di Piero Boldrin
Arnold Toynbee ha scritto: “In questo universo misterioso, vi e una cosa di cui l‘uomo può essere sicuro: l’uomo stesso non è certo la più grande presenza dell’universo (...). Lo scopo dell’uomo e di ricercare la comunione con la presenza nascosta dietro ai fenomeni, e di ricercarla nell’intento di mettere il suo Sé in armonia con quella realtà assoluta”. Innanzitutto, il concetto di Filosofia: tra il concetto che ne avevano gli antichi, ed il concetto contemporaneo che si possiede oggi, vi è tutta la misura della caduta e della degenerescenza nella quale viviamo, nel momento presente Per i greci, ad esempio, ogni capo-scuola costituiva un gruppo di discepoli, ai quali insegnava delle modalità di comportamento che erano conformi agli scopi che la scuola si prefiggeva (epicurei, stoici, ecci), e che venivano costantemente vissute in coerenza con la dottrina del loro insegnamento.
Oggi, la filosofia e diventata un vizio mentale nel quale il professore universitario di turno cerca la maggior originalità di un’idea nuova, per la quale possa aumentare il numero delle pubblicazioni a suo nome, utilizzando spesso e volentieri le tesi di laurea dei suoi studenti. Lo scopo prossimo e più immediato è quello di mantenere una cattedra tino alla pensione; nella migliore delle ipotesi, il filosofo attuale è uno specialista in monografie trattanti un preciso periodo storico, a cavallo di alcuni autori. Si tratta di uno storicismo della filosofia, del quale i rappresentanti sono più simili a dei contabili della storia del pensiero, che non a dei sacerdoti.
La Via Interiore non è un'accademia, nè lo è mai stata in nessuna epoca.
Curiosamente, il filosofo Wittgenstein in un suo aforisma asserisce che: "La Filosofia è l’Ortopedia del pensiero (e la Religione ne è la Protesi)". La pratica religiosa rappresenta, infatti, una via exoterica, devozionale in senso passivo, mentre il percorso iniziatico appartiene ad una via di operatività esoterica, intimamente collegata ad un graduale distacco dall’ìllusione della forma, per indirizzarsi ad uno stato di consapevolezza volto al Ritorno verso la Coscienza Primordiale, del quale la manifestazione non rappresenta altro che una caduta. La Tradizione Universale ripete sempre che, all’origine delle cose, vi e un soffio ciclico che provvede alla caduta in quella che sarà poi identificata, nella ristretta condizione umana mentale, la Materia; il cosiddetto Spirito lndifferenziato, emanato da un principio Assoluto, lmperscrutabile ed Inconoscibile, si immergerà sempre di più nella forma, fino a raggiungerne la massima densità. Vi è pertanto soluzione di continuità tra il concetto di filosofia esoterica, e quello di realizzazione Reale: il termine esoterismo, di cui siamo già fin troppo inflazionati nelle nostre accademie, non rappresenta altro che un tipo di catalogazione mentale di tutto ciò che è parallelo ed inerente alla realizzazione della Coscienza Suprema. La filosofia esoterica, è quindi più espressione di un concetto temporale ed orizzontale di storia del pensiero dell’esoterismo, che non una via di Realizzazione Reale..
Fonte Etica