Tiziano Terzani
Le principali notizie della massoneria Italiana ed estera. Il simbolismo, la filosofia, gli Studi Tradizionali
lunedì 31 agosto 2015
L’unica rivoluzione possibile è quella interiore
Santa Cristina, ecco l’archeologia esoterica. Al costo di 80 euro
Come metterci in contatto con la divinità interiore, prolungare la nostra vita e far parte addirittura della Luce Vera? Come raggiungere la felicità insieme a uno stato di salute perfetta? Due signori che hanno avuto la rivelazione niente meno che da Horus ce lo insegneranno domenica a Paulilatino: il corso ‘Attivazione della ghiandola pineale, chiave di manifestazione del nostro sé divino’ in programma al pozzo nuragico di Santa Cristina tra le 10 e le 18 è presentato proprio come momento per risvegliare la ghiandola considerata ‘testimone della divinità interiore’ atrofizzata e intorpidita dalla nostra vita terrena.
E pazienza se per la scienza ufficiale la pineale, che si trova alla base del cranio, è una ghiandola endocrina che produce melatonina e regola i bioritmi del corpo: secondo alcuni cultori di parapsicologia è invece una sorta di terzo occhio che ci permette di fare viaggi astrali, viaggi nel passato e addirittura controllare i pensieri degli altri (la fonte di questa interpretazione è un blog che si chiama ‘la pazienza è finita’).
Al suo risveglio in vista della felicità è dunque dedicato l’incontro in programma domani a Santa Cristina: “Il corso – si legge nella presentazione – ha l’obbiettivo di indurci a trascendere la nostra normale condizione umana. Esistono molti livelli di coscienza, ed essi sono caratterizzati da una particolare percezione del mondo, che si traduce in realtà quotidiana proiettata e poi vissuta. Più è elevato il nostro livello di consapevolezza, migliore sarà la nostra vita. La ghiandola pineale è il testimone della nostra divinità interiore. Nella sua attivazione sono racchiuse immense potenzialità, quali la creazione di realtà grazie alla pinealina, che aumenta la coerenza quantistica. Ma questa straordinaria ghiandola non si limita a questo: infatti può garantire uno stato di perfetta salute al corpo fisico, ed un prolungamento della vita inimmaginabile. In questo incontro analizzeremo nel dettaglio le sue funzioni, le sue caratteristiche, il suo rapporto con la risonanza Shumann (quindi Madre Terra) e la sua profonda connessione con il Sole”.
Tutto questo benessere non è gratis: dalla segreteria organizzativa fanno sapere che si può partecipare al corso dei maestri Emiliano Soldani e Fabio Azzalina per la cifra di 80 euro.
Arte e archeologia, Trasparenze pittoriche a Villasimius
Una delle opere in mostra
Il mare, i giochi di luce dei raggi di sole che filtrano oltre le nuvole o attraverso il cielo limpido sull'acqua cristallina e la melodia delle onde scrivono "Trasparenze Pittoriche". Questo è il titolo della mostra personale di Cristina dell'Orfano che avrà inizio il primo settembre e si protrarrà fino al 20 dello stesso mese a Villasimius all'interno del Museo Archeologico di Via Frau.
Visite guidate ai Templi Massonici
Un Tempio massonico a Perugia
In occasione della 31^ edizione della Giornata Europea del Patrimonio 2015 sarà possibile in Francia effettuare delle visite guidate a numerosi templi massonici il prossimo 19 e 20 settembre.
Un nuovo blog massonico: La Massoneria e il Cuore
Gli Asili Notturni a Torino
Un nuovo blog, questa volta in Francia, sul mondo della Massoneria. Articoli, approfondimenti,
sulla natura iniziatica dell’Istituzione, ma anche dei tanti modi con cui la Massoneria ha dialogato
con la società, coma quelli del volontariato, della beneficenza.
I Software per le Logge
Spiritualità 2.0. Come gestire una Loggia con semplicità. Tutto questo si può ottenere grazie a dei programmini, qualcuno gratuito qualcuno a pagamento: la gestione dei piedilista, delle tornate, l’archiviazione dei documenti, il tesoro. Insomma, da qualche tempo a questa parte segretari e tesorieri non sono più da soli...
Il Massone, come archetipo dell’iniziato
Gli steps del Rito di York confrontati con quelli del Rito Scozzese
«In una prospettiva metastorica la “figura” del Libero Muratore verrà interpretata come una sorta di “tipo ideale” di riferimento, dietro al quale potremo riconoscere un ‘archetipo’ che ciclicamente si ripresenta, l’archetipo dell’Iniziato. Dall’Epopte dei Misteri Eleusini, all’Ermetico dei primi secoli d.C.; dal Mago e dal Neoplatonico rinascimentale al Rosacroce; dall’Alchimista al Libero Muratore, torna infatti alla luce, ciclicamente e in particolari momenti storici, una stessa tipologia umana, un individuo che presenta alcune caratteristiche comuni e, soprattutto, una simile “visione del mondo”.
L’Iniziato rappresenta così un carattere umano che ciclicamente “ritorna” in “figure” differenti che però si ripresentano sempre con delle caratteristiche “simboliche” sostanzialmente simili; se l’Ermetico compirà la sua opera nella ricerca di una purezza assoluta e l’Alchimista opera sulla convinzione di poter concepire, a partire anch’esso da una materia imperfetta e impura, una sostanza perfetta e capace di trasferire ad altre sostanze la sua perfezione, il Libero Muratore si rappresenta come una pietra rozzamente sgrossata che andrà levigata con un duro lavoro su se stessi. Ma, va ricordato, sia l’opera alchemica che l’adempimento del percorso liberomuratorio ed ermetico si compiono in presenza del “trascendente”; i percorsi iniziatici ermetici, alchemici e massonici, infatti, non potranno mai essere il frutto di una conoscenza teoretica o sperimentale, ma, al contrario, il risultato di un lavoro, l’Opus, in cui lo spirito torna alla materia, animandola e nobilitandola»
Tratto da “Il Liberomuratore tra esoterismo e tradizione”, Edizioni Settimo Sigillo, 2014
sabato 29 agosto 2015
Armonia ribelle e consapevolezza iniziatica. L'editoriale del Sommo Sacerdote del Rito di York Tiziano Busca
È difficile, da sempre, essere massoni, oggi è ancor più complesso. La massoneria nel suo percorso iniziatico attraverso lo studio e ricerca di valori simbolici e culturali tende a trasformare la visione materiale del singolo in una visione spirituale capace di interpretare la società nella vivida luce della tolleranza libertà. Se ci trovassimo di fronte ad una società a “lenta trasformazione” avremmo più possibilità di un lavoro profondo e consapevole da condurre con passo lento e misurato, senza affanno, in un rapporto spazio-tempo – trasformazione più consono alle leggi naturali.
Ma oggi non è così. Come Massoni siamo attenti osservatori per comprendere che la “rapida evoluzione sociale” fa derivare la certezza di ieri nell’esatto opposto di oggi, ciò che ieri era costruzione oggi diviene demolizione e sconcerto. Sono fenomeni che coinvolgono l’intero assetto delle relazioni sociali, politiche, economiche in un contesto globale. Ciò avviene nel campo della ricerca, nei sistemi e modelli organizzativi, nella comunicazione, nella relazione tra gli uomini... il continuo e turbinoso cambio di direzione è talmente repentino che, a volte, oltre a non riuscire a coglierlo, lo subiamo inconsapevolmente.
In un tempo non lontano si avevano punti di riferimento che erano rappresentati dalla politica, dalle istituzioni, dai movimenti di classi sociali, da nuove forme di comunicazione, da innovazioni economiche che cambiavano la struttura delle aziende, delle fabbriche, lo stile di vita delle popolazioni. Oggi quel mondo è lontano e sopravvive in modo marginale nel contesto globale. Appartiene infatti “alla globalità del sistema” la variabilità che si determina nelle strutture sociali nazionali. Un tempo la contaminazione, che si generava attraverso trasformazioni che avvenivano in un Paese, tardava a produrre effetti nella comunità degli altri Stati.
Oggi non più. È difficile trovare ed identificare l’attore del cambiamento, la ricerca diviene sempre più complessa perché il cambiamento è figlio di una “nuova identità”, lontana dai valori di uguaglianza-libertà-fraternità, essendo racchiusa sotto il nome di finanza, di mercato. E la finanza ed i mercati, sono le società, sono le monete, sono le concessioni energetiche, sono i gruppi bancari, sono le tecnologie disponibili, sono i nuovi soggetti dei “senza volto” che, governando, lontano dalla democrazia e dalla rappresentanza che essa esprime, decidono ben oltre il valore dell’Uomo.
Alla logica della finanza vengono sacrificate anche le Sovranità Nazionali che, dopo essere state oggetto di politiche di sfruttamento, divengono sudditi di un potere invisibile, che si cela dietro una sigla, che di volta in volta appartiene al fondo monetario, al fondo di sviluppo, al fondo di solidarietà ecc. ecc, avendo però come denominatore comune il governo delle risorse, la politica dei profitti, attraverso una distorsione della lettura dei bisogni dell’Uomo finalizzata all’esclusivo interesse finanziario.
La società del Cittadino dei Diritti, della Responsabilità Etica, dell’Uomo che Sogna gli spazi di libertà e felicità; la società della Cultura diffusa, come motore evolutivo e trainante alla formazione di nuovi modelli e soggetti capaci di liberare l’Uomo dal bisogno, sembra essersi persa nelle stanze del “conio monetario” di qualche Banca o Mercato, la Luce dell’anima dell’Uomo sostituita dalla brillantezza della moneta e dei profitti. L’Europa dei Popoli, il Mondo delle genti, è divenuto il terreno dello scambio monetario e produttivo farcito da velenose intolleranze anche religiose. Sembra che tutto si stia omologando in uno schema unico in cui materialità e mercato divengono sinonimi di progetto e sviluppo.
Ma la superficie non è il tutto, certamente non è l’essenza sostanziale di quel mondo minoritario che, diversamente, si organizza e risponde in altro modo ai modelli sociali che vengono imposti. Occorre da massoni offrire un futuro spendibile alla umanità e alle nuove generazioni. L’essenza è nell’Uomo che diversamente risponde per sopravvivere.
Il nostro è il Paese della “rivoluzione mancata”. Anche volendo guardare la storia con occhio non partigiano lo stesso Risorgimento non è “una rivoluzione di popolo” in cui le coscienze sono coese per realizzare un diverso modello. Diciamo che forse il risorgimento è stato, nella sua guida ispiratrice, una “rivoluzione borghese” che ha attratto coscienze popolari che, più di un sogno identitario di un popolo, ha avuto come alleati uomini sfruttati che cercavano dignità e sopravvivenza. È anche vero che il periodo risorgimentale è stato un periodo fecondo per la formazione di nuove culture ed idealità. Il pensiero massonico ed i valori da esso espressi sono stati indubbiamente, nel mondo borghese del tempo, lievito e pane per molti. La massoneria in quel momento, pur avendo avuto grandi esempi e uomini, non è riuscita a “coinvolgere diffusamente le coscienze e rendere popolare il suo messaggio”. Sicuramente anche questa è una delle ragioni per cui la massoneria “nella sua accezione organizzativa- istituzionale” assunse quella identità elitaria e riservata consapevole che la reazione del potere politico-religioso avrebbe, con forza, osteggiato le idee ed i valori che esprimeva. I caratteri di allora, sotto altri aspetti, ci appartengono ancora. Forse, oggi, se la storia si fosse svolta diversamente, si sarebbe potuto registrare un altro Paese, un altro modello di Stato, un diverso pensiero sulla “cosa comune” probabilmente più trasparente, più moderno, meno consociativo, più consapevole sui valori di libertà sui diritti, aperto al nuovo attraverso la cultura del merito e dei bisogni. Sicuramente più laico.
In questa “rivoluzione mancata” si sono create forme ibride di relazione tra il mondo iniziatico ed il mondo profano, con sconfinamenti reciproci, talvolta di comodo, lasciando alle individualità dei singoli l’espressione dei valori universali ma senza trovare quella forza della “comunione” aperta e dialogante come insieme partecipato. Sociologi, economisti, uomini di cultura e filosofi per rappresentare lo stato della attuale società hanno scomodato anche molte espressioni fantastiche. Ritengo che la miglior descrizione stia nel mezzo della forbice, che si può immaginare, da un lato citando Vattimo, dall’altro lato citando Bauman. Nell’uno “ora che Dio è morto, vogliamo che vivano molti dèi” quale modello sociale di un pensiero “debole”, nell’altro “la paura avvelena la società liquida” in cui si declina l’immagine di una società che assiste al declino, alla scomparsa delle organizzazioni sociali e politiche, con la ricchezza solo per pochi in un mondo contemporaneo che ha perso le sue certezze.
In questo tempo di “Uomo senza radici” è indubbio che dobbiamo ricercare, anche nella mutazione dei valori antropologici, la minor incidenza esercitata dalle società iniziatiche sul dibattito culturale per potercene riappropriare. Nel secolo scorso la massoneria era una voce rilevante nel dibattito politico e sociale sui temi dell’UOMO, oggi invece pur attenta alla complessità dei temi, non trova quello spazio culturale di attenzione tale da essere considerata valore aggiunto al dibattito sulle grandi questioni dei diritti, della scuola, della libertà di ricerca, della libertà religiosa della laicità. La questione non è certamente liquidabile con il parallelismo: anche le società iniziatiche rispecchiano la società e, quindi anche esse sono (parzialmente) lo specchio della crisi. È forse giunto il tempo di consolidare delle scelte che rafforzino il percorso della Maestria con una attenzione forte ed una voce chiara su temi ed aspetti di natura sociale ed economica in cui emerga la posizione di una identità valoriale capace di produrre indicazioni all’operato delle Istituzioni.
Nella strada iniziatica occorre una lente più grande per capire e vedere meglio. In essa intervengono elementi e codici che non sono formule, la trasversalità della ricchezza culturale è fattore di stimoli e determina variabili importanti. In questa via la “parola”, la semantica, cambia il risultato. Anche il codice ed il valore dei linguaggi usati dalle “comunioni massoniche”, riconoscendo alle stesse un valore pedagogico sui valori ed il viaggio dell’Uomo, assume centralità. La mutazione del linguaggio è anche esso un incipit di riflessione di trasformazione ed omologazione delle “comunioni massoniche”. Nella Massoneria, è sempre più frequente l’uso di espressioni profane che falsano la sostanza ed il significato della descrizione della via iniziatica, queste espressioni divengono di uso comune quasi fosse una moda, forse perché sono espressioni sicuramente più accattivanti.
Sono preferiti i fatti e le cose a bassa voce o anche “meglio non dire”, temendo quasi di fare chiasso ed evitando di entrare in argomenti e temi che avrebbero il ben diritto di avere la voce alta, chiara e ribelle.Da iniziati non possiamo essere conformisti, abbiamo valori ben più alti ed universali da difendere.
In massoneria l’espressione Armonia che è un valore finale –non solo personale- di un percorso turbolento, complesso ed elaborato, assume la rappresentazione di un “bon ton”, uno stile ad evitare turbamento nella espressione di pensieri diversi da una verità evidente. Per cui un valore semantico a volte mal compreso svilisce un percorso iniziatico. Nel percorso iniziatico l’Armonia il completamento della sapienziale dei Maestri che hanno lavorato sulla pietra e raccolto le diversità e le buone ragioni per garantire all’Uomo la libertà, la fraternità e l’uguaglianza. L’Armonia va quindi, dal punto di vista iniziatico, diversamente intesa rispetto al mondo profano che riassume, invece, altri valori altri modelli altri archetipi. L’Armonia è elevarsi all’Alto coniugando le diversità e le differenze. È come un balletto classico. Non devi andare a destra o sinistra ma elevarti dal pesante al sottile. È l’elemento che sa trasmutare il pesante in sottile, che divide e riunisce perché tutto è Uno. Non esistono gli opposti nella via iniziatica perché tutto è Uno. Noi, profanamente, dividiamo per capire ma poi non riusciamo a riunire. Il compito di un Maestro dell’Arco Reale è quello di ottenere e mantenere l’Unità attraverso la Forza. La Forza, questa rappresentazione continua, ha una formula compositiva che per essere compresa trova nel Vitriol la chiave: rectificando. Il rectificando è il nostro “balletto classico” per salire in punta di piedi verso l’Alto dell’Armonia di Massoni dell’Arco Reale. È l’Armonia il “codice ribelle” dei Maestri dell’Arco Reale, è il codice “dell’orgoglio della conoscenza”, è il codice del grembiule che viene lasciato a terra, di fronte all’Ara, quando si viene elevati a Eccellentissimi Maestri. Per questo diviene più semplice a noi comprendere il “Maestro” dai “maestri”! Per questo distinguiamo “Armonia” da “armonia”! Ma un Nathan come lo definiamo un pacifico armonioso o un ribelle consapevole? Garibaldi è un guerrafondaio o un eroe della libertà dei popoli? Dobbiamo essere attenti a non prendere da iniziati, come valore, un codice linguistico che, confusamente, viene preso acriticamente come patrimonio sbagliato di una storia che è ben lontana dalla Comunione.
Attraverso l’Armonia dobbiamo insegnare il coraggio della Verità e per questo non possiamo da Maestri dell’Arco Reale fermarci ai confini della Terra. Dobbiamo conoscere il valore forte ed il significato della ricerca ed in essa dobbiamo includere anche ciò che può sembrarci il dubbio “continuo” perché attraverso esso dobbiamo trovare l’elemento di trasformazione. Cos’è la pietra filosofale? È l’elemento che serve per fare l’oro, per trasmutare il piombo in oro. Cosa significa elemento? L’elemento è la Forza. Nei tarocchi la forza è rappresentata da una donna che apre la bocca del Leone, questo significa che la Forza è la negazione della Forza per cui è la “Dolcezza” che è capace di dominare il Leone. La donna con la sua dolcezza esprime la Forza e quindi doma la forza dell’Uomo profano. Nella Loggia di Kirkwall 38, nelle Orcadi, la loggia di William Sinclair in Scozia, un grembiule di Eccellentissimo Maestro dell’Arco Reale rappresenta questa sintesi della Forza con una immagine (impensabile nella logica maschile della massoneria): la Maddalena insieme all’Arca, alle chiavi, all’ Agnus Dei; La Forza (la Maddalena) che porta in sé la Conoscenza (l’Arca) che viene aperta e protetta (Chiavi) dalla Maestria (Squadra e compasso disposti). La Forza quale Armonia, Il Viaggio quale strumento di percorso iniziatico alla ricerca dei valori e dei simboli.
In quel Viaggio il Maestro dell’Arco Reale non può essere confuso e l’Armonia che trasmette è tale solo se lascia il seme della diversità tra i fratelli perché essi crescano viaggiando con la idea del ribelle che deve costruire una nuova identità sociale per l’Uomo che cerca per l’Uomo che Sogna... altrimenti cediamo al conformismo, al nero dell’Ego, alla superficiale attenzione del turista dentro una chiesa o in una trattoria.
venerdì 28 agosto 2015
Notre-Dame de Paris
di Valentina Marelli
Correva l’anno 1307 era precisamente il 24 dicembre, il processo ignobile che mise fine all’Ordine del Tempio era nelle sue fasi più calde, Jacques de Molay può finalmente incontrare i due legati del papa. Fredol e Suisy, e ha modo di denunciare tutte le gravi irregolarità e le violenze subite, compreso il fatto che la confessione gli è stata estorta con la tortura.
Il Gran Maestro chiede ai cardinali di radunare una folla e i legati lo accontentano: viene condotto in chiesa con altri quaranta Templari e fatto inginocchiare presso un banco; poi si rivolge alla folla e ripete quello che ha confessato dopo l’arresto, si slaccia il mantello, si apre la tunica e lascia che tutti vedano gli evidenti segni della tortura sul suo corpo.
Questo evento di portata epocale, svoltosi alla presenza di una copiosa folla si svolge nell’ultima tappa del nostro cammino, la Cattedrale di Notre Dame di Parigi, che era gremita per quella occasione. Circa sette anni più tardi, e più precisamente il 18 marzo del 1314, Jacques de Molay, l’ultimo Gran Maestro dei Templari muore sul rogo rivolgendo i suoi ultimi pensieri e le sue preghiere proprio verso quella stessa Cattedrale.
La Cattedrale, ubicata nella parte orientale dell'Île de la Cité, nel cuore della capitale francese, nella piazza omonima, rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo ed è uno dei monumenti più visitati di Parigi. È una costruzione imponente per bellezza e per dimensioni, e sin dalle prime luci del mattino il suo sagrato è pieno di lunghe file di turisti in attesa di poterla visitare; la Cattedrale, merito della pietra con la quale è stata costruita, con le luci del tramonto diventa quasi color dell’oro. In essa ritroviamo, amplificati, gli elementi architettonici e simbolici che ci hanno accompagnato in questo viaggio, seppur incompleto, attraverso le Cattedrali della costellazione della Vergine, il cui messaggio è un corpo unico di conoscenze quasi ridondante.
Pochi sanno che essa fu edificata su un sito già conosciuto come sacro nei tempi antichi che servì come terreno per la costruzione di un tempio pagano in onore di Giove.
Una leggenda ci racconta che nel XV°secolo gli Alchimisti vi si riunivano una volta alla settimana, nel giorno di Saturno, nel Grande portico a nord. Forse è per questo che il più famoso dei suoi bassorilievi sia proprio il simbolo dell’Alchimia. Di fronte al sagrato - al posto d'onore - c'è lei: l'Alchimia raffigurata da una donna la cui fronte tocca le nubi. Siede in trono e tiene nella mano sinistra uno scettro - segno di sovranità - mentre con la destra tiene due libri: uno chiuso, che rappresenta l’esoterismo, e l'altro aperto che è invece il simbolo dell’essoterismo. Come a significare che la cattedrale presenta un duplice messaggio, uno destinato ai soli Iniziati e l'altro ai fedeli comuni. Appoggiata al petto e posta tra le gambe ha la 'scala philosophorum', geroglifico della pazienza che deve essere posseduta dai suoi fedeli nel corso delle nove successive operazioni della fatica ermetica.
«Epistolarium Hermeticum» sul Resto del Carlino
Si è conclusa a Fano «Epistolarium Hermeticum» la bella mostra di Francesco Milesi, organizzata dal Rito di York e dal Capitolo De Lantaarn. Alla inaugurazione, con gli interventi di Mauro Cascio e Davide Riboli, Tiziano Busca ha voluto ricordare come questa sia la tappa di un percorso culturale che si sta facendo da qualche anno, quello di declinare i valori e la cultura della Tradizione con il mondo e con la quotidianità. Ieri un articolo di ritorno sul Resto del Carlino.
giovedì 27 agosto 2015
Sono Praticabili Oggi gli Insegnamenti di Louis-Claude de Saint-Martin ?
di Ovidio La Pera
Più volte, dei fratelli, non solo fra gli Associati, li ho sentiti porsi la domanda se il pensiero, ovvero la dottrina con i relativi insegnamenti del Filosofo d’Amboise, e conseguentemente la via da lui tracciata, siano sempre attuali. Questa domanda, che anch’io mi sono posto tanti anni or sono, è da ritenersi più che appropriata, specialmente se si considera l’epoca in cui stiamo vivendo, un’epoca in cui il tempo non ha più tempo, un’epoca in cui tutti rincorrono gli attimi, senza accorgersi che con essi se ne va il proprio esistere.
C’è tanta voglia di tempo, e nel continuo desiderio di dare un senso alla nostra esistenza, la nostra vita sembra essersi trasformata in una corsa affannosa verso un traguardo che si rivela sempre impossibile da raggiungere e che ci riporta alla mente le parole di Quelet figlio di Davide, re di Gerusalemme (Quelet 1:14): «Ho meditato su tutto quel che gli uomini fanno per arrivare alla conclusione che tutto il loro affannarsi è inutile. È come se andassero a caccia di vento».
In questo mondo in cui ha preso il sopravvento la scienza e la tecnologia a seguito del grande sviluppo del pensiero razionale, non siamo più in grado di prendere i giusti provvedimenti che ci riguardano e di riflettere sul passato, sul presente e sul futuro; e via via che i ritmi della vita moderna continuano ad aumentare ci sentiamo sempre più scollegati dai ritmi biologici del pianeta e sempre meno in grado di vivere un rapporto diretto con l’ambiente naturale.
mercoledì 26 agosto 2015
Satira antimassonica. Nella Biblioteca del GOI i numeri de «Il Mulo»
Il Consigliere dell’Ordine Alberto Valdata ha donato alla Biblioteca del Grande Oriente d’Italia alcuni numeri di un importante giornale satirico antimassonico: “Il Mulo”, di ispirazione cattolica e antisocialista che nacque come contraltare de “L’Asino”. Il Grande Oriente ha nella sua collezione di periodici 42 numeri del giornale satirico “L’Asino” (1892-1925), fondato nel 1892 a Roma da Guido Podrecca (1860-1923), detto anche Goliardo, direttore ed editorialista e dal massone Gabriele Galantara (1865-1937), disegnatore che spesso firmava le sue caricature con lo pseudonimo anagrammato di Ratalanga. Galantara fu iniziato nella “Propaganda” di Roma il 25 luglio 1907, divenendo Maestro il 29 maggio 1909. Il settimanale (con uscita la domenica) di forte impronta socialista e anticlericale, ebbe da subito un gran successo popolare, tanto da essere presto perseguitato, e più volte sequestrato, processato e condannato. Nel 1907, per contrastare il successo de “L’Asino”, nacque il giornale satirico “Il Mulo” “periodico settimanale anticanagliesco”.
Leggi tutto l'articolo sul sito del GOI
martedì 25 agosto 2015
Online il secondo numero di YR Mag@zine
È online il numero 2 di YR.eMag@zine, il mensile online del Rito di York. «È difficile essere massoni», scrive il Sommo Sacerdote nell’editoriale di apertura, «oggi è ancor più complesso.
La massoneria nel suo percorso iniziatico attraverso lo studio e ricerca di valori simbolici e culturali tende a trasformare la visione materiale del singolo in una visione spirituale capace di interpretare la società nella vivida luce della tolleranza e libertà».
Tra i contenuti, un bell’approfondimento sul convegno a Reggio Calabria «Un ponte tra oriente e occidente, tra rischi globali e prospettive nello scacchiere del mondo» a cui hanno partecipato, tra gli altri, Busca e Emilio Attinà, sul primo seminario di studi a Taranto (con gli interventi di Mauro Cascio, Francesco Bernabucci, Guido Vitali, Pino Neglia, Vitantonio Vinci e Emilio Attinà), sulla mostra a Fano «Epistolarium Hermeticum» di Francesco Milesi e due pagine antologiche sul Martinezismo di Jean-Baptiste Willermoz. Da segnalare infine un bell’intervento su Massoneria, Conan Doyle e Sherlock Holmes a cura di Marco Rocchi.
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lunedì 24 agosto 2015
La Massoneria e i Sette Raggi Universali
Giovanni Aloisi
La ricerca sul piano metafisico ed esoterico non può non passare dallo studio approfondito degli antichi testi della tradizione. Chi si spinge oltre i sentieri della comprensione trova spesso più domande che risposte. Ma questo non ferma mai il vero “cercatore”. I Sette Raggi universali è indubbiamente un’opera ricca di contenuti esoterici, simbolismo, Kabbalah, Martinismo, Massoneria, Teosofia, Psicosintesi. Giovanni Aloisi, abbraccia il mondo della tradizione non solo per una sua ricerca, ma proprio per dare qualche risposta. Lo fa attraverso tecniche di meditazione, l’interpretazione ed il significato dei colori, lo studio della conoscenza interiore dell’uomo e dei suoi corpi sottili, del micro e del macro cosmo. È sicuramente un libro impegnativo che in un periodo di grande trasformazione è utile a chi vuole intraprendere cammini oltre i confini della mente. Siamo nell’attesa che sia l’Amore a guidare le sorti della Terra, con l’inizio dell’era dell’Acquario e la fine dell’era dei Pesci. Questo passaggio fa apparire un mondo in declino, decadente nei pensieri e nelle azioni. Un mondo dominato dalla corruzione e dall’egoismo. Un mondo dominato dalle tenebre. In verità c’è molta “luce” che sta inondando il “nero” che da millenni sovrasta cieli. Viviamo nell’epoca del risveglio delle coscienze e della consapevolezza. “I Sette Raggi universali” attraversano questo mondo per espandere le coscienze ed elevare il piano energetico del nostro sistema, attraverso un atto di consapevolezza interiore. Tutto ciò che ricerchiamo è un accesso alla risalita un modo per ritornare all’UNO e Giovanni Aloisi in questa sua “Opera” ci da qualche strumento in più per accedere alla coscienza superiore. Filo conduttore del testo è l’Unità della Vita così come enunciato dall’Antica Saggezza o Gnosi Perenne.
L’Antica Saggezza è la “Religione Una ed Universale”, la “Religione dello Spirito”, dalla quale tutte le religioni traggono origine e dalla quale esse sono soltanto una espressione parziale nel tempo e nello spazio. Esiste per questa Saggezza una sola Vita Assoluta che si esprime in sette Raggi o qualità divine e da cui derivano una miriadi di vite e forme minori. I sette Raggi sono le sette Sefiroth di costruzione dell’Albero della Vita, le sette correnti di forza effuse da una energia centrale spirituale, la Realtà Una del Logos Cosmico, l’Adam Kadmon della Kabbalah. Tutto è Spirito, energia, vibrazione: le forze e le energie sono la sostanza stessa della Creazione e devono essere comprese e poi direzionate al meglio dall’uomo. Oggi i punti di contatto tra l’Antica Saggezza e la fisica quantistica, che studia il mondo delle energie, sono innumerevoli e dimostrano come ogni onesta ed equa indagine scientifica sull'Universo porti a scoprire nella sua estrema complessità ed intelligenza, la firma dell'Assoluto che ha creato il Tutto, una “Cosa Unica”, di cui l'essere umano fa parte inseparabilmente. Il risultato è che siamo parte del Tutto e il Tutto è già dentro di noi. Per tutelare questo Sapere gli Iniziati, i nostri Maestri passati, lo affidarono principalmente alle società iniziatiche tradizionali per perpetrarne i misteri. Adesso è arrivato il tempo di far conoscere ad un pubblico sempre più vasto tutte queste istruzioni spirituali, che si dimostrano di un’attualità sorprendente. La Nuova Era, ormai alle porte, è figlia dell’Antica Saggezza. Tutti siamo chiamati per la sua realizzazione nell’Amore e nell’Unità.
venerdì 21 agosto 2015
Notre-Dame di Amiens
di Valentina Marelli
La seconda tappa del nostro viaggio ci porta in un’altra Notre-Dame, quella della città di Amiens, nella regione settentrionale della Piccardia. La Cattedrale di Notre-Dame di Amiens, con i suoi oltre 7000 metri quadrati di superficie, è la più vasta delle cattedrali francesi. Secondo una lapide sepolcrale posta al suo interno sappiamo che la posa della prima pietra avvenne nel 1220, dopo che un incendio distrusse la chiesa su cui ora sorge, e si conclusero molto rapidamente nel 1288. Nel corso della storia la Cattedrale di Amiens è stata più fortunata di molte delle chiese coeve. Quando, durante la Rivoluzione francese, fu ordinata la distruzione di tutte le immagini di re e di santi, le autorità locali riuscirono a proteggere quelle della cattedrale. Più tardi, il tempio scampò ai bombardamenti delle due guerre mondiali, per cui il suo ricco patrimonio scultoreo è arrivato fino ai nostri giorni praticamente intatto, benché in parte modificato dai mediocri restauri del XIX secolo. A questo ciclo è stato dato il nome di "Bibbia di Amiens", data la completezza delle rappresentazioni iconografiche, che comprendono quasi tutti gli episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento.
Questa Cattedrale ha una particolarità legata alla reliquia più importante che contiene: il cranio di Giovanni Battista infatti tutta la cattedrale è attorniata dalle tradizioni religiose e dai misteri di questo personaggio, si ha la sensazione forte che sia un tempio dedicato ad esso ed alla sua misteriosa figura. La parete che separa il coro dalla navata centrale è decorata con pannelli lignei a bassorilievo che raccontano i passi evangelici di Giovanni che fu considerato da molti il "messia esoterico", il “Maestro” cioè l'uomo che molti commentatori teologi ritengono essere stato l'iniziatore di Cristo ai misteri spirituali. Una raffigurazione descrive la presentazione della testa del Battista a Salomè, la giovane donna che, secondo la narrazione evangelica, ne aveva fatto richiesta come dono, però non sembra riferirsi al racconto canonico, ma sembra più rispecchiare concetti che hanno radici nelle tradizioni esoteriche. Qui la testa di Giovanni non è concepita come un reperto sacro, ma allegoria del principio gnostico della Sophia, dell’antica saggezza sacra.
Questa potente quanto misteriosa reliquia lega questo luogo alle gesta dei Cavalieri del Tempio di Salomone infatti la testa del Battista richiama il Bafometto templare ovvero l’idolo che i Templari furono accusati da venerare, ma oltre a questo, sul cranio è presente un foro abbastanza grande da poter essere visto ad occhio nudo, anche su di esso e sul suo significato ci sono varie ipotesi, una di esse recita che tale foro avesse come origine il colpo in testa ricevuto dall’apprendista che costruì in assenza del suo maestro la colonna che porta il suo nome, e che fosse una usanza legata ai riti di sepoltura templare, la così detta foratura del cranio, che permetteva la fuoriuscita dello spirito ed il suo ricongiungersi al luogo sacro dove venivano seppelliti i resti mortali del cavaliere. Lo abbiamo visto parlando del cimitero templare di Temple che costeggia l’omonima chiesa, bene non era uso seppellire in luoghi lontani da dove si svolgeva la vita spirituale della comunità e la foratura del cranio permetteva che il suo spirito continuasse in un certo senso a vivere all’interno della comunità.
Alcuni ritengono che i costruttori, seguendo precise conoscenze iniziatiche, avessero voluto concentrare nel sacro edificio il complesso globale delle cognizioni esoteriche medievali che affondano le radici nell'antica sapienza gnostica.
Un altro elemento segreto di questa cattedrale sono le vetrate: alcuni studiosi dell'esoterismo hanno avanzato l'ipotesi che siano un prodotto dell'alchimia, dato che nessuna analisi scientifica è riuscita ad evidenziare come fosse tecnicamente composte. Per fabbricare il vetro gotico furono chiamati addirittura matematici e chimici dalla Persia, come Omar Khaiam, che sostenevano che il loro metodo di colorazione avesse racchiuso il segreto dello spirito del mondo.
Altro elemento importantissimo che qui ad Amiens possiamo godere a differenza di Reims è il labirinto:
È un'opera di carattere simbolico, per non dire iniziatico, che simboleggia il cammino di evoluzione spirituale che a ciascuno è permesso d'intraprendere e che deve essere portato a compimento fino in fondo. Come in ogni labirinto che si rispetti, basta rovesciare la visione comune del mondo, come fanno gli iniziati, e le cose complicate diventano immediatamente semplici e comprensibili. Qui, usualmente, le strisce nere rappresentano le "vie" mentre quelle bianche rappresentano i "muri", il loro intreccio è il percorso del labirinto. Capovolgendo il modo comune di pensare, ecco che il "Cammino dell'Iniziato" appare immediatamente alla vista, come un percorso rettilineo (bianco) che porta dritto al centro! Oltre al Labirinto, è opportuno notare che le decorazioni pavimentali, sempre nella loro natura duale di accostamenti bianco/nero (motivo ampiamente sfruttato dai Cavalieri Templari nel loro stemma, formano tanti altri motivi geometrici che possono sembrare puramente decorativi ma non lo sono. Davanti al coro, per esempio, una combinazione di tre quadrati concentrici con alcune delle linee mediane ricorda troppo da vicino il simbolo della "Triplice Cinta" da non sembrare affatto casuale ma sottilmente voluto. Ma in realtà il termine che stiamo usando non è propriamente corretto: C'è una sola via da percorrere, e per quanto tortuosa possa sembrare, essa conduce inesorabilmente al centro (si dice che il labirinto è "unicursale", cioè ha una sola via obbligata, caratteristica comune a tutti i labirinti pavimentali delle chiese), a testimonianza della portata universale del cammino evolutivo. Questo è un passaggio molto importante in quanto nella cultura popolare si tende a confondere il Labirinto con il Dedalo il cui intreccio di strade non sempre porta al centro ed in cui è facile perdersi, ricordiamo quello in cui era rinchiuso il leggendario Minotauro.
Secondo la tradizione il Labirinto Sacro doveva essere percorso a piedi nudi per essere a contatto con la terra e per riuscire a percepire l’energia che da esso si sprigionava man mano che si arrivava al centro, punto di massima energia spirituale, e molto spesso situato su un nodo energetico.
giovedì 13 agosto 2015
mercoledì 12 agosto 2015
Missive alchemiche. In mostra, i segreti della materia e dello spirito
Si inaugura a Fano mercoledì 12 agosto alle ore 21.15, presso l’ex chiesa di San Michele in via Arco d’Augusto, la mostra dal titolo “Epistolarium Hermeticum” ad opera di Francesco Milesi.
Maestri alchimisti scrivono agli allievi i precetti fondamentali per la trasformazione della materia, e quindi dello spirito. Com’è proprio della scienza esoterica, la trasformazione del piombo in oro, del negativo in positivo, per far riscoprire all’uomo la sua vera natura interna. Una conoscenza metafisica e filosofica capace di trasformazione fisica e, unitamente, di sviluppo spirituale.
Da Paracelso a Dürer, da Marsilio Ficino a Giordano Bruno, preziosi insegnamenti: dalla nascita dei colori dell’arcobaleno al fuoco della natura, dalla trasformazione dell’odio in amore all’acqua che non bagna le mani, passando per il volo della fenice. Un “serio ludere” in cui grandi segreti arrivano a destinazione, certo di chi è capace di intenderli e riceverli, recapitati col sorriso.
Una “posta prioritaria” di cui l’autore, Francesco Milesi si fa tramite, componendo queste 60 missive in altrettante opere grafiche digitali (in tiratura limitata di 5 esemplari ciascuna), attingendo alle suggestive immagini di un folto bestiario alchemico, animali mitici e reali come fenici, unicorni, dragoni, cigni, salamandre, leoni, pellicani, pavoni, galli…
La mostra – organizzata grazie al sostegno del Capitolo De Lantaarn del Rito di York e alla collaborazione di Mauro Cascio, Davide Riboli, Massimo Agostini e Tiziano Busca - resterà aperta fino al 27 agosto, tutti i giorni, dalle ore 18 alle ore 23.
Leggi l'articolo su Il Resto del Carlino
Il Quadro di Loggia
Un articolo di Giorgio Rocchi (apparso in "Rivista Massonica" n.1, 1973) sull'importanza e sul significato del Quadro di Loggia:
http://lamelagrana.net/wp-content/uploads/downloads/2011/12/Rocchi-Giorgio-Importanza-e-significato-del-Quadro-di-Loggia.pdf
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martedì 11 agosto 2015
Martinismo e via martinista
«Martinismo e via martinista» è uno studio di Filippo Goti recentemente dato alle stampe. Il Martinismo è una libera associazione di uomini e di donne che si riconoscono attorno a un ideale di reintegrazione spirituale. Il libro, composto da 224 pagine, non vuole essere un insieme di dati, ma analizzare i rapporti fra martinismo e le altre strutture iniziatiche, ed alcuni questioni concernenti l'iniziazione e il sacerdozio martinista. Particolare attenzione è stata data ai rapporti fra Francesco Brunelli e il mondo Kremmerziano, così come alle luci ed ombre di certi personaggi del martinismo francese.
lunedì 10 agosto 2015
venerdì 7 agosto 2015
Notre-Dame de Reims
di Valentina Marelli
La prima tappa di questo percorso ha come punto d’inizio Reims, un comune francese situato nel dipartimento della Marna nella regione dello Champagne. Il terreno dove attualmente sorge la Cattedrale di Notre-Dame di Reims era considerato già luogo sacro sin dall’antichità, difatti la cattedrale fu edificata sui resti di una chiesa proto cristiana che sorgeva sulle terme gallo-romane dell'antica Durocortorum.
La posa della prima pietra reca data 6 maggio 1211 e i lavori di costruzione durarono fino al 1275 anno in cui fu completata. Divenne famosa come luogo di incoronazione dei Re di Francia, ma visse alterne vicende tanto che durante la rivoluzione francese fu trasformata in tempio della Dea Ragione e gran parte degli antichi arredi, e tesori furono dispersi o distrutti. Di informazioni di carattere storico ed architettonico se ne trovano moltissime su questa cattedrale che è uno degli esempi più belli di arte gotica francese attualmente patrimonio dell’UNESCO, e che attira migliaia di visitatori, divisi tra turisti e pellegrini, durante l’anno.
Una cosa che però non potremmo mai più vedere è il suo labirinto che era posto all’entrata della cattedrale. Labirinto di pregevole fattura, raccontano le cronache, costruito in maniera analoga alle cattedrali di Chartres ed Amiens. Il labirinto, andato perso durante le numerose vicissitudini subite dalla cattedrale, non è mai stato rimpiazzato. Esso aveva la forma ottagonale, con quattro appendici ai lati ancora in forma di ottagono, nelle quali comparivano le figure di alcuni monaci e costituivano, di fatto, quattro "tappe intermedie" nel complesso percorso del labirinto. La zona centrale presentava anch’essa la figura di un monaco. Questo lo rende più simile a quello, che per fortuna è ancora percorribile della Cattedrale di Amien che non a Chartres.
Del labirinto si conosce, oltre alla forma che aveva, la sua collocazione originale, ed è interessante notare che la posizione esatta del suo centro è ancora oggi silenziosamente marcata con una pietra pavimentale di colore leggermente diverso dalle altre, recante al centro una sbarretta orizzontale di metallo.
Il labirinto di Reims venne realizzato nel 1240 ed era composto da piastrelle di pietra o di marmo di colore blu. È noto che esso poi venne smantellato nel 1779 per volere di un certo canonico Jacquemart infastidito dalla continua confusione che facevano i ragazzi quando giocavano "irrispettosamente" a percorrere il labirinto durante la messa.
Tra i tesori perduti della Cattedrale va annoverata anche la Santa Ampolla. Una leggenda narra che, al momento di battezzare il futuro re Clodoveo, il vescovo Remigio si trovò sprovvisto di olio crismale, alzò allora gli occhi al Cielo e pregò.; d’improvviso una colomba bianca entrò nella Cattedrale con la Santa Ampolla stretta nel becco e la consegnò all'uomo di chiesa. Da allora la 'fiala divina', in virtù di questa antica vicenda tramandata nei secoli, ha giocato un ruolo fondamentale nella storia medievale francese, ed è grazie a lei che per secoli tanti futuri re sono stati incoronati nella Cattedrale di Reims, dopo essere stati unti con l'olio del Signore. Che si creda o meno alla leggenda dell'olio divino, la fiala fu conservata nell'Abbazia di Saint-Remi fin quando, nel periodo rivoluzionario, correva il 7 ottobre 1793, fu infranta a Reims con gesto plateale dal deputato del basso reno Philippe Rühl (il quale morirà suicida due anni dopo).
C'è chi dice che un po' di olio santo fu recuperato e diluito con olio ordinario dato che, dopo la rottura dell'antica ampolla, fu utilizzata una nuova fiala per le successive cerimonie. Un frammento di vetro dell'antica ampolla è conservato tuttora nel tesoro della cattedrale di Reims. L'antico reliquiario contenente la santa Ampolla usciva dall'abbazia solo in occasione dell'incoronazione di un re, ma si narra che Luigi XI volle l'ampolla accanto a sé sul letto di morte, e quella fu l'unica volta in cui la fiala lasciò l'abbazia per un fine diverso. Custodita e accudita per secoli, per onorarla e sorvegliarla si formò persino un Ordine di Cavalieri (e in seguito di Baroni) della Santa Ampolla. Non solo, dato che gli antichi abitanti della cittadina di Chêne-Populeux, l'attuale Le Chesne, erano stati vassalli di san Remigio e nel 1429 si erano reimpossessati della fiala trafugata dagli inglesi (durante la guerra tra Carlo VII ed Enrico VI) da allora i suoi discendenti hanno avuto l'onore di 'scortare' la fiala divina alle cerimonie di incoronazione.
Che cosa è rimasto allora del suo antico sapere? Due cose hanno attirato la mia attenzione frutto di studi antecedenti, il rosone di magnifica fattura che è anche una delle prime rappresentazioni, collegando questa cattedrale all’antica leggenda dei Cavalieri del tempio di Salomone, dell’Arca dell’Alleanza.
La funzione dei rosoni, posti sulla facciata principale delle cattedrali era quello di invitare i pellegrini alla contemplazione, in più se a questa funzione si unisce quella iniziatica dei simboli posti all’interno del tempio e rivolti ad un pubblico prevalentemente analfabeta, il riferimento all’Arca dell’Alleanza è molto suggestivo, ed acquista una luce particolare. Per la sua natura e collocazione il rosone può essere visto solo dall’interno della cattedrale, in quanto riceve luce dall’esterno, ed è posto in modo tale che la sua visione arriva solo alla fine di un percorso conoscitivo e spirituale. Quando cioè si percorre tutta la chiesa e se ne analizzano i simboli quando quindi l’animo e l’intelletto possono essere pronti, perché preparati, a recepire il suo ultimo insegnamento.
Ricordiamoci che secondo la leggenda il gotico fu importato dai Templari dopo aver compiuto la loro missione nella sacra terra di Gerusalemme dove per alcuni, sotto le rovine del tempio, recuperarono tra le altre cose proprio l’Arca dell’Alleanza che a detta di Charpentier conteneva le tavole dei pesi e delle misure, che hanno poi permesso di costruire in Gotico, la lingua degli iniziati. Il fatto di trovarlo rappresentato li in bella mostra potrebbe essere un indizio a conferma di questa leggenda?
La cattedrale di Reims ha anche un’altra particolarità cioè quella di avere una contro facciata interna ricca di statue, un gruppo di due sono particolarmente significative.
Nella foto vediamo una prima figura con una lunga barba che reca in mano un calice da cui fuoriesce un’ostia, l’accompagna una seconda che è quella di un cavaliere nell’atto di inginocchiarsi. Una descrizione molto bella ma soprattutto attenta di questo bassorilievo, che la fornisce Andrew Sinclair nel suo libro “Rosslyn la cappella del Graal” di cui riporteremo qualche riferimento ; nel rilievo, la figura con la barba di Melchisedek, rappresentato con una lunga veste, offre l’ostia con la mano destra mentre nella sinistra tiene un grande calice. Dietro di lui un panno copre l’altare. In piedi davanti la sovrano si trova Abramo in un’armatura medioevale, con le mano giunte in preghiera.
«Questa raffigurazione del XIII secolo è insolita perché ritrae un cavaliere che riceve la comunione direttamente dal Re-Sacerdote senza l’apporto della Chiesa, un uso non ancora in auge all’epoca».
L’antica affermazione da parte dei re di Francia di una primordiale investitura divina venne quindi trasportata all’epoca della cavalleria, delle crociate e dei poteri reali in espansione. Durante i processi, la più grave accusa contro i templari era che, come Melchisedek, i loro capi amministravano la comunione ai loro cavalieri dopo la battaglia. Attraverso questa interpretazione ebraica, Melchisedek divenne per i templari un precursore di Cristo: il pane e il vino offerti ad Abramo rappresentavano un’eucarestia degli arbori, quando ancora non era sorta la Chiesa.
Sempre secondo A. Sinclair prima di istituire il corpo dei Cavalieri del Tempio, il loro primo maestro, Hugues de Paynd, si recò in visita a Costantinopoli dove incontrò il cancelliere imperiale, Michael Psellos, che era anche maestro dell’ordine bizantino di Melchisedek. È possibile quindi che le pratiche e l’organizzazione di questo ordine militare sia stato trasmesso ai cavalieri templari, e poi, attraverso questi, alla Massoneria.
giovedì 6 agosto 2015
I Massoni e il mare. Dalla Loggia al molo
«I Massoni e il mare. Dalla Loggia al molo» è il titolo della mostra organizzata a Parigi dal Museo della Massoneria (16 rue Cadet). L’esposizione – nata da una collaborazione tra il museo del Grande Oriente di Francia, alcuni musei nazionali parigini (lo Château de Versailles, il museo nazionale della Marina e dell’Armata, gli archivi dipartimentali dei Pirenei) e la biblioteca massonica Robert Livingston di New York – potrà essere visitata sino al 24 ottobre 2015 (gli orari del museo sono dal martedì al venerdì : 10.00-12.30 / 14.00-18.00). Una importante mostra sugli ufficiali di marina, gli armatori dei grandi porti con scambi commerciali internazionali, gli esploratori celebri o i semplici marinai che sono stati iniziati in massoneria nelle cosiddette “logge portuali” attive nelle città di mare e crocevia di questi commerci internazionali. Concepita come un viaggio, l’esposizione segue le rotte intraprese dai massoni che hanno compreso l’opportunità di frequentare queste logge fiorenti sulle rive dell’Atlantico e nei porti del Mediterraneo per diffondere i principi massonici oltre confine, nelle colonie, nell’oceano Indiano e in quello Pacifico. In mostra documenti e gioielli di loggia, noci di cocco decorate e altri oggetti rituali. Tra i personaggi di rilievo presenti, il più noto è sicuramente Gilbert du Motier de La Fayette, un generale e politico francese che fu protagonista sia della rivoluzione americana prima e della rivoluzione francese dopo. Nei tempi difficili del periodo della Restaurazione anche in Italia la Massoneria sopravvive in città di vocazione marinara come Genova con la loggia “Trionfo Ligure” e Livorno. Nel mare vi è, infatti, una frontiera di libertà e di fraternità. Una suggestione, questa, per nuovi approfondimenti anche nella storia del nostro paese.
Fonte: GOI
mercoledì 5 agosto 2015
Epistolarium Hermeticum, la mostra a Fano di Francesco Milesi curata dal Capitolo De Lantaarn
Si intitola Epistolarium Hermeticum, la mostra di Francesco Milesi a Fano, nella ex chiesa di san Michele. Un evento culturale con la partnership del Capitolo De Lantaarn del Rito di York. L'inaugurazione è prevista per mercoledì 12 agosto 2015, alle ore 21,15 con gli interventi introduttivi di Mauro Cascio e Davide Riboli e i saluti di Tiziano Busca. La mostra resterà aperta fino al 27 agosto / orario: tutti i giorni 17-23. In mostra saranno esposte 60 opere grafiche digitali (in tiratura 1-5) dedicate all’alchimia, agli alchimisti e al sogno dei 'soffiatori'. Ogni opera sottintende un rapporto epistolare tra un maestro alchimista e un suo allievo. Gran parte delle opere si collocano nel filone del 'serio ludere'.
martedì 4 agosto 2015
La settimana medievale. Domani a Trani la notte dei Templari
Cavalieri senza macchia e splendide donzelle Trani dal 5 al 9 agosto ospita la nuova edizione della “Settimana Medievale, rievocazione storica che mette in scena due diversi periodi storici. La “Notte dei Templari” (5 e 6 agosto) racconta la storia dei cavalieri dell'Ordine dei Templari, dai loro fasti alla caduta. La seconda parte è dedicata invece al “Matrimonio di Re Manfredi” figlio dell’Imperatore Federico II e rievoca il sontuoso banchetto organizzato per le sue nozze, con artisti di strada e musicanti. Tutto il programma è sul sito www.tranitradizioni.com
lunedì 3 agosto 2015
John Horne in visita al Concilio Seminole
Florida, il Companion John L. Horne ha visitato il Concilio Seminole n.30 qualche giorno fa, in occasione della installazione delle nuove cariche ma anche, e soprattutto, un’occasione per saldare i vincoli di fratellanza all’interno di un corpo rituale, lo York, che si presta particolarmente a questo, per la sua natura orizzontale e democratica, contrariamente ad altre realtà verticistiche dove è decisamente più difficile lavorare esotericamente in fraterna armonia.
Dov'è finita la Roma di Ernesto Nathan?
Ci volevano le polemiche sul degrado che i romani devono subire nella loro città per rispolverare un sindaco esemplare che fece Roma capitale. Ernesto Nathan amministrò la città eterna dal 1907 al 1913 e le cronache lo considerano il migliore sindaco che Roma abbia mai avuto. Il suo impegno pubblico per urbanizzare quello che era ancora, ai primi del Novecento, un paesone di stampo medievale fu intenso e capillare e interessò i servizi essenziali che una città moderna, dotata di senso civico, deve avere. Figuriamoci una capitale. Un articolo su “La Provincia” di Como del 30 luglio parla del degrado della Roma di oggi ricordando l’opera dispersa di Ernesto Nathan, uomo illuminato, massone, e noi aggiungiamo, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia che anche nell’istituzione massonica ha lasciato tracce indelebili del suo magistero, della sua convinta appartenenza a una società di costruttori di opere e di idee.
Fonte: GOI
Il lavoro massonico: arte o metodo?
La Massoneria è l’unica depositaria, in Occidente, della tradizione esoterica occidentale. E sin dai suoi primi gradi indica un metodo di lavoro il cui fine è la totale palingenesi dell’iniziato in adepto. Esce per l’editore Dervy in Francia un interessante studio di Jacques Fontaine et Jissey il cui titolo già dice tutto. Il lavoro massonico: arte o metodo?
Chiesa e Massoneria, il punto del settimanale La vie
Chiesa cattolica e Massoneria, un terribile scontro, un possibile incontro. Questo era il titolo di un saggio di decenni fa che tentava di fotografare un rapporto impossibile Che dialogo ci può essere tra chi rivendica una libertà di ricerca teoretica e chi si ritiene depositario della Verità unica? La Massoneria ha ottimi rapporti con tutte le confessioni cristiane, con l'ebraismo, con le religioni orientali. Con i cattolici, da almeno tre secoli, le cose non funzionano. Ora a fare il punto ci prova il settimanale (cristiano) La vie.
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sabato 1 agosto 2015
Oggi è il compleanno di Tiziano Busca
Oggi il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale Tiziano Busca compie gli anni. Auguri dalla redazione del blog e dai Compagni tutti.