LESSING IL SAGGIO. LA "RELIGIONE DELL’UMANITA’" E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO.
Un lavoro del prof. Franco Toscani - a cura di pfls.
Il vero problema per Lessing è rappresentato - come egli suggerisce anche nello scritto del 1773 intitolato Leibnitz sulle pene eterne (OF 413-443) - dall’umanità che non prende sul serio il proprio perfezionamento, persiste nel peccato e nel male.
L’inquietudine e l’ansia del domandare del filosofo a questo proposito sono più che mai esplicite nel brevissimo paragrafo 81 di Die Erziehung des Menschengeschlechts, che suona: “Oder soll das menschliche Geschlecht auf diese höchste Stufen der Aufklärung und Reinigkeit nie kommen? Nie?” (“O il genere umano non dovrebbe mai giungere a questo supremo livello di rischiaramento e di purezza? Mai?”, OF 536).
Nel paragrafo 91 di questo scritto l’autore parla esplicitamente di Unmerklichkeit (impercettibilità) della ewige Vorsehung (divina Provvidenza), ma tale Unmerklichkeit non deve indurci alla disperazione (cfr. OF 538).
Alla fine egli scioglie l’interrogativo e si dice fiducioso nell’avvento del “tempo del compimento” (Zeit der Vollendung), in cui l’uomo “farà il bene perché è il bene” e non per altro.
E’ il tempo di un nuovo Evangelo eterno, scrive il filosofo con un’allusione all’Apocalisse di Giovanni (Ap 14,6) e alla teoria di Gioacchino da Fiore - diffusa pure fra molti mistici tedeschi e olandesi del Trecento - delle tre età del mondo, corrispondenti all’età del Padre (Antica Alleanza), del Figlio (Nuova Alleanza), dello Spirito Santo (Evangelo eterno), quest’ultima apportatrice anche di giustizia sociale (cfr. OF 537, RU 152) [...](clicca qui per leggere l’intero lavoro del prof. Franco Toscani)