lunedì 12 aprile 2010

E' PASSATO ALL'ORIENTE ETERNO IL FR. ARCHIMEDE CARUSO

Il Gran Concilio dei Massoni Criptici, la Gran Commenda dei Cavalieri Templari, il Gran Capitolo dei Maestri dell'Arco Reale, il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana e la R.L. Giustizia e Libertà 636 di Livorno annunciano con profondo cordoglio il passaggio all'Oriente Eterno del carissimo Fr.llo Archimede Caruso. La Funzione Funebre Massonica, con paramenti, si terrà alle ore 10,30 di oggi 12 Aprile presso l'abitazione in Livorno. Nelle News del Collegio dei MM.VV. della Toscana così alcuni Fr. lo ricordano:Il carissimo Fratello Archimede Caruso, "Archi" come lo chiamavamo affettuosamente, è passato all'Oriente Eterno. Il suo stato di salute gli impediva da un pò di tempo di frequentare i lavori di Loggia, ma non per questo erano venuti meno il suo senso di appartenenza all'Ordine e di condivisione degli ideali massonici. Un uomo minuto, ma così risoluto da farlo apparire un gigante... Un uomo dolce, elegante, con un gran cuore, mai fuori dalle righe... Un uomo che anche negli ultimi tempi, negli ormai rari momenti di lucidità, non mancava di ricordare l'amore e l'affetto per i Fratelli di Loggia. Era un "vecchio saggio" della nostra Officina, nella quale era riuscito a tramandare anche quel suo senso di appartenenza alla Massoneria Universale grazie al quale, in momenti molto bui per tutti noi, riuscì a farci ottenere il riconoscimento e l'appoggio dei Fratelli Americani, che ci aiutarono in un "traghettamento" altrimenti assai poco realizzabile. Un ricordo personale: un giorno - guardandomi con quei suoi "occhi" che io ricordo sempre così "penetranti, quasi indagatori dell'animo umano" - mi prese per un braccio, come era solito fare, e mi confidò dall'alto della sua immensa bontà: "Sergio, un giorno ti voglio vedere Maestro Venerabile della nostra Officina, tu ne hai le capacità". La sua perdita lascia un grande vuoto, soprattutto in coloro che hanno avuto il privilegio di averlo sempre vicino e di poterne così apprezzarne la saggezza. I Fratelli dell'Officina - che lo ricorderanno sempre come esempio di serenità e di rettitudine, uomo libero e di buoni costumi in tutta la sua vita - sono vicini con affetto ed amore alla sua famiglia. Sergio C., Maestro Venerabile della RL Giustizia e Libertà 636 di Livorno.
Ho appreso con grande dolore la notizia del passaggio all'Oriente Eterno del carissimo Fratello Archimede, cui mi ha sempre legato una intensa amicizia ed una profonda ammirazione per l'indomito e coraggioso attivismo che ha sempre mostrato nel corso di una vita passata tra esperienze di profonda umanità. Combattente nella disgraziata campagna di Russia della II Guerra Mondiale e fattovi prigioniero, era stato fra i pochi a poter sopravvivere a quella terribile e inumana detenzione ed a rientrare in Italia, dove era stato poi decorato: fino all'ultimo è stato Consigliere della sezione livornese dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare. Divenuto in seguito apprezzato dirigente del porto di Livorno, era entrato nell'Istituzione negli anni '70 svolgendovi un'intensa attività. In particolare, aveva ripreso le fila del Rito di York in Italia, divenendovi successivamente membro della giunta internazionale dei Massoni Criptici e Ambasciatore del Rito di York presso il Grande Oriente d'Italia. Nel 1993 fu anche grazie a lui che poterono essere conservati i rapporti con le Obbedienze americane, pregiudicati dal tradimento Di Bernardo, e di ciò gli fu tributato un affettuoso riconoscimento con il conferimento dell'Onorificenza Giordano Bruno. Dalle sue esperienze scaturì il libro "Lettere dal Tempio" ormai introvabile. Fratello impagabile, sempre presente sia nelle manifestazioni ufficiali che nei Lavori di Loggia, ha sempre rappresentato l'eccellente immagine della Massoneria livornese in Italia e nel mondo, anche grazie ai continui ed estesissimi rapporti da lui creati e sempre mantenuti. Avendo condiviso tanti decenni di vita massonica, mi auguro che il suo operato sia di esempio a tutti i Massoni italiani e particolarmente ai giovani, nei quali riponeva tanta fiducia. Massimo Bianchi, Gran Maestro Aggiunto.
Archimede Caruso è stato un Fratello la cui opera va ricordata non solo negli annali della nostra Istituzione, in particolare della Toscana, ma anche in quelli della Massoneria Universale di cui Egli si sentiva - ed era, a tutti gli effetti - un membro attivo e consapevole, orgoglioso ed umile al tempo stesso, proprio come deve essere un vero Massone. Lo ricordo con affetto e ammirazione, già in età assai avanzata ma pieno di entusiasmo e di spirito partecipativo, esprimendo alla famiglia ed ai Fratelli della sua Officina un cordoglio profondo e partecipativo. Stefano B., Presidente del Collegio Toscano.