martedì 4 febbraio 2020

A Firenze una piazza per Lando Conti



Firenze intitolerà una piazza a Lando Conti,  massone, sindaco della città dal 1984 al 1985, ucciso da un commando delle Brigate Rosse il 10 febbraio1986. A lui sarà dedicata l’area di circolazione davanti al tribunale, compresa tra via Carlomagno, via della Torre degli Agli e viale Guidoni.  Lo ha deciso  il 28 gennaio, la giunta approvando l’apposita delibera presentata dalla vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi.  Per l’omicidio di Conti, morto a 52 anni, in un agguato  su Ponte alla Badia, mentre sulla sua auto stava andando in consiglio comunale, sono stati condannati all’ergastolo Maria Cappello, Fabio Ravalli e Michele Mazzei e a 30 anni Marco Venturini. Nessuno ha parlato e sono rimasti impuniti altri 7-8 brigatisti, tra cui l’esecutore materiale del delitto. La giunta fiorentina  ha anche dato il via libera ad altre due intitolazioni. A Bianca Bianchi insegnante, scrittrice, politica e componente dell’Assemblea Costituente, vicesindaca del comune di Firenze e assessora alle questioni legali e affari generali dal 1970 al 1975, sarà dedicato un giardino all’interno di piazza della Costituzione. A Vittorio Rimbotti presidente dell’Associazione nazionale combattenti forze armate regolari guerra di Liberazione e medaglia d’oro al valor militare, sarà intitolata la passarella sul torrente Mugnone, tra via Boccaccio e via Francesco Caracciolo. “Tre figure che incarnano lo spirito unitario, patriottico e costituzionale della nostra Repubblica – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – Conti rappresenta il politico impegnato sul territorio a lavorare per il bene comune, l’uomo di talento che si offre quale risorsa per la sua città. Bianca Bianchi è stata una delle protagoniste della vita democratica italiana del dopoguerra come madre costituente e amministratrice locale, vicesindaca di Firenze. Rimbotti rappresenta il soldato che dopo l’8 settembre 1943 sa scegliere con coraggio da che parte stare. Ciascuno di loro rappresenta un esempio di senso dello Stato ed etica della responsabilità”.

Era stato iniziato nel Grande Oriente d’Italia  il 22 novembre del 1957 nella loggia “Giuseppe Mazzoni” (62) di Prato. Nel 1959 si era trasferito nell’officina “La Concordia” (110) di Firenze e nel 1970 troviamo il suo nome tra i fondatori della Costantino Nigra (714), sempre di Firenze. In seguito, passò alla “Abramo Lincoln” (884) che oggi è a lui intitolata. Fu Gran Cappellano, nel 1974, dell’Arco Reale. Nel 2006 è stato proclamato Gran Maestro Onorario alla memoria.

 Quattro logge portano il suo nome e la nostra Comunione  lo ricorda e ne commemora come ogni anno l’anniversario della morte, tanto più fiera  in un’epoca come la nostra in cui si vorrebbero escludere i fratelli dall’amministrazione della cosa pubblica, di  uomini come lui che si sono impegnati sul territorio a lavorare per il bene comune, uomini di talento, preziose e importanti risorse per il paese, primi cittadini, che spesso hanno fatto la differenza.

Fonte: GOI