Nel 1980 la compravendita della "Nuova Sardegna": a Caracciolo-Scalfari il 52% delle quote, contro le regole. Già all'epoca dei fatti la Commissione regionale aprì un'indagine per capire chi favorì Flavio Carboni. Non una semplice amicizia casuale nata per il fatto di essersi ritrovati, insieme, soci di uno stesso giornale, La Nuova Sardegna. Non un banale contatto confidenziale legato alle azioni in comune, quelle del quotidiano sardo acquistate nel 1980. Il rapporto che legava il principe Carlo Caracciolo, defunto presidente del gruppo L’Espresso e cofondatore con Eugenio Scalfari di Repubblica al faccendiere Flavio Carboni, l’uomo dei mille intrighi al centro ieri dello scandalo P2 e oggi dell’affaire P3, era piuttosto stretto. Per leggere tutto l'articolo pubblicato sul "Giornale" a firma di Gian Marco Chiocci e Mariateresa Conti Clikka sul Titolo.
Fonte:www.ilgiornale.it