lunedì 23 agosto 2010

Cossiga: un'uomo politico Occidentale.

Confesso che sulla morte del Presidente Francesco Cossiga non sarei voluto intervenire. La sua cultura cattolica, pur liberale, era lontana dalla mia. Le responsabilità che ebbe, quando ricoprì la carica di Ministro dell'Interno, nell'uccisione della giovane Giorgiana Masi, me lo hanno sempre reso abbastanza ostico. In sintesi: di Cossiga non ho mai voluto parlare nè scrivere nulla. Non mi interessava, tutto qui. Però, c'è un però. O forse ve ne sono diversi. Era un personaggio bizzoso, umorale, condizionato dalla depressione cronica aggravata anche dall'assassinio di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse (senza che la Dc ed il Pci muovessero un dito) dal quale Cossiga non si riprese mai, ma il suo profilo politico era certamente alto. Alto come alto era il profilo dei politici della Prima Repubblica, formatisi politicamente sin da quando non avevano compiuto nemmeno vent'anni.

E poi non è possibile non ricordare il Francesco Cossiga filo Occidentale ed Atlantico, a difesa strenua finanche di quei servizi segreti, per nulla deviati, che evitarono all'Italia la "sovietizzazione" tanto voluta dall'allora Pci. E poi il Cossiga "picconatore", amante delle Istituzioni sin dal mandare a farsi benedire tutti coloro i quali preferivano guardare all'interesse personale piuttosto che a quello dell'Italia. Ed infine il Cossiga difensore dei Liberi Muratori, pur non essendo massone, quando erano sottoposti alle discriminazioni ed ai linciaggi mediatici. "Fotti il Potere" è l'ultimo libro-intervista che ci rimane di lui. Un libro dal titolo già squisitamente libertario, che sono pressoché certo andrà ben presto esaurito in libreria.

Per ricordare ciò che è stato, sino all'ultimo, il Presidente Cossiga. Un uomo politico occidentale che, come gli Sforza, i Pacciardi, gli Einaudi, i La Malfa, gli Spadolini, i De Gasperi, i Craxi, i Saragat, non esistono più. Luca Bagatin