giovedì 13 ottobre 2016

Considerazioni sulla Catena d'Unione in Massoneria

di Paolo Callari

La Catena, dai 'Quaderni' di Ivan Mosca

Per intervenire in questo blog mi accingo alla trattazione di una tematica tanto diffusa quanto interpretata in maniera diversa: La Catena d’Unione. Ho ritenuto opportuno utilizzare come supporto pezzi artatamente scelti a conforto delle mie ipotesi. Ho preferito porre domande ai lettori del pezzo più che imporre risposte perché non condivido le modalità perentorie di chi, ponendosi come Maestro, piuttosto che l’ incarico temporaneo di Maestro Venerabile, lo esprimo in maniera colorata sgargiante per motivare i lettori di questi “appunti del pellegrino sul pianeta Terra”, è in cerca di spalle sulle quali mettersi a cavalcioni ed utilizzare gli uomini come troni vivi per il suo regno caduco e temporaneo, piuttosto che Rendere, come la Scotia della colonna, l’acqua al cielo.

1) Per la Legge di Gravitazione Universale ogni fotone rimane al suo posto a motivo dello spazio curvo che ne promuove o evita la collisione, come ogni corpo celeste rimane appiccicato al suo posto, come il fenomeno della Croce di Einstein è il nome dato all'immagine prodotta dalla galassia ZW 2237 +030 e del Quasar G2237 +0305 collocato direttamente dietro ad essa. La galassia, scoperta dall'astronomo John Huchra e distante 400 milioni di a.l. dalla Terra, agisce da lente gravitazionale nei confronti della luce emessa dal quasar circa 8 miliardi di anni luce dietro ad essa, producendo così la caratteristica immagine a croce.
2) Gli uomini altro non sono che un aggregato di atomi che cercano di integrarsi all’armonia che governa l’Universo;  
3) L’Entropia è il principio che regola lo scambio di energia nell’ Universo. Il concetto di entropia ha potuto grazie a questa generalizzazione essere esteso ad ambiti non strettamente fisici, come le scienze sociali, la teoria dei segnali, la teoria dell'informazione e conoscere quindi una vastissima popolarità;
4) Il genere umano, unico e solo tipo di animale presente sul pianeta Terra che nei millenni ha sviluppato le conoscenze tecnologiche, le scoperte scientifiche, l’arte, la poesia, le religioni, in base a questa relazione con se stesso, ha costruito idoli umani, uomini dei;
5) Lo spirito, il corpo: cosa è lo spirito se nessuna particella subatomica è un concetto “evanescente” come quello di “spirito” ?
6) Il mondo della conoscenza può concedersi di eccedere il margine certo della scienza e rischiare di sforare per le proiezioni oniriche, che lasciano vedere nelle macchie di Rorschach figure di animali, umane, ciò che altro non è che una macchia di inchiostro ?
7) Il mondo animale, pneumatico, a differenza del mondo vegetale, nel quale la fotosintesi clorofilliana consente una modalità di vita sulla Terra immediatamente integrata alla entropia universale, deve piuttosto fare ricorso al mantra, tecnica respiratoria: mi sono chiesto se i meridiani energetici altro non siano che forme inibite di quei canali che consentono alle foglie di alimentarsi di luce e di ossigeno per produrre zuccheri, decadute nell’uomo pneumatico perché, in quanto tale, deve alimentarsi di cibo;
Ciò premesso allego tutto ciò che potrà essere a supporto della mia ipotesi che nulla esiste al di fuori della Materia, pertanto la trasmissione iniziatica nell’ordine di Melchisedech altro non è che una scintilla di energia che attecchisce nei terreni fertili.

SUPPORTI DOCUMENTALI

1)Negli Atti apocrifi di Giovanni si legge che Cristo, prima di essere arrestato, disse ai propri discepoli: «...e occorre che noi si formi un cerchio, tenendoci per mano, gli uni con gli altri, chi non è partecipe della catena, non conosce ciò che sarà, contèmplati in me che parlo e poiché Ti è dato di vedere ciò che io opero, mantieni il silenzio sui miei misteri»;
2)  La Comunione degli Angeli e i Santi e il culto delle reliquie “Angeli, Archangeli, Troni et Dominationes, Principatus et Potestates, Virtutes caelorum, Cherubim atque Serafim…intercedite pro nobis”.
3) Inno alla materia (Teilhard De Chardin)

Benedetta sii tu, aspra Materia, sterile gleba, dura roccia, tu che cedi solo alla violenza e ci costringi a lavorare se vogliamo mangiare.
Benedetta sii tu, pericolosa Materia, mare violento, indomabile passione, tu che ci divori se non t’incateniamo.
Benedetta sii tu, potente Materia, Evoluzione irresistibile, Realtà sempre nascente, tu che, spezzando ad ogni momento i nostri schemi, ci costringi ad inseguire, sempre più oltre, la Verità.
Benedetta sii tu, universale Materia, durata senza fine, Etere senza sponde, - triplice abisso delle stelle, degli atomi, e delle generazioni, tu che travalicando e dissolvendo le nostre anguste misure, ci riveli la dimensione di Dio.
Benedetta sii tu, impenetrabile materia, tu che, ovunque tesa tra le nostre anime ed il Mondo delle Essenze, ci fai languire dal desiderio di forare il velo senza cucitura dei fenomeni.
Benedetta sii tu, mortale Materia, tu che, dissociandoti un giorno in noi, c’introdurrai necessariamente nel cuore stesso di ciò che è. Senza di te, o Materia, senza i tuoi attacchi, senza i tuoi strazi, noi vivremo inerti, stagnanti, puerili, ignoranti di noi stessi e di Dio. Tu che ferisci e medichi – tu che resisti e pieghi – tu che sconvolgi e costruisci – tu che incateni e liberi – Linfa delle nostre anime, Mano di Dio, Carne del Cristo, o Materia, io ti benedico.
Ti benedico, o Materia, e ti saluto, non già quale ti descrivono, ridotta o sfigurata, i pontefici della Scienza ed i predicatori delle Virtù, ma quale tu mi appari oggi, nella tua totalità e nella tua verità.
Ti saluto, inesauribile capacità d’essere e di trasformazione in cui germina e cresce la Sostanza eletta.
Ti saluto, universale potenza di ravvicinamento e d’unione, che lega tra di loro le innumerevoli monadi ed in cui esse convergono tutte sulla strada dello Spirito.
Ti saluto, sorgente armoniosa delle anime, cristallo limpido dal quale è tratta la Gerusalemme nuova.
Ti saluto, Ambiente divino, carico di potenza Creatrice, Oceano mosso dallo Spirito, Argilla impastata ed animata dal Verbo incarnato.
Credendo di rispondere al tuo irresistibile appello, gli uomini spesso, si precipitano per amor tuo nell’abisso esterno dei piaceri egoistici.
Un riflesso li inganna, oppure una eco.
Per raggiungerti, o Materia, bisogna che, partiti da un contatto universale con tutto ciò che, quaggiù, si muove, sentiamo via via svanire  nelle nostre mani le forme particolari di tutto ciò che stringiamo, sino a rimanere alle prese con  la sola essenza di tutte le consistenze e di tutte le unioni.
Se vogliamo possederti, bisogna che ti sublimiamo nel dolore dopo averti voluttuosamente stretta fra le nostre braccia.
O Materia, tu regni sulle vette serene ove i santi pensano di evitarti, - Carne così trasparente e nobile che non ti distinguiamo più da uno spirito.
Portami su, o Materia, attraverso lo sforzo, la separazione e la morte.- portami dove sarà finalmente possibile abbracciare castamente l’Universo