venerdì 7 agosto 2015

Notre-Dame de Reims

di Valentina Marelli



La prima tappa di questo percorso ha come punto d’inizio Reims, un comune francese situato nel dipartimento della Marna nella regione dello Champagne.  Il terreno dove attualmente  sorge la Cattedrale di Notre-Dame di Reims era considerato già luogo sacro sin dall’antichità,  difatti la cattedrale fu edificata sui resti di una chiesa proto cristiana che sorgeva sulle terme gallo-romane dell'antica Durocortorum.

La posa della prima pietra reca data 6 maggio 1211 e i lavori di costruzione durarono fino al 1275 anno in cui fu completata. Divenne famosa come luogo di incoronazione dei Re di Francia, ma visse alterne vicende tanto che durante la rivoluzione francese fu trasformata in tempio della Dea Ragione e gran parte degli antichi arredi, e tesori furono dispersi o distrutti. Di informazioni di carattere storico ed architettonico se ne trovano moltissime su questa cattedrale che è uno degli esempi più belli di arte gotica francese attualmente patrimonio dell’UNESCO, e che attira migliaia di visitatori, divisi tra turisti e pellegrini, durante l’anno.

Una cosa che però non potremmo mai più vedere è il suo labirinto che era posto all’entrata della cattedrale. Labirinto di pregevole fattura, raccontano le cronache, costruito in maniera analoga alle cattedrali di Chartres ed Amiens. Il labirinto, andato perso durante le numerose vicissitudini subite dalla cattedrale, non è mai stato rimpiazzato. Esso aveva la forma ottagonale, con quattro appendici ai lati ancora in forma di ottagono, nelle quali comparivano le figure di alcuni monaci e costituivano, di fatto, quattro "tappe intermedie" nel complesso percorso del labirinto. La zona centrale presentava anch’essa la figura di un monaco. Questo lo rende più simile a quello, che per fortuna è ancora percorribile della Cattedrale di Amien che non a Chartres.
Del labirinto si conosce, oltre alla forma che aveva, la sua collocazione originale, ed è interessante notare che la posizione esatta del suo centro è ancora oggi silenziosamente marcata con una pietra pavimentale di colore leggermente diverso dalle altre, recante al centro una sbarretta orizzontale di metallo.
Il labirinto di Reims venne realizzato nel 1240 ed era composto da piastrelle di pietra o di marmo di colore blu. È noto che esso poi venne smantellato nel 1779 per volere di un certo canonico Jacquemart infastidito dalla continua confusione che facevano i ragazzi quando giocavano "irrispettosamente" a percorrere il labirinto durante la messa.
Tra i tesori perduti della Cattedrale va annoverata anche la Santa Ampolla. Una leggenda narra che, al momento di battezzare il futuro re Clodoveo, il vescovo Remigio si trovò sprovvisto di olio crismale, alzò allora gli occhi al Cielo e pregò.; d’improvviso una colomba bianca entrò nella Cattedrale con la Santa Ampolla stretta nel becco e la consegnò all'uomo di chiesa. Da allora la 'fiala divina', in virtù di questa antica vicenda tramandata nei secoli, ha giocato un ruolo fondamentale nella storia medievale francese, ed è grazie a lei che per secoli tanti futuri re sono stati incoronati nella Cattedrale di Reims, dopo essere stati unti con l'olio del Signore. Che si creda o meno alla leggenda dell'olio divino, la fiala fu conservata nell'Abbazia di Saint-Remi fin quando, nel periodo rivoluzionario, correva il 7 ottobre 1793, fu infranta a Reims con gesto plateale dal deputato del basso reno Philippe Rühl (il quale morirà suicida due anni dopo).
C'è chi dice che un po' di olio santo fu recuperato e diluito con olio ordinario dato che, dopo la rottura dell'antica ampolla, fu utilizzata una nuova fiala per le successive cerimonie. Un frammento di vetro dell'antica ampolla è conservato tuttora nel tesoro della cattedrale di Reims. L'antico reliquiario contenente la santa Ampolla usciva dall'abbazia solo in occasione dell'incoronazione di un re, ma si narra che Luigi XI volle l'ampolla accanto a sé sul letto di morte, e quella fu l'unica volta in cui la fiala lasciò l'abbazia per un fine diverso. Custodita e accudita per secoli, per onorarla e sorvegliarla si formò persino un Ordine di Cavalieri (e in seguito di Baroni) della Santa Ampolla. Non solo, dato che gli antichi abitanti della cittadina di Chêne-Populeux, l'attuale Le Chesne, erano stati vassalli di san Remigio e nel 1429 si erano reimpossessati della fiala trafugata dagli inglesi (durante la guerra tra Carlo VII ed Enrico VI) da allora i suoi discendenti hanno avuto l'onore di 'scortare' la fiala divina alle cerimonie di incoronazione.
Che cosa è rimasto allora del suo antico sapere? Due cose hanno attirato la mia attenzione frutto di studi antecedenti, il rosone di magnifica fattura che è anche una delle prime rappresentazioni, collegando questa cattedrale all’antica leggenda dei Cavalieri del tempio di Salomone, dell’Arca dell’Alleanza.



La funzione dei rosoni, posti sulla facciata principale delle cattedrali era quello di invitare i pellegrini alla contemplazione, in più se a questa funzione si unisce quella iniziatica dei simboli posti all’interno del tempio e rivolti ad un pubblico prevalentemente analfabeta,  il riferimento all’Arca dell’Alleanza è molto suggestivo, ed acquista una luce particolare. Per la sua natura e collocazione il rosone può essere visto solo dall’interno della cattedrale, in quanto riceve luce dall’esterno, ed è posto in modo tale che la sua visione arriva solo alla fine di un percorso conoscitivo e spirituale. Quando cioè si percorre tutta la chiesa e se ne analizzano i simboli quando quindi l’animo e l’intelletto possono essere pronti, perché preparati, a recepire  il suo ultimo insegnamento.
Ricordiamoci che secondo la leggenda il gotico fu importato dai Templari dopo aver compiuto la loro missione nella sacra terra di Gerusalemme dove per alcuni, sotto le rovine del tempio, recuperarono tra le altre cose proprio l’Arca dell’Alleanza che a detta di Charpentier conteneva le tavole dei pesi e delle misure, che hanno poi permesso di costruire in Gotico, la lingua degli iniziati. Il fatto di trovarlo rappresentato li in bella mostra potrebbe essere un indizio a conferma di questa leggenda?
La cattedrale di Reims ha anche un’altra particolarità cioè quella di avere una contro facciata interna ricca di statue, un gruppo di due sono particolarmente significative.



Nella foto vediamo una prima figura con una lunga barba che reca in mano un calice da cui fuoriesce un’ostia, l’accompagna una seconda che è quella di un cavaliere nell’atto di inginocchiarsi. Una descrizione molto bella ma soprattutto attenta di questo bassorilievo, che la fornisce Andrew Sinclair nel suo libro “Rosslyn la cappella del Graal” di cui riporteremo qualche riferimento ; nel rilievo, la figura con la barba di Melchisedek, rappresentato con una lunga veste, offre l’ostia con la mano destra mentre nella sinistra tiene un grande calice. Dietro di lui un panno copre l’altare. In piedi davanti la sovrano si trova Abramo in un’armatura medioevale, con le mano giunte in preghiera.
«Questa raffigurazione del XIII secolo è insolita perché ritrae un cavaliere che riceve la comunione direttamente dal Re-Sacerdote senza l’apporto della Chiesa, un uso non ancora in auge all’epoca».
L’antica affermazione da parte dei re di Francia di una primordiale investitura divina venne quindi trasportata all’epoca della cavalleria, delle crociate e dei poteri reali in espansione. Durante i processi, la più grave accusa contro i templari era che, come Melchisedek, i loro capi amministravano la comunione ai loro cavalieri dopo la battaglia. Attraverso questa interpretazione ebraica, Melchisedek divenne per i templari un precursore di Cristo: il pane e il vino offerti ad Abramo rappresentavano un’eucarestia degli arbori, quando ancora non era sorta la Chiesa.
Sempre secondo A. Sinclair prima di istituire il corpo dei Cavalieri del Tempio, il loro primo maestro, Hugues de Paynd, si recò in visita a Costantinopoli dove incontrò il cancelliere imperiale, Michael Psellos, che era anche maestro dell’ordine bizantino di Melchisedek. È possibile quindi che le pratiche e l’organizzazione di questo ordine militare sia stato trasmesso ai cavalieri templari, e poi, attraverso questi, alla Massoneria.