Adam Smith era un filosofo scozzese che possiamo definire l’alfiere del liberismo economico: cioè quella dottrina di economia politica secondo la quale lo Stato non deve intervenire direttamente sull’attività economica per regolamentarla. Volendo fissare una data questa può essere indicata intorno al 1830. E allora: 1995 meno 1830 è uguale a 165; cioè centosessantacinque anni. Il lettore penserà che sto dando i numeri. No! E invece sì. Allora, seguitemi. 1830: nascita del liberismo. 1995: infamia di Fiuggi. Con il 1830 nasce la dottrina del niente Stato in economia, con il 1995 si decreta la morte del Fascismo, il quale nella sua filosofia prevedeva il controllo dello Stato (anche) sull’economia. Quindi esattamente il contrario di quanto sostiene il liberismo. Di conseguenza nel 1995 si pretese la messa a morte del Msi che, notoriamente si presentava, fra errori e forzate necessità, come continuazione della filosofia fascista.
Dimentichiamo, ma solo per un attimo, il solenne giuramento fatto dal capo degli infami sulle bare di Almirante e di Romualdi di essere l’artefice del Fascismo del XXI Secolo, e torniamo a Fiuggi. Gli innovatori sostengono che con quel Congresso si è fatto un salto in avanti, verso il futuro, cioè si è data vita ad una Destra moderna e, a dimostrazione di questa novità, hanno ripescato le teorie del liberale in politica e liberiste in economia. 165, ecco il numero: hanno tirato fuori dal cilindro una dottrina una dottrina vecchia di centosessantacinque anni, presentandola ai gonzi come moderna e del futuro. Gli autori della mascalzonata di Fiuggi hanno usato l’abilità di Hudini, la scaltrezza di Al Capone, la mano assassina di Moranino e la scelleratezza di Badoglio. Ma l’arma vincente fu soprattutto il nemico giurato del Fascismo: la Massoneria. Per andare a leggere tutto l'articolo di Filippo Giannini su sprintonline.com Clikka quì.