“Cattedrali gotiche, Templari, Massoneria” è il sottotitolo del libro accattivante di Christian Monti, frutto di anni di ricerche storiche per andare oltre i luoghi comuni di una pubblicistica di successo, fondata quasi esclusivamente sul sensazionalismo, in cui si mescolano, con leggerezza e approssimazione, tradizioni diverse. Dopo la prima stampa, il volume edito da Gilgamesch esce in seconda edizione il 1° settembre.
“Il saggio di Monti – scrive nella prefazione il Grande Oratore Claudio Bonvecchio, filosofo ed esperto di simbolismo – è davvero interessante ed esemplare nella sua analisi approfondita e coinvolgente, anche se coraggiosamente controcorrente, mostrando la necessità, se non l’esigenza imprescindibile, di fare chiarezza sulle origini della Massoneria che, sostiene l’autore, nulla hanno a che fare con i Templari e, se non parzialmente, con le antiche corporazioni muratorie del Medioevo. Ma se la Libera Muratoria del terzo millennio – aggiunge Bonvecchio – vuole avere quel ruolo spirituale a cui, per le sue origini che affondano nella grande tradizione esoterica dell’Occidente, aspira, deve avere il coraggio di fare tabula rasa di tutte le superfetazioni di chi ha cercato, all’esterno con più facilità, ciò che, invece, andava e va cercato nella propria interiorità: la vera unica, grande custode del «segreto massonico». Un segreto che coincide con l’anelito a «conoscere se stessi», per trovare la «pietra nascosta» che, sola, può trasformare gli uomini e il mondo: che, sola, può rendere reale un sogno. Questo è il vero, straordinario compito della Libera Muratoria che non ha bisogno di racconti fantastici per trovare un accredito presso gli uomini che vogliono essere «liberi e di buoni costumi», ma che, piuttosto, deve indagare il sottile filo della continuità esoterica che – trasversale alla storia, a ogni storia – si radica nel patrimonio simbolico dell’Umanità, presente nell’inconscio collettivo.
Credo, infine – conclude la prefazione del Grande Oratore – che il saggio vada letto, studiato e meditato perché stimola l’identità muratoria e incrementa la fiducia nelle sue straordinarie possibilità. E di questo la Libera Muratoria presente e futura ha un grande bisogno e una impellente necessità".