di Giuseppe Di Domenica
Per dare una valutazione temporale della massoneria del nord, vengono eletti nell’ordine quali G.M. di York nel 1705 Sir George Tempest Barronet, 1707 The Right Honourable Robert Benson Lord Mayor of York, 1708 Sir William Robinson Bart, 1711 Sir Walter Hawksworth Bart, 1713 Sir George Tempest Bart, 1714 Charles Fairfax Esqr, 1720 Sir Walter Hawkesworth Bart, testimoniando quindi una vivace attività in questa area, e che comunque non determinava alcuna deriva conflittuale con la nuova struttura fondata a Londra.
La nuova Gran Loggia nata nel 1717 si era denominata “Grand Lodge of London and Westminster” vista la diffusione locale delle sue logge fondatrici per poi assumere la denominazione di “Premiere Grand Lodge of England” e poi ancora “Grand Lodge of England” e comunemente conosciutacome Gran Loggia dei Moderns; mentre quella di York si faceva detentrice del titolo di “The Grand Lodge of all England”, e che come tale era mantenuta in massima considerazione non solo per essere più antica ma anche per la presenza di numerosi membri della nobiltà locale.
I primi screzi giungono inevitabilmente sugli aspetti della ritualità, la Gran Loggia di Londra ovvero i moderns introducono delle novità nel sistema catechistico bigraduale ed intendono fondativi l’insieme dei manoscritti denominati “Costituzioni Gotiche”, che verranno aggiornati su specifica indicazione del Gran Maestro il duca di Wharton da un gruppo di qualificati Fr. coordinati dal rev. Anderson.
La Gran Loggia di York (The Grand Lodge of all England), si richiama, in maniera più circostanziata storicamente, alla prima Grande Assemblea tenuta dal figlio del re Atelestano Principe Edwion nel 926 a York, e che stabilì le prime regole del Craft dopo la caduta dell’Impero Romano e quindi dei Collegia Fabrorum, stabilendo un preciso punto geografico sulla fondazione della tradizione latomistica inglese (gli scozzesi delle Highlands sono cosa altra).
Il contenuto di queste remote disposizioni è avvolto nella leggenda in quanto le distruzioni che si susseguirono in territorio inglese nelle guerre con i Sassoni ed i Danesi, e quelle relative alla creazione dell’ Anglicanesimo sotto Enrico VIII che portò all’ulteriore dispersione degli scritti detenuti dai monasteri benedettini, non consentono a tutt’oggi, che una ricostruzione parziale e riferita proprio dalle Costituzioni Gotiche stesse e che saranno riportate nelle nuove Costituzioni del 1723 e 1739 che reclameranno su questi titoli la continuità della Tradizione di quanto accaduto a York nel lontano 926 a.D..
Le Costituzioni Gotiche così denominate dal rev. Anderson e dai suoi fraterni collaboratori non sono un testo unico, ma una assieme di documenti che vanno dal Poema Regio del 1390 al Cooke del 1400, York no.4 del 1693 e che in totale assommano ad trentina di testi e manoscritti antecedenti almeno al 1700.
La Gran Loggia moderns di Londra semplifica notevolmente la forma catechistica rituale (il rituale come da noi praticato è di fine 700 ) tanto da creare scandalo e dissapori che porteranno allo scisma Antient nel 1751 con una Gran Loggia sempre del sud denominatesi “Most Ancient and Honourable Society of Free and Accepted Mason according to the Old Institution”, od in breve “Antient Grand Lodge of England”.
Ma quali saranno queste Old Institution ? . Leggiamo la risposta su Aiman Reizon il Libro delle Costituzioni Antient, che in fondo non si distacca troppo riguardo gli antichi doveri da quello del rev. Anderson, ma parla però di Royal Arch, e fa riferimento più volte ad Irlandesi e York Masons che evidentemente osservano una forma tradizionale diversa da quella moderns.
Ma cosa sono queste modifiche così marcanti ? Le questioni sono ampiamente documentate e facili da reperire, ne accenniamo alcune, scristianizzazione dei rituali, introduzione del grado di Maestro, introduzione di letture su geometria ed architettura ed altro ancora. Evidente inoltre l’avversione a tutto quanto di catechistico/rituale oltre i gradi del CRAFT ed in particolare per l’arco Reale di Gerusalemme, per non parlare della muratoria del Marchio.
La condanna dell’Arco Reale per i moderns era assoluta, eppure nel nord si praticava tranquillamente, e molti moderns in realtà erano stati costituiti nell’Arco Reale; questa enorme incongruenza si evidenzia in maniera quasi comica nella risposta che il Gran Segretario Spencer nel 1767 rende ad un Fr. a Francoforte, dove stigmatizza l’Arco come “una invenzione seduttiva e deviante”, peccato che lo stesso Spencer l’anno prima fosse stato esaltato come muratore dell’ Arco!
E che dire poi del Marchio discendente delle gilde costituite per la Cattedrale di Magdeburgo in Germania nel 1211 e figlie evidenti del compagnonaggio ?
La nuova Gran Loggia nata nel 1717 si era denominata “Grand Lodge of London and Westminster” vista la diffusione locale delle sue logge fondatrici per poi assumere la denominazione di “Premiere Grand Lodge of England” e poi ancora “Grand Lodge of England” e comunemente conosciutacome Gran Loggia dei Moderns; mentre quella di York si faceva detentrice del titolo di “The Grand Lodge of all England”, e che come tale era mantenuta in massima considerazione non solo per essere più antica ma anche per la presenza di numerosi membri della nobiltà locale.
I primi screzi giungono inevitabilmente sugli aspetti della ritualità, la Gran Loggia di Londra ovvero i moderns introducono delle novità nel sistema catechistico bigraduale ed intendono fondativi l’insieme dei manoscritti denominati “Costituzioni Gotiche”, che verranno aggiornati su specifica indicazione del Gran Maestro il duca di Wharton da un gruppo di qualificati Fr. coordinati dal rev. Anderson.
La Gran Loggia di York (The Grand Lodge of all England), si richiama, in maniera più circostanziata storicamente, alla prima Grande Assemblea tenuta dal figlio del re Atelestano Principe Edwion nel 926 a York, e che stabilì le prime regole del Craft dopo la caduta dell’Impero Romano e quindi dei Collegia Fabrorum, stabilendo un preciso punto geografico sulla fondazione della tradizione latomistica inglese (gli scozzesi delle Highlands sono cosa altra).
Il contenuto di queste remote disposizioni è avvolto nella leggenda in quanto le distruzioni che si susseguirono in territorio inglese nelle guerre con i Sassoni ed i Danesi, e quelle relative alla creazione dell’ Anglicanesimo sotto Enrico VIII che portò all’ulteriore dispersione degli scritti detenuti dai monasteri benedettini, non consentono a tutt’oggi, che una ricostruzione parziale e riferita proprio dalle Costituzioni Gotiche stesse e che saranno riportate nelle nuove Costituzioni del 1723 e 1739 che reclameranno su questi titoli la continuità della Tradizione di quanto accaduto a York nel lontano 926 a.D..
Le Costituzioni Gotiche così denominate dal rev. Anderson e dai suoi fraterni collaboratori non sono un testo unico, ma una assieme di documenti che vanno dal Poema Regio del 1390 al Cooke del 1400, York no.4 del 1693 e che in totale assommano ad trentina di testi e manoscritti antecedenti almeno al 1700.
La Gran Loggia moderns di Londra semplifica notevolmente la forma catechistica rituale (il rituale come da noi praticato è di fine 700 ) tanto da creare scandalo e dissapori che porteranno allo scisma Antient nel 1751 con una Gran Loggia sempre del sud denominatesi “Most Ancient and Honourable Society of Free and Accepted Mason according to the Old Institution”, od in breve “Antient Grand Lodge of England”.
Ma quali saranno queste Old Institution ? . Leggiamo la risposta su Aiman Reizon il Libro delle Costituzioni Antient, che in fondo non si distacca troppo riguardo gli antichi doveri da quello del rev. Anderson, ma parla però di Royal Arch, e fa riferimento più volte ad Irlandesi e York Masons che evidentemente osservano una forma tradizionale diversa da quella moderns.
Ma cosa sono queste modifiche così marcanti ? Le questioni sono ampiamente documentate e facili da reperire, ne accenniamo alcune, scristianizzazione dei rituali, introduzione del grado di Maestro, introduzione di letture su geometria ed architettura ed altro ancora. Evidente inoltre l’avversione a tutto quanto di catechistico/rituale oltre i gradi del CRAFT ed in particolare per l’arco Reale di Gerusalemme, per non parlare della muratoria del Marchio.
La condanna dell’Arco Reale per i moderns era assoluta, eppure nel nord si praticava tranquillamente, e molti moderns in realtà erano stati costituiti nell’Arco Reale; questa enorme incongruenza si evidenzia in maniera quasi comica nella risposta che il Gran Segretario Spencer nel 1767 rende ad un Fr. a Francoforte, dove stigmatizza l’Arco come “una invenzione seduttiva e deviante”, peccato che lo stesso Spencer l’anno prima fosse stato esaltato come muratore dell’ Arco!
E che dire poi del Marchio discendente delle gilde costituite per la Cattedrale di Magdeburgo in Germania nel 1211 e figlie evidenti del compagnonaggio ?