di Valentina Marelli
A chiunque quando si nomina la
città di Praga viene in mente la parola Alchimia, spesso anche la parola Magia.
Questo perché c’è una leggenda che la vede collegata a Torino e Lione come il
vertice di un triangolo 'magico' appunto. In effetti la storia di Praga è
piena di leggende su fantasmi senza testa che si aggirano di notte intorno alla
Torre delle polveri a carri trainati da capre che invece percorrono la via che
porta alla Piazza dell’Orologio; in effetti la Torre delle Polveri è situata
laddove sorgeva il quartiere del Tempio tanto che a pochi passi si trova
Templova la strada in cui sorgeva il Quartier generale dell’Ordine dei
Cavalieri Templari; leggenda vuole che durante la persecuzione dei Templari, un
luogotenente dell’Ordine venne torturato e ucciso tramite decapitazione, e da
allora il suo fantasma ripercorre la strada per tornare al Tempio tutte le
sere, a monito della tremenda ingiustizia subita dall’Ordine di cui faceva
parte. Oggi di tutto questo son rimaste
solo le leggende e che sono come le favole che si raccontano ai bambini, ed i
simboli hanno ceduto il posto ai negozi dai marchi commerciali; ma
fortunatamente non tutto è scomparso un angolo di questo mondo è scampato alla
devastazione consumistica ed è stato riportato alla Luce: Lo Speculum Alchemiae
ovvero il museo degli Alchimisti.
Ma prima di addentrarci nel
sottosuolo di Praga spendiamo due parole sull’assonanza Praga-Alchimia, perché
la città di Praga è sempre associata all’Alchimia? Per il più scontato dei motivi:
perché gli alchimisti a Praga ci sono stati per davvero! Sotto il regno di Rodolfo II Praga
era al suo massimo splendore esoterico, ed era effettivamente la Caput Mundi di un sapere che spaziava tra
le più svariate arti di natura 'eretica' oseremo dire noi oggi, da qui la sua
fama di città maledetta, giudizio valoriale che per noi che osserviamo il mondo
da una diversa prospettiva ci rende l’idea di quanto forte e potente poteva
essere questa città in passato, e di quanto fosse rappresentativa in ambienti
in cui si nutriva lo sviluppo della Conoscenza e si perfezionava la via
Iniziatica.
Le prime notizie documentate che
si hanno su questo palazzo risalgono al 900 ma già nel 1412 sappiamo dai libri
del catasto che qui sorgeva un’abitazione di cui si pagavano le tasse con tanto
di misura catastale da cui si evince che la struttura non ha subito sostanziali
mutazioni architettoniche. Possiamo quindi affermare di
trovarci nella più vecchia casa di Praga. La collocazione di questo edificio fu
importante grazie alla sua posizione strategica sulla riva destra del fiume
Vltava molto vicino al centro della Città. Sotto la casa si trova un incrocio
di passaggi sotterranei segreti. Una via
antica, GRAND VIA, si trovava vicino a questa casa ed era una delle vie
commerciali più conosciute di tutta Europa. Partiva dal Regno di Leon al nord
della Spagna e continuava attraverso l’Europa per migliaia di chilometri,
passando attraverso Kiev e Cracovia fino ad arrivare all’Estremo Oriente. Alla fine del ‘900 ci fu una
ristrutturazione del quartiere ebraico e molte case, anche di grande pregio
architettonico, furono demolite. Resta tutt’oggi un mistero il fatto che questa
casa fu risparmiata. La recente scoperta del laboratorio alchemico nelle catacombe
che si trovano sotto di essa pare sia la spiegazione più plausibile di questo
mistero: l’energia positiva che si concentrava nell’elisir di lunga vita
all’interno del laboratorio alchemico, emetteva un influsso positivo che ha
protetto la casa nel corso dei secoli.
Il periodo più bello per la città
di Praga fu quello del Rinascimento quando dalla città, come dicevamo passarono
molti scienziati importanti dell’epoca. Ribadiamo che sotto il regno di
Rodolfo II Praga diventò il centro europeo di cultura e scienza con grandi
menti che provenivano da diversi paesi. Un nome tra tutti è quello
dell’Alchimista Alexander Seton che deriva da quella nobile famiglia scozzese
imparentata con Sir Robert The Bruce. Non è un caso in effetti che ci fosse una
così fiorente attività di ricerca scientifica in una città in cui le cronache
narrano una forte presenza Templare. Il Papa però all’epoca espresse
profondo disappunto per i comportamenti blasfemi e cercò di fermare tutto
infatti il Vaticano inviò a Praga il confessore Johann Pistorius per apportarvi
la Vera Fede. La conseguenza fu che non solo fece piazza pulita di coloro che
erano reputati eretici come nella migliore tradizione della Santa Inquisizione,
ma costrinse gli sfuggiti alla persecuzione a nascondersi nel sottosuolo. La religione ebrea a differenza
di quella cristiana era più aperta e tollerante verso le scienze che
definiremmo occultistiche e per questo motivo molti scienziati, ricercatori,
alchimisti ed astronomi decisero di vivere nel quartiere ebraico e di usare
questa casa come quartier generale per potersi incontrare liberamente al di
fuori della supremazia del Vaticano. Ci sono molte leggende legate a
questo posto la più conosciuta è la storia di una carrozza condotta da capre
che percorreva avanti e indietro la strada che dalla casa portava fino alla
piazza dell’orologio e che improvvisamente spariva tra il fumo e le fiamme
provenienti dal sottosuolo. Tutto ciò pare fosse riconducibile a qualche
esperimento nel laboratorio alchemico.
La prima stanza e lo studio che non serviva
solo per le ricerche ma anche per ricevere gli ospiti, i compratori e i
bottegai che provenivano da ogni paese del mondo, qui si fermavano e
conducevano i commerci concludendo affari.
Guardano un’iscrizione in latino che si trova
tutt’oggi vicino a quella che è l’entrata allo studio troviamo scritto: «Il
nostro oro non è l’oro originale», dall’altra parte ci sono invece due quadri:
nel primo è raffigurato il famoso astronomo Tycho Brahe figlio ideologico del
più famoso maestro Keplero, mentre nel secondo troviamo l’erudito ebreo il
Rabbì Low creatore del famoso Golem. La biblioteca è decorata con i
simboli dell’alchimia e serviva a custodire i libri e le pergamene ed insieme
ad una scrivania con poltrona, sono i pochi arredi rimasti dello studio. Il
pezzo in realtà più importante è una panchina sulla quale si facevano
accomodare gli ospiti che pare fosse il pezzo più antico dell’arredamento su
cui compare un’iscrizione, sempre il latino, che recita pressappoco così: «Chi
fa bene dei piccoli gesti è un iniziatore di grandi azioni». Dalla libreria
tramite un passaggio segreto si accede al laboratorio alchemico.
L’entrata al laboratorio fu
murata in passato e quindi dimentica per secoli; fu riportata alla luce dopo
l’alluvione del 2002, quando il passaggio che si trovava davanti alla casa si
allagò; al di sotto della casa sono stati scoperti in quell’occasione anche dei
passaggi segreti che conducevano alla piazza dell’orologio, al Castello di
Praga e fuori dalla città. La meraviglia di coloro che per primi sono entrati
dopo secoli in questo luogo fu quella di trovare quasi tutto intatto, per cui è
stato facile ricostruire il laboratorio così come doveva essere stato secoli
prima. Gli unici danni li aveva fatti l’acqua rompendo delle ampolle. E facendo
crollare in passaggi segreti che attualmente sono inagibili.
Ciò che rende questo luogo unico
è sicuramente l’atmosfera che si respira ma quella è giusto che andiate ad
'annusarla' voi personalmente, e che proviate sulla vostra pelle le sensazioni
magiche che questo luogo vi darà.