di Tiziano Busca*
Il ricordo è permanente, oppure non è, ha l’ipocrisia del dovuto, della data, della frase di circostanza con la data di scadenza. Il Giorno della memoria è una cosa che deve entrare dentro tutte le nostre fibre perché deve esorcizzare non una tragedia passata, ma un rischio presente, che avvertiamo tutti i giorni, nella sua banalità, nella sua apparente innocenza. ll clima culturale che ci ha ricordato il senatore 5S Elio Lannutti appena qualche giorno fa è tipico di una mentalità, purtroppo molto diffusa in larghe fasce della popolazione, che ancora crede ai Protocolli dei Savi di Sion, che crede cioè ci sia una ‘regia occulta del mondo’, di ebrei e massoni, che magari non si riuniscono di notte nei cimiteri, ma che nelle sinagoghe o nelle logge pianificano questa o quella operazione finanziaria, e lo smantellamento delle sovranità nazionali. Sospetto che si allarga a tutti gli ebrei, e a tutti i massoni. E questo continuo avvelenamento dei pozzi, questo clima culturale ostile e diffidente alimentato quotidianamente, che ha reso possibile una persecuzione sistematica alla luce del sole, a favor di stampa e di opinione pubblica. Perché nessuno poteva dire: io non lo sapevo, quando si prese a discriminare tutti gli ebrei, quando li si cominciò a licenziare dai loro lavori. Si è costruito un comodo capro espiatorio, poi, per lavarci tutti la coscienza, ma le leggi razziali e le deportazioni pesano nella coscienza di tutti, non nella coscienza di qualcuno.
La giornata della memoria vuol dire fare i conti con il passato è il passato è lacerante, doloroso. Perché siamo tutti colpevoli. Ma vuol dire anche fare i conti con il presente, perché i complottisti di oggi sono uguali ai complottisti di ieri, perché la stampa di oggi è a favor di complotto come la stampa di ieri, perché le discriminazioni di oggi, contro i massoni che sono esclusi dal contratto di governo e contro cui è stata presentato un disegno di legge di cui proprio Lannutti è primo firmatario, sono ancora una volta a favor di popolo e con il silenzio della stampa che quasi mai ha evidenziato la discriminazione. Attenzione che c’è una mentalità che è pericolosissima, e che oggi ha la maggioranza al parlamento e al senato. Li riconosci subito. Solo quelli che snobbano la giornata della memoria, che ti dicono che sì, è vero, ma che bisogna ricordare anche tutte le altre tragedie del mondo. Il Comune di Aprilia è stato capace di invitare soltanto ProPal e un portavoce della comunità palestinese. «La memoria è come il mare, ne ha la stessa stranezza», diceva Primo Levi, «ti può restituire quello che vuole lei, brandelli, rottami, magari a distanza di anni». Oggi dobbiamo passeggiare tutti sulla riva. E capire la lezione che ci dà.
* Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale - Rito di York