di Roberto Galimberti
Giuseppe Viner nacque a Saravezza (Lucca) il 18 aprile 1875. Allievo di Giacomo Lolli, Fattori e Signorini, fino dalle prime opere di tradizione postmacchiaiola, rivelò la tendenza ad interpretare liricamente il paesaggio; si convertì poi al divisionismo. Visse in solitudine campestre, traendo dalla natura l'ispirazione per la sua arte. I suoi quadri si ammirano per la luminosa freschezza, il disegno sottile, la pennellata lieve. Ricordiamo il trittico "Madre terra", suo capolavoro, diviso tra Firenze, Pitti (Fecondazione), Dusseldorf, collezione privata (Gestazione) e Budapest, Galleria d'Arte Moderna (Il frutto); "L'inverno" (Galleria d'Arte Moderna, Budapest); "La semina" ( Galleria d'Arte Moderna - Firenze), "L'oro delle Apuane"; "Lo scoppio della mina".
Fu iniziato Massone nella Loggia "Lucifero" (portatore di Luce) di Firenze il 21 agosto 1905.
Morì nel 1925.