lunedì 30 ottobre 2017

A 134 anni dalla morte di D'Alembert, tra l'Enciclopedia e la Massoneria



Centotrentaquattro anni fa moriva d'Alembert, cioè uno dei protagonisti dell'Illuminismo. Che, come tutti gli illuministi, aveva un genio versatile, il peso della conoscenza razionale possibile che si esercitava nell'enciclopedismo, un teorico della musica che era anche un brillante matematico: il teorema fondamentale dell'algebra è chiamato «teorema di d'Alembert-Gauss». Un filosofo che si interessò di lingue. E che, insieme alla crema culturale europea, fu anche massone.  Fu infatti iniziato nella Loggia le Nove Sorelle del Grande Oriente di Francia, di cui fece parte anche Voltaire. Nel clima oscurantista e anti-illuminista in cui si getta fango e discredito alla Massoneria per liste che non ci sono e che si vorrebbero (quelle che dimostrerebbero inequivocabili e organici rapporti con la malavita) è opportuno ogni tanto ricordare le lista che, per fortuna, ci sono. Quella dei tanti massoni che hanno contribuito a scrivere la storia del nostro Occidente. Spesso contro le tradizioni culturali che oggi si sono erette, e solo in Italia, a giudice.