martedì 28 luglio 2009

LA LEGGENDA DEGLI ETERNI VIVENTI

Una fra le leggende più antiche ed inquietanti, per il suo riproporsi periodicamente senza spiegazione alcuna, è quella dell'Ebreo Errante. L'attenzione di molti ricercatori ripropone, oggi più che mai, il concetto di immortalità dell'anima e, di conseguenza, i mitie le leggende che si legano agli “Eterni viventi”.

La leggenda ha origine fin dai tempi del "processo a Gesù". Il racconto ci descrive Gesù che sale a fatica, lentamente, la strada che porta al monte Calvario, dove l'attende la morte per crocifissione. La corona di spine, lacerandogli il capo, lo fa sanguinare copiosamente. La irta salita è tortuosa, e la croce è pesante. Gesù, arrancando, ad un certo punto cade. Si rialza però subito dopo, e a fatica riprende ad avanzare. Ad un certo punto,un ebreo di nome Assverus Cartaphilos (Cartafilo) gli si avvicina e, schernendolo, con fare beffardo lo apostrofa dicendogli: “dai, cammina...cammina. E' tutta qui la tua resistenza?”. Gesù, fissandolo severamente negli occhi, gli disse: "Stai pur certo che io camminerò, ma lo farai anche tu... e fino alla fine dei tempi. Fino a quando io ritornerò...!” Cartafilo, a quel tempo aveva trent'anni. Col passare degli anni dimenticò l'incontro con Gesù. Divenne sempre più vecchio. Un bel giorno però, ormai centenario, cadde improvvisamente in uno strano stato di deliquio. Tornato in sé, si ritrovò magicamente con l'aspetto di un "trentenne". Com'era, cioè, ai tempi di Gesù. La leggenda racconta che da allora, Cartafilo torna ad essere ogni cento anni giovane come al tempo dell'incontro con Gesù. Questa è la leggenda dell'Ebreo Errante, chiaramente tinta di propaganda antisemita per avversare un popolo che non aveva amici da nessuna parte in Europa... Clikka sul Titolo per andare a leggere tutto l'articolo firmato da Silvio Nascimben su nea-agora.com