 2020

Il Rito di York e la Tradizione


Nei giorni scorsi in tutta Italia si sono svolte le cerimonie di insediamento delle nuove cariche nel Rito di York. Un momento importante, con un significato profondo. È importante, certo, ritrovarsi, stare insieme, è cioè l’occasione per tenere il polso allo stato di salute del Rito, che c’è, è orgoglioso, cresce. L’affetto tra i Compagni e la voglia di fare insieme questo viaggio formativo ed esaltante, che ci fa avvicinare al cuore stesso della Massoneria. Ma i nuovi Gran Sacerdoti, nei Capitoli, i nuovi Illustri Maestri, nei Concilii, i nuovi Commendatori, raccolgono dai loro predecessori il testimone di un lavoro compiuto e che viene da lontano. Quanto si sta facendo in questi giorni è la ‘rappresentazione’ migliore della Tradizione. Questo vuol dire Tradere: ’trasmettere’. Di modo che, insediamento dopo insediamento, carica dopo carica, si porti nel futuro un contenuto che viene dal passato, e tutto il patrimonio sapienziale, quello simbolico delle camere del Rito, si costituisca così come un eterno ‘adesso’, come la risposta a ogni cuore pellegrino che chiede il perché delle cose. Anche la Cabala, che così tanto sostanzia questo simbolismo, ha nel suo nome lo stesso significato. Cabala vuol dire sia ‘connessione’, ‘rete’, sia ‘ricezione’, una ‘eredità’ che viene dalla notte della storia e che è destinata a perpetuarsi in una comunità.


Ai lavori, in Piemonte, in Lombardia, in Liguria, in Toscana, in Puglia, in Calabria, in Sicilia, hanno partecipato il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell’Arco Reale Domenico Bilotta, il Gran Maestro f.f. dei Massoni Criptici d’Italia Alessandro Pusceddu e il Gran Commendatore dei Cavalieri Templari Massimo Agostini. «Una grande fatica, un compito immenso, ma se lo si fa con l'amore nel cuore non la si cambierebbe, la fatica, con niente al mondo».



(Nelle foto gli insediamenti nelle cariche delle camere di Torino e Novara e un suggestivo Oriente a Casa Nathan, a Roma)