mercoledì 25 settembre 2019

Not in my name: ebrei, cattolici e musulmani insieme per tutelare le donne



La lotta contro la violenza sulle donne, in particolare giovani e adolescenti, è tra i temi che al giorno d’oggi richiedono una sempre più forte consapevolezza e incisività d’azione. “Not in my name. Ebrei, Cattolici e Musulmani in campo contro la violenza sulle Donne”, progetto che è il risultato di una collaborazione tra Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità Religiosa Islamica Italiana e Ateneo Pontificio Regina Apostolorum sotto l’egida del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si propone di offrire soluzioni condivise nel segno dei valori comuni che uniscono oltre le differenze ma anche del pragmatismo. E quindi con una serie di interventi mirati nelle e con le scuole, annunciati in queste ore nella sede del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
«La violenza sulle donne è una realtà inaccettabile ed è un tema attuale – ha sottolineato in apertura Livia Ottolenghi, assessore alla Scuola, Formazione e Giovani UCEI – Per questo abbiamo deciso di metterci insieme, ebrei, cattolici, musulmani, come portatori di valori e dare un messaggio chiaro: nessuna violenza deve e può trovare nella fede un’attenuante o una giustificazione. Il nostro obiettivo è poi quello di puntare soprattutto sui giovani, sulle future generazioni, a loro è diretto questo progetto». Not in my name, insieme per tutelare le donne.