Dopo la biografia di Stanislas De Guaita, un’altra bella opera di Oswald Wirth in uscita per Tipheret. «Il Poema di Ishtar» è un tentativo di leggere esotericamente il noto mito babilonese. Il simbolismo, letto anche in chiave massonica, ci restituisce un’idea iniziaticamente forte. E forte è anche il ruolo che la Massoneria ha nella formazione di un adepto che voglia vivere in sé il segreto dell’universo. Wirth infatti è anche l’autore di uno dei testi introduttivi alla Massoneria più noti, recentemente riletti anche da Irene Mainguy: «La Massoneria resa comprensibile ai suoi adepti», tre volumi pubblicati dalla Atanòr.
«Il Poema di Ishtar» ha una nota conclusiva dell’assirologo Claudio Saporetti (già ordinario all’Università di Pisa) che ricostruisce gli studi intorno ad Ishtar fino ai giorni nostri, ridando attualità allo studio di Wirth.