di Marcello Mura
Mi chiedo come mai commemoriamo Jacques De Molay e come mai gli Ordini Cavallereschi risultino così stimolanti ed ambiti per i massoni.
Chi era Jacques De Molay? Un Cavaliere ma soprattutto un iniziato, un religioso, un mistico. Sul piano umano era un guerriero, su quello sovra-umano riassumeva in sé un carattere tripartito o trivalente. Ricordiamocelo, ci torneremo dopo.
Ma cosa c'entra la Cavalleria con la Massoneria? Nelle nostre riflessioni ci viene incontro la storia, a volte mitizzata: nella fuga di quel drammatico venerdì 13 che segnò la rovina dell'Ordine del Tempio, i Cavalieri Templari che scamparono al massacro, vennero in qualche modo “smistati” tra altri Ordini Cavallereschi, soprattutto in Germania ed in Portogallo, mentre altri si rifugiarono in Scozia, seguendo Pierre D'Aumont, Precettore d'Alvernia, e furono accolti dal Re Robert Bruce e dalle Gilde dei Liberi Muratori.
La storia racconta anche che nel periodo in cui nacque la moderna muratoria speculativa, molti borghesi, ormai gruppo trainante della società, vollero ammantarsi di una veste nobile e cavalleresca, quasi a voler emulare quella nobiltà che ormai non aveva più il dominio, ma che rimaneva ancora superiore alla borghesia, come rango. Nacquero così complicati sistemi massonico-cavallereschi d'Alti Gradi, che consentivano ai borghesi di colmare in qualche modo l'inferiorità che essi avvertivano nei confronti dei nobili.
E i Templari chi erano? Un ordine religioso ma anche militare. Avevano il compito di proteggere i pellegrini che si dirigevano in Palestina, ma anche di Proteggere la Terra Santa. Erano i Custodi della Terra Santa, al Servizio di Dio.
Per parlare della Terra Santa dobbiamo riflettere ancora una volta sul Centro. Il Centro Supremo ed i Centri Secondari. Cosa è il Centro? Un punto all'interno del Cerchio dal quale ogni punto della circonferenza è equidistante. Questo Simbolo grafico è un Archetipo. In tutte le religioni e le culture rappresenta il Dio, magari come Simbolo Solare, e l'uomo. Dio è il Centro Supremo da cui si irradiano i Centri Secondari, che sono (gerarchicamente discendendo): la Terra Santa, il Tempio, il Sancta Sanctorum (ove avviene la Shekinah e si palesa Dio), il cuore dell'uomo. Questi Centri Secondari tendono a ricongiungersi al Centro Primordiale e Supremo. È questo il fine ultimo dell'Iniziazione e della Religione, ognuna nel proprio dominio.
Torniamo ai nostri cavalieri con un'immagine. Pensiamo alla Croce Patente dei Templari: una Croce che pare inscritta in un Cerchio. I suoi bracci si incontrano in un Centro o si irradiano da Esso. Il Centro Supremo irraggia la Creazione, con movimento centrifugo ed il Creato tende a ricongiungersi con esso con movimento centripeto. Un continuo emanare e ricongiungere, ritmico, vitale perché ricorda la respirazione e la circolazione, entrambe legate al cuore. Simbolizzato massimamente dal Sacro Cuore di Cristo.
La Terra Santa, con tutto ciò che ne consegue e che sopra abbiamo accennato, non poteva che essere pertanto custodita dai detentori di un'Iniziazione particolare e superiore: l'Iniziazione Cavalleresca. I Templari la custodivano dai profani e dagli insidiosi, ma nel contempo fungevano da tramite tra chi era all'interno dell'ideale cinta muraria della Terra Santa, e chi era al di fuori, fossero essi profani o Iniziati ad altri e diversi misteri. La continuità, dunque, tra la Tradizione Primordiale e quelle Secondarie. Questo ruolo di tramite era assolutamente unico ed era il privilegio del “Dono delle Lingue” cioè essi avevano la capacità di parlare ad ognuno il linguaggio intimo suo proprio, in quanto depositari di un Sapere Superiore Centrale, Unitario e Primordiale, declinabile ed esprimibile secondo le diverse specificità culturali, sociali, spirituali dei vari interlocutori.
Cosa successe la notte di quell'infausto venerdì 13? I Templari vennero sgominati e massacrati in un batter d'occhio. Era possibile che il più eccellente esercito esistente, il più potente e ricco apparato statale sovranazionale venisse cancellato in pochi istanti? E se quello di Jacques (che era un devoto cristiano ed un fedele suddito del Pontefice) fosse stato un consapevole sacrificio, emulo di colui che fu il più insigne emblema di quella dottrina dei Centri che poc'anzi abbiamo tracciato? Gesù il Cristo, Dio, Uomo, Maestro dell'Arte (del Legno), iniziato nei Tre grandi Crismi dell'Iniziazione: quella Regale perché discendente di Davide, quella Sacerdotale perché Maestro e Rabbino, quella Profetica. Il Cristo che si pose come unione tra il Centro del Supremo, cioè l'Altissimo, ed il Centro dell'uomo, ovvero il suo cuore spirituale, mediante il Suo Centro (il Sacro Cuore), nel Centro del Mondo (Gerusalemme).
Egli scelse la morte per la salvezza dell'uomo. Jacques De Molay era un iniziato, profondamente religioso, e sapeva che la realizzazione di un iniziato non poteva che completarsi col ricongiungimento col Centro, e cioè con l'emulazione di Cristo.
Al di là della vanagloria di certi nostri “avi”, che furono desiderosi di ammantarsi di effimere cariche cavalleresche, ciò che più ci deve stimolare deve essere l'emulazione del Gran Maestro, che fu emulo del Cristo, in una operatività massonica che sia veramente e finalmente un perfezionarsi – in una dimensione iniziatica, non spinta da fugaci stimoli psicologici, emotivi, sentimentali - donarsi al prossimo, nell'ottica della massima suprema: fai agli altri ciò che desideri che venga fatto a te.