giovedì 30 novembre 2017

Le fatiche di Ercole



Per dirla con Mircea Eliade: il Mito è un Significante.
Il Mito descrive i momenti originari del cosmo e della Vita, affondando le radici nel tempo primordiale e favoloso degli albori. Ogni storia mitologica ha il compito di mettere a nudo Verità archetipali: modelli strutturali aprioristici che muovono dal profondo tanto le orbite planetarie quanto la quotidianità spicciola. Pertanto, il Mito fotografa l’irruzione del Sacro nel Mondo descritta mediante un sistema simboli.
In buona sostanza, rivelando l’esistenza e l’attività di Esseri soprannaturali (antenati primordiali), il Mito stabilisce un comportamento conforme a tali modelli e descrive una strada precisa di elevazione Spirituale o, se vogliamo, in un altro e più familiare contesto, di richiesta - ed ottenimento - della Luce Interiore.
Ecco che il contesto mitologico chiama l’uomo a compiere nuovamente l’atto iniziale (poiché esso è un Archetipo). Questa ripetizione dell’atto iniziale ci proietta ai primordi: abolisce il tempo profano per raggiungere il tempo sacro delle origini.
Il Mito di Ercole, antico di oltre 3.000 anni, affonda le radici negli albori della Civiltà e trova corrispondenze nei rami sia occidentali sia orientali della Tradizione (si pensi all’epopea di Gilgamesh). Narra le vicende di Alcide d’Anfitrione, un uomo che, avendo in sé la scintilla divina, è ‘condannato’ ad affrontare terribili prove per poter poi godere appieno, immortale nell’Olimpo, della sua natura divina.
In questo contesto poco importa se Ercole, Ulisse, Gilgamesh, Artù siano anagraficamente esistiti o meno: in fondo, essendo Principi e richiamando Verità archetipali, essi quotidianamente esistono.
Le Fatiche di Ercole è un libro di Vincenzo Gallucci e Vincenzo Pozzo. Tipheret editore.

Il pomeriggio di un fauno



Una nuova traduzione del famoso poemetto di Stéphane Mallarmé, L’après midi d’un faune, potrebbe sembrare un’operazione rischiosa, irta com’è di difficoltà di varia natura e probabilmente non necessaria, dopo tante autorevoli traduzioni. Ma riproporre, come fa Enzo Papa, quel poemetto che ha aperto nuove vie alla poesia moderna e presentarlo in osmosi con letture figurative di nove artisti contemporanei introdotti da Aldo Gerbino è, in effetti, un’operazione culturale di notevole spessore e di raffinata eleganza. Bonanno Editore prossimamente in libreria.

martedì 28 novembre 2017

Lutto nel Rito di York

Ieri sera, il suocero del Carissimo Compagno Gran Cancelliere Gaetano Rosato ha intrapreso un nuovo viaggio. A lui e alla famiglia le condoglianze di tutta la giunta del Rito di York, di tutti i compagni e della redazione del nostro Blog.

lunedì 27 novembre 2017

Tiziano Busca: «Il coraggio è dei folli»


Tiziano Busca

«Il coraggio è dei folli e la nostra è una lucida, cosciente follia. Anni fa abbiamo raccolto una sfida, con il Rito di York, e abbiamo cominciato a giocare una partita. Si chiama ‘scommettere’ e le scommesse si vincono o si perdono. Ci siamo detti: mal che vada, ci siamo divertiti. Invece è sotto gli occhi di tutti il lavoro che, da folli, siamo riusciti a fare. I libri, i convegni, gli incontri, i seminari, le istruzioni. E questo è solo il lato più superficiale. Perché dietro c’è una realtà rituale, quella che si vive nei capitoli, nei concili, nelle commende, sempre più carica di entusiasmo, di partecipazione. È aumentato il numero dei maestri della comunione che vogliono entrare. Perché siamo riusciti a fare capire che qui c’è struttura e sostanza, che chi vuole un approfondimento della sua ricerca iniziatica, qui può trovarla. Anche la follia merita i suoi applausi, scriveva Alda Merini. Che non è uno stato patologico. Ma essere incoscienti come bambini e insonni come gli adulti. Se trovi la combinazione giusta, distingui lo sciocco dal genio. Noi non scambiamo i sogni per realtà, ma abbiamo fatto dei sogni la nostra realtà, che è qui, che si può toccare. In un mondo che teme la Massoneria, perché non la conosce. Ne ha paura, perché i nostri nemici storici si sono fatti più aggressivi e ci buttano calunnie a secchi. In un mondo che, senza saperlo, ha bisogno di noi. Del nostro entusiasmo. Della nostra ricchezza. Della nostra follia». Così Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale, ha commentato i numerosi nuovi ingressi nelle camere del Rito di York in tutta Italia.

La Massoneria sopravvive alle fake news. In un convegno i pregiudizi e gli errori del giornalismo italiano



Dall’inquinamento mafioso di Castelvetrano allo scandalo del Monte dei Paschi di Siena si è sempre voluto dare la colpa a qualche massone e regolarmente tutto è stato smontato”. Lo ha sottolineato il Gran Maestro Stefano Bisi, nel suo intervento a Udine al convegno “Giornalismo e Antimassoneria: Fake news o verità?”. Il Gran Maestro è tornato anche a parlare dell’iniziativa dell’Antimafia di sequestrare gli elenchi degli iscritti al Grande Oriente di Sicilia e Calabria, ironizzando sui metodi e criteri della Commissione presieduta da Rosy Bindi, e delle proposte di legge contro la Libera Muratoria, presentata da alcuni suoi esponenti. “Non si sequestrano gli elenchi delle associazioni perchè prima o poi potrebbe toccare a tutti”, ha ribadito Bisi, ricordando quello che accadde durante il Fascismo, che cominciò con il perseguitare la Massoneria e finì per cancellare tutte le libertà. Ma in che modo il Grande Oriente ha risposto agli attacchi? “Resistendo e rilanciando”, ha risposto Bisi, illustrando quella che ha definito appunto la strategia della doppia R, una strategia fatta di grande impegno sia civile che sociale.

All’evento, che è stato moderato da Angelo Di Rosa,  sono intervenuti  come relatori Maurizio Boldrini, docente di Giornalismo e nuovi media presso l’Università degli Studi di Siena;Marco Belviso, blogger giornalista; Michele Lembo, giornalista di “Radio Radicale”; Ugo Volli, ordinario di Filosofia della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Torino;  Umberto Cecchi, giornalista, già direttore de “La Nazione”.Ha concuso il Gran Maestro Stefano Bisi. Presenti anche  Guido Ricci, presidente  del Collegio Circoscrizionale  del Friuli Venezia Giulia e Marco De Carli presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Udine, che hanno portato i saluti dei fratelli del territorio, soffermandosi sulla figura di Celotti. Al convegno hanno inviato i loro messaggi  la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il presidente del Consiglio regionale Franco Jacob.

Fonte: GOI

Dalla Nigredo alla conquista dell'Albero della Vita. Cabala e Alchimia secondo Iole Di Simone



La Qabbalà è una scienza molto complessa ma si deve apprezzare il fatto che essa è al tempo stesso, razionale e nascosta, sperimentale e deduttiva, intima e descrittiva, applicata e naturale. Questo secondo volume di Iole de Simone, recentemente proposto da Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno, ne vuole indagare struttura e ontologia, anche nei suoi rapporti con l'ermetismo tradizionale. Prossimamente in libreria.

venerdì 24 novembre 2017

Un nuovo studio della Monte Sion




La R:.L:. Monte Sion ha improntato gli studi dell’anno 2017 all’Operatività Muratoria, approfondendone gli aspetti che maggiormente conferiscono concretezza ed effettività al lavoro del Maestro Muratore.
Una definizione del Lavoro Massonico potrebbe essere: quell’attività che svolge il Libero Muratore per aprirsi alla conoscenza e alla consapevolezza di stampo iniziatico, mediante un impegno costante, personale e di gruppo.
A tal proposito, la metafora è estremamente significativa: c’è un piano di lavoro, uno specifico obiettivo (la costruzione della Cattedrale); c’è uno sforzo concreto da compiere (e relativo rischio di perdita) ed un risultato tangibile da conseguire (il manufatto personale, contributo al piano di lavoro del Gruppo). Il tutto in ambiti rigorosamente spirituali…
Dato questo contesto, con la speranza che possa tornare utile alle personali istanze di ricerca, si è deciso di dare alle stampe la presente raccolta di contributi e approfondimenti che, di volta in volta, hanno messo a fuoco gli obiettivi concreti che si prefiggono i nostri studi. In estrema sintesi: le “cose da fare” e gli “errori da evitare”…

In libreria la Chiesa Gnostica di Krumm-Heller




Questo volume rappresenta una sorta di manifesto ideale di quel fenomeno, in ambito spirituale e occultistico, denominato 'neognosticismo'. Un fenomeno che raccoglieva comunità, scuole filosofiche, liberi pensatori e raramente forme struttura ecclesiastiche fra loro separate per insegnamenti e pratiche. In realtà lo gnosticismo è una sorta di pensiero debole e minimalista, che si innestava su 'narrazioni' esoteriche e religiose autoctone per poi offrire una diversa prospettiva di comprensione delle medesima. La quale era sempre e comunque opponente alla lettura correntemente accettata. In epoca tardiva l’albero dello gnosticismo ha fruttato realtà come il Manicheismo e il Catarismo, le quali hanno caratterizzato lo sviluppo culturale e spirituale di buona parte del mondo antico e medioevale. Echi dello gnosticismo è possibili rinvenirli, non solo in tutto lo scibile esoterico, ma nella stessa Chiesa Cattolica. La quale per contrastarlo ha dovuto fare proprie alcune delle sue tesi.
Vi sono degli elementi comuni nella docetica di queste scuole e sette: considerare per esempio questo mondo espressione di una potenza spirituale inferiore (la quale oscilla fra ignoranza e malevolenza e spesso individuato nel dio dell’antico testamento), l’uomo-gnostico prigioniero di questa manifestazione e il considerare la creazione una sorta di prigione per lo gnostico. Queste scuole, così come altre scuole filosofiche orientali e cinesi, pongono l’attenzione, in ultima analisi, sul concetto di quanto è reale e di quanto è illusione.
Quanto sopra indicato, valevole per lo gnosticismo storico, non si ritrova, nella sua integralità, nel neognosticismo. Il quale ha punto di origine con la nascita della Chiesa Gnostica da parte del visionario Doniel. La Chiesa Gnostica, così come conosciuta, è una struttura similare alla chiesa cattolica per funzioni e liturgie, nata in ambito paramassonico, di orientamento sostanzialmente ermetico, che si esprime con un linguaggio oscillante fra lo gnosticismo e il panteismo. Il tema del reale e dell’illusione e l’opposizione alle cose di questo mondo sono completamente assenti.
A cura di Filippo Goti, Krumm-Heller è pubblicato da Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

giovedì 23 novembre 2017

Melchisedec: l’antico dei giorni senza genia

di Vincenzo Liguori




Melchisedec è sicuramente una figura di cui si potrebbe parlare praticamente all’infinito essendo tantissime le versioni e le interpretazioni che aleggiano su di essa.

I nostri dubbi iniziano già quando affrontiamo il problema dell’origine del nome.
Potrebbe significare e tradurre con “Il mio Re è Giustizia” secondo Genesi 14,18. Oppure “Re di Giustizia” che deriverebbe dal sanscrito “dharmaraja”.
Secondo altre teorie potrebbe significare “Il Re sarà giusto” oppure “Re giusto”, in questo caso avrebbe qualcosa in comune con la Cabalà quasi Melchisedec fosse un “Demiurgo” che aiuta a cercare gli angoli più reconditi della propria Anima o anche una sorta di sorvegliante della soglia.

Il suo nome è presente nell’Antico Testamento in Genesi 14,17,20 e nel Salmo 110 e, nel Nuovo Testamento, nella lettera agli Ebrei nei capitoli 5,6,10 in 6,20 e nel 7.

Di Lui parla anche Dante Alighieri nell’VIII Canto del Paradiso definendolo “il religioso” per antonomasia.
La sua figura è poi presente nella Cripta della Cattedrale di Anagni insieme a quella di Abramo. La scena testimonia la sottomissione di Abramo allorquando Melchisedec spezza il pane e versa il vino benedicendolo. Inoltre, su di una placca in rame smaltato che si conserva al Louvre di Parigi, Abramo riceve, dalle mani protette da guanti di Melchisedec, una grande Ostia bianca con impressa una Croce.
Nel De Civitate Dei Sant’Agostino asserisce che la benedizione di Melchisedec ad Abramo conferisce ad esso una sorta di promessa di una discendenza spirituale. «Una discendenza innumerevole non come i granelli di sabbia ma come le stelle del cielo. Parole con cui a me sembra piuttosto che sia promessa una posterità sublime a causa della felicità celeste».
Esiste, quindi, uno stretto legame tra Melchisedec ed il grande mistero dell’Eucarestia. Ulteriore prova di quanto affermato è nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.
Nel mosaico egli è rappresentato mentre viene incontro ad Abramo offrendogli pane e vino.
In alto è presente una terza figura che, secondo alcuni è Cristo. A me piace pensare che sia, invece, l’Altissimo.
Si chiuderebbe cosi il cerchio in una continuità Dio-Melchisedec-Abramo.

Probabilmente Melchisedec non era Ebreo.
“Il suo nome appare nella Bibbia nell’Antico Testamento, Genesi 14,18 nei seguenti versi: 17 Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè dei Re. 18 Intanto Melchisedec, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19 e benedisse Abramo con queste parole: “Sia benedetto Abramo dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, 20 e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici”.
Nel Nuovo Testamento si dice che Gesù nell’ultima cena  “spezza il pane e versa il vino alla maniera di Melchisedec”; e nel Salmo 4: “Il Signore ha giurato e non si pentirà: Tu sei Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec”.

Gesù non è, quindi una reincarnazione di Melchisedec ma il Supremo lo ha inviato fra di noi per aiutarci a discernere  ciò che è buono da ciò che è cattivo.

Citiamo Ebrei: 7,1-4 “Questo Melchisedec infatti, Re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta del re e lo benedisse; a lui Abramo diede il decimo di ogni cosa.
Essendo senza padre e senza madre, senza genealogia, non avendo né principio di giorni né fine di vita, ma essendo stato reso simile al Figlio di Dio egli rimane sacerdote in perpetuo”.

Chi è, quindi, questa figura tanto importante a cui Abramo attribuisce il privilegio del riconoscimento delle decime e che, addirittura, benedice Abramo stesso? Leggiamo in Ebrei 7: «Ora, senza alcuna disputa, il minore è benedetto dal maggiore».
Ci troviamo, sicuramente, di fronte a qualcuno di rilievo visto che anche San Paolo, per innalzare la figura di Gesù, fa riferimenti alla sua persona.

Egli è Re di Salem, quindi Re di pace. Non vi è traccia delle sue origini e tutto è avvolto nel mistero.
Melchisedec era allo stesso tempo Re e Sacerdote eterno, come il Signore Gesù Cristo, per questo è scritto: “ma fatto simile al figlio di Dio, egli rimane sacerdote in eterno (Eb. 7:3).

A differenza di Gesù di lui non si conosce una genia. Non si ha notizia di una madre o di un padre. Egli appare in maniera repentina senza che si parli dei genitori. Tuttavia, in un manoscritto ritrovato in Etiopia, si attribuisce la maternità a Sopanima, donna ormai avanti negli anni e sterile e sposata con Nir figlio di Matusalemme e fratello di Noè. Si legge: «Sopanima è ormai vecchia, e pur avvicinandosi il giorno della sua morte, concepisce un bimbo nel suo utero. Nir, il sacerdote, non si è unito a lei da quando il Signore lo ha designato sacerdote davanti al popolo. Sopanima, accortasi della gravidanza, si vergogna, si sente umiliata. E fino al termine della gravidanza si nasconde». Essa, umiliata ed impaurita muore al cospetto del marito. Nir ed il fratello Noè scavano la fossa che accoglierà il cadavere ma al momento in cui vanno a prelevare la salma si accorgono di una stranezza: «Allora da solo nasce il bambino della morta Sopanima. Ha il corpo sviluppato come uno di tre anni. Parla già e  benedice il Signore. Il Sigillo sacerdotale appare sul suo petto. La sua apparenza è gloriosa! Viene chiamato Melchisedec, il Re vero».
Una notte a Nir appare il Signore che gli dice ”Nir, non posso sopportare oltre le grandi iniquità che state commettendo sulla terra. Perciò giungerà sulla terra la grande distruzione. Ogni vivente perirà. Non affliggerti, tuttavia per il bambino, egli non morirà insieme a quelli di questa generazione che saranno distrutti, ma diverrà il Grande Sacerdote Santo. Farò di Lui, Melchisedec, il Re giusto, il più grande di tutti”.

Cosa strana, però, il suo nome scompare o diventa molto raro nella storia futura della Chiesa, un po’ come accaduto con la Maddalena. Eppure egli è un personaggio straordinario, citato nella Bibbia, ma che poi non viene adorato, non viene fatto conoscere, non viene spiegato, si appalesa però come simbolo del “Sempre Veniente”.
Anche San Paolo quando parla di Gesù dice che è venuto come il Re Sacerdote Melchisedec e si comprende da questa affermazione che Melchisedec era come Gesù, era un altro Gesù, venuto migliaia di anni prima.
Come per gli indiani Krishna.

Nel manoscritto 11 Q 13/11 rinvenuto nella grotta 11 di Qumran, viene rivelato che dopo Melchisedec ci saranno altri dodici grandi sacerdoti che verranno al mondo sempre per opera di Dio ed in assenza di figura paterna.
Questo concepimento divino fa capo al fenomeno conosciuto come “Shekinà”, termine aramaico che può essere interpretato come “viene, penetra, trasforma”.
È in questo continuo e ciclico nel tempo manifestarsi sulla terra di esseri superiori, emanazione del Divino, che si realizza l’ordine sacerdotale di Melchisedec.
Con Melchisedec, quindi, ha inizio una linea Sacerdotale che si estrinsecherà con la stirpe di Davide.
I Re-Sacerdoti, per divenire tali erano soggetti ad una consacrazione mediante unzione: Salmo 45,8 «Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia».
L’unzione, quindi, con olio benedetto può significare ergere la persona scelta  ad un livello divino per decisione presa dall’Altissimo. Il prescelto sarebbe, quindi, un designato ed inviato da Dio sulla terra ed egli rappresenterebbe una energia trasmessa dal Cielo per realizzare la Sua volontà rappresentandolo fra gli uomini.
Il Re ed il Sacerdote sono “investiti” dall’anima del Grande architetto.
Nel portale di Rosslyn, Melchisedec ha in mano un Calice.
Nella cattedrale di Chartres, Melchisedec è raffigurato con sul petto, sostenuto dalla mano sinistra, un calice che rappresenta il sacro Graal, la discendenza divina, la discendenza dei Re Sacerdoti.
Infatti, la figura di Melchisedec è presente, insieme ad altri dieci personaggi ad ornare l’entrata centrale della porta nord  della Cattedrale di Chartres. La statua è insieme a quelle di Abramo, Mosè, Samuele, Davide, Isaia, Geremia, il vecchio Simeone, Giovanni Battista.
La sequenza inizia con la statua di Melchisedec che benedice Abramo e finisce con Pietro. Abbiamo già sottolineato come Paolo definisca Gesù “Sommo Sacerdote alla maniera di Melchisedec” infatti sia Melchisedec che Pietro hanno le mani sul Calice della Santa Cena.
Lo studioso Emile Màle, in merito al succedersi delle undici statue scrive: «Il misterioso Calice che appare all’inizio della storia nelle mani di Melchisedec, si ritrova in quelle di Pietro. In tal modo il ciclo si chiude. Ciascuno di questi personaggi è, quindi, una specie di Christophoro (portatore di Cristo) che si trasmettono di generazione in generazione il Segno misterioso».
Cosa rappresenta, quindi, il misterioso Calice?
Sappiamo che il Graal è stato descritto in molteplici modi.
Può essere una coppa, semplicemente una pietra, oppure una pietra in un calice. Prima di Cristo si identificava con un piatto o anche con un calderone.
A Chartres Melchisedec ha in mano  una coppa all’interno della quale c’è una pietra. Pietra Filosofale o la Manna? Oppure una gemma di grande valore?
Ci piace interpretare tale scena come una sorta di passaggio di un qualcosa di prezioso, altamente simbolico e immensamente misterioso in una sorta di 'staffetta' dinastica che si è verificata nei secoli nei successori del Sacerdote Melchisedec.
Sappiamo che, con l’avvento di Gesù Cristo, la successione dinastica di Melchisedec proseguì con il suo evolversi sempre con una discendenza maschile, mediante i Re Pescatori (Re Sacerdoti).
Approdiamo, quindi nella linea del Sangreal di Davide da alcuni chiamata 'famiglia del Graal'. Ma questo è uno spunto per altri approfondimenti!

Nel libro di Daniele al capitolo 7: 1-28, il profeta dice di aver visto, ancorché in sogno, una maestosa figura il cui “vestimento era bianco proprio come la neve, e i capelli della sua testa erano come lana pura”, che egli definisce come l’Antico dei Giorni.
Nel testo letterale è scritto: “l’antico dei giorni si sedette”.
Verrebbe da pensare che abbia visto Dio, ma sappiamo bene che così non potrebbe mai essere.
“Nessun uomo ha mai visto Dio”, dice infatti la Bibbia (Giovanni 1:18) - “Dio ha un aspetto così glorioso che nessuna creatura di carne e ossa potrebbe vederlo e continuare a vivere” (Esodo 33:20).
Andando avanti nel racconto un aiuto a comprendere chi esso sia, oltre il contesto, lo fornisce l’azione del sedersi, egli infatti si siede per amministrare giustizia.
Viene quindi spontaneo il pensare che esso sia non altro che Melchisedec, sacerdote in eterno e da sempre, in cui sin dal suo nascere nella notte dei tempi si incarna l’essenza della giustizia e della pace.
È stata già sottolineata l’impossibilità di vedere Dio.
L’Altissimo misterioso si manifesta e si appalesa, quindi, con le fattezze di un essere umano che possa risultare “capibile e riconoscibile” ai limitati sensi dell’uomo.
Melchisedec, perciò’, rappresenta quella che, nel Vecchio Testamento, è una TEOFANIA, cioè una manifestazione visibile dello Spirito invisibile di Dio.
L’Onnipotente, non potendosi svelare in modo diretto e tangibile, sceglie una rivelazione della Sua natura misteriosa, spesso incomprensibile all’uomo, creando una Teofania rappresentata, in questo caso, dal Sommo Sacerdote Melchisedec.
Egli è dunque il giudice massimo delle azioni dell’uomo.
Melchisedec non è altro se non il manifestarsi del divino, una delle sue manifestazioni nel tempo, non ha padre, non ha madre, ma la sua discendenza è una discendenza sacra e pura.

Massoneria ed Europa.



Nel trecentesimo anniversario della nascita della Massoneria moderna, avvenuta a Londra il 24 giugno 1717, un gruppo di studiosi ripercorre la storia di una Istituzione le cui vicende sono intimamente connesse al divenire d'Europa e del Mondo. Dalla complessa questione delle origini della Massoneria al ruolo da essa svolto nelle grandi rivoluzioni dell'età moderna e nella fase culminante dell'affermazione della civiltà europea, dagli snodi cruciali dei rapporti col movimento operaio e socialista, della Grande Guerra e dell'avvento dei totalitarismi sino alle vicende più recenti, 300 anni di storia della Massoneria europea sono ripercorsi in un volume che approfondisce altresì i rapporti della Libera Muratoria con la Tradizione esoterica, con la cultura musicale e con le fedi religiose. Il tutto in pagine a cura di accademici e noti specialisti che coniugano il rigore dell'argomentazione critica con la linearità e la scioltezza della trattazione di un'opera che si rivolge non solo agli studiosi ma anche al vasto pubblico dei non specialisti. Bonanno editore.

mercoledì 22 novembre 2017

Son et Lumiere, Arti e Massoneria. Alessandro Cecchi Paone presenta al Conservatorio di Milano una serata di grande prestigio



Nell'ambito delle celebrazioni per i 300 anni della Massoneria si svolgerà a Milano, nella Sala Verdi del Conservatorio, un evento presentato da Alessandro Cecchi Paone intitolato "Son et Lumiere", con il concerto “Arpeinsieme” diretto dal Maestro Gianrosario Presutti, l'esibizione del baritono Franco Vassalli, accompagnato al piano dalla Prof.ssa Beatrice Benzi e l'esibizione di Walter Rolfo. Quello della musica con la Massoneria è un rapporto molto intenso, a partire dal musicista più noto di tutti, Mozart, che ai 'fratelli' dedicherà le pagine più belle delle sue ultime opere e un capolavoro immortale come Il flauto magico. Nel corso della serata Cecchi Paone intervisterà il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Stefano Bisi. Domenica 3 dicembre alle 15.45

martedì 21 novembre 2017

In ricordo di Voltaire



«I piaceri sensuali passano e svaniscono in un batter d'occhio, ma l'amicizia tra noi, la reciproca confidenza, le delizie del cuore, l'incantesimo dell'anima, queste cose non periscono, non possono essere distrutte. Ti amerò fino alla morte».

Oggi nel 1694 nasceva il massone Voltaire.

Il Gran Maestro della Massoneria: «Il mondo ha ancora bisogno di noi»



«C’è bisogno di noi, della Libera Muratoria, di un’organizzazione di uomini che cercano di fare del bene all’umanità, migliorando in primo luogo se stessi, con un metodo semplice, che è anche quello dell’ascolto. E lo conferma il successo di tanti eventi organizzati in tutt’Italia dal Grande Oriente». Lo ha sottolineato il Gran Maestro Stefano Bisi, concludendo l’incontro che si è tenuto a Civitavecchia il 17 novembre dedicato ai 300 anni di Massoneria e organizzato dalla loggia Centumcellae Pensiero e Azione 1264. «C’è bisogno di uomini che tutelino il libero pensiero nonostante gli attacchi di queste ultime ore», ha aggiunto il Gran Maestro.

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lunedì 20 novembre 2017

Tiziano Busca a Novara: «Siamo luce per il mondo. I nostri valori sono la nostra guida»

Tiziano Busca

«Sulla via della pietra il massone raccoglie la sintesi dei simboli della sapienza delle regole della conoscenza. Il massone dell’Arco Reale è come un Pellegrino che dopo aver scoperto il segreto del Vitriol si avvicina alla propria anima attraversando i veli della conoscenza e scoprendo che ciò che cercava era in lui ed è lui. Per questo è errato parlare di esoterico ed essoterico. Un massone è elemento a tutto tondo che non esprime leadership nel mondo profano ma carisma, una forza ed una energia che non può essere duale ma solo attrattiva e coinvolgente per gli Uomini. Disquisire sulla diversità dei mondi è confermare una patologia bipolare il cui ambito di approfondimento è in sede medica. Nel viaggio dell’anima emergono i valori che rendono il pensiero dell’iniziato il valore forte di guida nel mondo profano a cui dobbiamo testimoniare la nostra diversità,
la nostra trasparenza, la nostra distinzione dai valori materiali perché la via di un iniziato è la luce per il mondo». Con queste parole il sommo sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale del Rito di York Tiziano Busca ha chiuso i lavori a Novara, nel cui capitolo sono stati esaltati 15 nuovi compagni al grado di Maestro dell'Arco Reale.

Un ricordo della serata di Almerindo Duranti



Un momento della cerimonia



Una delegazione del Rito di York italiano in Slovenia


Una delegazione italiana ha partecipato alla Grande Assemblea del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale del Rito di York in Slovenia, un'altra giornata importante per la tessitura della trama di fraternità e conoscenza del più diffuso sistema altograduale nel mondo. Della delegazione facevano parte il Gran Consigliere Bruno Cum, Francesco Isgrò del Capitolo Delta di Padova e Pietro Pingitore.

Al Teatro Eliseo Paolo Mieli racconta la Massoneria

Paolo Mieli

«Un regalo alla storia e alla città di Roma», così viene presentato l’evento, che si svolgerà il 24 novembre al centralissimo teatro Piccolo Eliseo di Roma, sarà «una serata per raccontare il ruolo della massoneria italiana nel corso dei suoi tre secoli di storia, un evento  per riportare al centro il carattere positivo e sociale della massoneria». Dunque, l’appuntamento del Piccolo Eliseo si prospetta come una sorta di operazione di contro-informazione rispetto al sentire comune nei confronti delle logge. Un’operazione affidata a un testimonial d’eccezione come Paolo Mieli, che rileggerà gli eventi cruciali della storia italiana da una prospettiva “massonico-centrica”. «Dal processo che portò all’Unità d’Italia, alla nascita del Risorgimento, passando per la prima guerra mondiale fino al racconto della Resistenza, la storia contemporanea italiana – spiega ancora la presentazione dell’evento – sarà la protagonista assoluta dell’evento, impreziosita dal racconto magistrale del noto storico e giornalista».

Non è la prima volta che Paolo Mieli si occupa di Massoneria e del suo ruolo nel Risorgimento italiano. Già in un convegno, ospite del Grande Oriente d'Italia con il Gran Maestro Stefano Bisi. «La Massoneria è stata la guardia armata della storia ufficiale del Risorgimento, perché ha sempre sostenuto e difeso i valori del Risorgimento in modo dogmatico. Il Risorgimento è fatto di luci ed ombre, e il fatto stesso che un’associazione come la Massoneria, inizi a metterla in discussione è molto importante. Ci vuole una storia più coraggiosa. Per arrivare sino in fondo bisogna fare come hanno fatto gli Americani che sono andati alla radice della contrapposizione fra Nord e Sud. Loro hanno fatto veramente i conti con la storia. Hanno realizzato pure, per esempio, film come “Via col vento” che è la versione dei fatti vista dal Sud, ed hanno intitolato piazze e vie ai confederati, operando una rivoluzione culturale che ha portato gli Stati Uniti a fondare una Nazione vera».

Metafisica e linguaggio



Si potrebbe definire la metafisica come una riflessione sulla totalità dei fenomeni, quando questa totalità sia concepita non come una semplice sommatoria bensì come un tutto dotato di senso. In che misura quest'immagine totalizzante è condizionata dalla natura simbolica del nostro accesso al mondo, e più specificamente dal linguaggio? Attraverso una riflessione che coinvolge pensatori molto differenti tra loro (Walter Benjamin, Henry Bergson e soprattutto Ludwig Wittgenstein), l'autore di questa nuova proposta Bonanno editore ci propone un quadro unitario, basato su una concezione modesta della razionalità. Non disponiamo di alcun accesso privilegiato a una presunta unità razionale. La conoscenza e l'agire umano non hanno dunque altra scelta che partire dalla complessità del molteplice, strappando ad esso quel tanto di unità che è possibile.

venerdì 17 novembre 2017

Fratelli d'Italia è anche l'inno della Massoneria



«Ora ci sentiamo ancor di più Fratelli d’Italia e canteremo l’inno orgogliosamente, come abbiamo sempre fatto, durante le nostre tornate rituali e le manifestazioni pubbliche». Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, Stefano Bisi, plaude con soddisfazione alla notizia che dopo 71 anni di provvisorietà finalmente il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli, sia adesso a tutti gli effetti l’inno ufficiale della Repubblica Italiana. «Per noi, “Fratelli d’Italia”, al di là delle questioni burocratiche, è stato sempre l’inno che abbiamo portato impresso nel cuore e nella mente, perché in esso c’è la storia d’Italia e del Risorgimento che sfociò nell’Unità. Scritto dal massone Goffredo Mameli e musicato dal fratello Michele Novaro, esso fa vibrare da sempre l’animo dei liberi muratori e dei cittadini italiani».  

mercoledì 15 novembre 2017

Il GOI da Milano: «Fra trecento anni ci saremo ancora». Intanto Rizzo e Signorello sono prosciolti da ogni accusa. Ma la stampa non lo dirà

A Milano si è anche presentata l'attività degli Asili Notturni

La tornata a logge riunite della Lombardia tenutosi qualche giorno fa a Milano è stata anche l’occasione per tornare sulle ‘persecuzioni’ della Commissione Antimafia e sulle fake news alimentate da carta informazione (argomento che sarà a sua volta oggetto di un seminario con Alessandro Cecchi Paone). Sulla condotta antidemocratica ed illiberale di Rosy Bindi è intervenuto tra gli altri il presidente del Collegio Circoscrizionale dei MMVV della Lombardia. «Citando Claudio Bonvecchio, siamo gli autentici aristocratici del pensiero.  E cresciamo perché abbiamo un progetto che non teme il tempo. Per questo ci attaccano, ci denigrano. Abbiamo subito inchieste giudiziarie che si sono rivelate di cartapesta. Vinceremo questa battaglia. Fra trecento anni ci saremo ancora. Ma degli uomini che ci vogliono male non ci sarà più nessuno e la memoria dell’uomo non ne conserverà traccia».
Quintino Paola: «L’Amministrazione comunale di Castelvetrano venne sciolta per infiltrazioni mafiose e 14 amministratori pubblici dichiarati ineleggibili, impresentabili. Tra loro anche due nostri Fratelli: gli assessori Giuseppe Rizzo e Mimmo Signorello. La loro grave colpa: essere Massoni. Ma il Tribunale di Marsala li ha prosciolti da ogni accusa. Ora sono di nuovo eleggibili, presentabili. Appartenere al Goi non è reato. Gli elenchi, ha detto recentemente un magistrato parlando qui da voi, a Milano, non si sequestrano a nessuno. Perché, come diceva Giovanni Falcone, il sospetto è l’anticamera della calunnia».
«Mi piace la guerra in trincea», ha concluso il GM Stefano Bisi, «e la faccio come la fece mio nonno Pietro a Vittorio Veneto esattamente 100 anni fa. Allora c’era il sogno risorgimentale, oggi c’è il sogno della nostra dignità di Liberi Muratori. Io non tremo».

Fonte: GOI

L'uomo nuovo



Le lettere ebraiche che formano la parola ADAM (Alef, Dalet, Mem - אָדָם‎‎ ), secondo il Notarikon del XIII secolo (il Notarikon è uno dei tre metodi usati nella Kabbalah – gli altri due sono Ghematria e Temurah – per riordinare parole e frasi della Bibbia così da derivarne un significato più profondo), indicherebbero tre personaggi illustri della Sacra Scrittura:
* ADAMO (Alef) - Uomo Terreno / Umanità
* DAVID (Dalet) - Secondo Messia d'Israele - Tribù di Giuda
* MESSIA (Mem) - L'unto, il consacrato all'Altissimo e Liberatore
In accordo con ciò che viene tramandato dalla Tradizione cristiana, Gesù Cristo, oltre a provenire dalla Tribù di Giuda, quindi collegato in maniera inequivocabile alla discendenza Davidica, sarebbe il NOVELLO ADAMO, l'Uomo Nuovo da seguire e incarnazione terrena del vero Liberatore o Messia - è in sostanza, come ci rivela il significato del suo nome in aramaico (Yeshua/YHWH), "Colui che salva/Salvatore" - Dio.

Continua a leggere qui (dal Blog di Michele Perrotta)

martedì 14 novembre 2017

Le pagine esoteriche di Federico Guastella



Rita Levi Montalcini ha affermato che il male del nostro tempo è di non credere ai valori: “Non ha importanza che siano religiosi o laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte”. È in quest’ottica che s’inquadra il libro, i cui argomenti vanno letti secondo il filo conduttore di una visione esoterica della vita, secondo la tradizione sacra di tutte le culture che prospetta due fasi: dall’Uno alla molteplicità e dall’uomo all’immanifesto. Vi si può ritrovare un percorso esistenziale, una terapia personale di crescita che rende liberi dalle apparenze in analogia col mito della caverna di Platone. È il risveglio interiore, è la domanda sulle origini e sulla destinazione cui vanno convogliate le energie: nella rinascita, che è passaggio da uno stato all’altro in cui ogni conflitto si armonizza come nel Logos di Eraclito o dello Sfero di Empedocle. Il mito si intreccia con la ricerca esoterica e le connessioni simbolico-culturali si fanno dense di significati nel capitolo sui “Tarocchi” che segue all’indagine sul pensiero di grandi illuminati. Il viaggio infine è affidato alla fisionomia dell’Albero della vita con una suggestiva lettura della Qabbalà che punta alla descrizione delle sue dieci Zefiro.
Le pagine esoteriche di Federico Guastella, prossimamente in libreria.

lunedì 13 novembre 2017

Chiesa e Massoneria, prove di dialogo



Certo che la prova di dialogo poteva essere pure ardita. Quella tra chiesa e Massoneria che hanno passato almeno gli ultimi tre secoli a farsi la guerra. Soprattutto da una parte sola, dalla parte di chi, ritenendo di essere dalla parte dell'unica ragione possibile, ha sempre scomunicato tutto il resto? Chi ha sempre visto il 'libero pensiero' la libera ricerca senza padroni come, a dire bene, una strada di errori, senza una guida. Una strada del demonio.  Si può provare allora a dialogare, come si è provato a fare a Siracusa, alla presenza  del vescovo di Noto monsignor Antonio Staglianò e di monsignor Maurizio Aliotta, preside dello Studio Teologico San Paolo di Catania, ex membro del Consiglio di Presidenza dell’Associazione Teologica Italiana e segretario nazionale di quest’ultima. Con loro i GM Santi Fedele e Sergio Rosso. A confrontarsi, e a continuare a farlo, ci si scoprirà magari diversi. Ma almeno si eviteranno le calunnie gratuite. Da una parte e dall'altra.

La Massoneria della Parola. Grande successo dello York Lazio per il convegno con Massimo Agostini

Le conclusioni di Tiziano Busca

C'è chi parla e chi fa. E il Rito di York Lazio in queste settimane si è alzato le maniche per organizzare qualcosa di splendido che sicuramente resterà nella storia del Rito. Un successo di pubblico e un pieno di consensi che testimonia qualità e impegno di un'offerta  che è anche presentazione e ipotesi 'formativa', per chi non si voglia più accontentare del chiacchiericcio profano, dei rumori, ma che voglia finalmente, dopo averla tanto cercata, sentire risuonare 'la Parola'.
Il tema è stato magistralmente affrontato all'Hotel dei Congressi, a Roma, da Massimo Agostini che alla sua attività di abile conferenziere affianca da anni quella di saggista (per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno). Erano presenti le alte cariche del Rito, che hanno portato i loro saluti, da Mario Pietraccioli, Gran Maestro della Massoneria Criptica a Guido Vitali, Gran Commendatore della Gran Commenda dei Cavalieri Templari d'Italia. Le conclusioni sono state affidate a Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale in Italia del Rito di York. Un plauso ai Capitoli che hanno reso possibile questa giornata: Tevere (Roma), Luca Venturi (Roma), San Galgano (Latina), Edmund Harrison - Lavinium (Anzio) e Kilwinning - Riconciliazione (Viterbo).


Un momento dell'intervento di Massimo Agostini


A Torino Mauro Cascio racconta Martinez de Pasqually



In occasione dei 250 anni dalla fondazione del 'misterioso' Ordine degli Eletti Cohen (che avrebbe di fatto interrotto le sue attività sette anni dopo) da parte di Martinez de Pasqually, il filosofo Mauro Cascio ha introdotto presso la Libreria La Fenice il pensiero del grande iniziato, esponendo a grandi linee la dottrina e come questa si spalmasse poi nei gradi 'paramassonici' (non massonici in senso stretto) del suo sistema. Martinez e i suoi emuli più noti, Willermoz e Saint-Martin, hanno costituito una grande stagione che poi avrebbe dato origine, un secolo e mezzo più tardi, al moderno Martinismo. Tra le opere in italiano, tutte curate da Cascio, vanno segnalati i Cenni Storici sul Martinismo di Bricaud, le biografie di Papus e Constant Chevillon, Martinezismo, Willermozismo, Martinismo, Massoneria di Papus, ma soprattutto l'opera omnia di Martinez (il Trattato sulla Reintegrazione degli Esseri, il Manoscritto di Algeri, e L'Universo a portata di mano), quella di Willermoz (Il Trattato delle due nature, Le Istruzioni di Lione, I Nove Quaderni D., le Lettere), l'Atlante di Prunelle de Lière (Le chiavi operative degli Eletti Cohen) e le opere di Saint-Martin a più forti tinte martineziste (Il cimitero di Amboise, Istruzioni della Saggezza, Lettera a un amico sulla rivoluzione francese, Ecce Homo). Cascio (il cui ultimo titolo in libreria è Piazza Dalmazia, dopo il successo di Umberto Eco e la Massoneria) è anche l'autore di All'ombra della Riconciliazione. Martinez de Pasqually e l'Ordine degli Eletti Cohen.

I tre Goethe in viaggio per l'Italia



Sogno o reminiscenza, l’Italia è la meta lontana di un viaggio che sul filo della nostalgia e della memoria si dipana lungo un secolo nella vita di tre generazioni di un’illustre famiglia tedesca: i Goethe. Johann Caspar Goethe, giurista e consigliere imperiale e padre di Johann Wolfgang – autore del Viaggio in Italia, l’opera più fortunata della letteratura odeporica tedesca – visita la penisola nel 1740 e «in questa incomparabile parte d’Europa» annota inesauribili impressioni sulla classicità, sull’arte, sulla natura e sul popolo italiani. Tra il 1786 e il 1788 Johann Wolfgang von Goethe, ministro di Weimar, percorre tutta l’Italia fino alla scoperta della civiltà ellenica nell’estremo Sud europeo, la Sicilia. Suo figlio, il consigliere della camera August von Goethe, riprende nel 1830 il cammino verso il giardino delle Esperidi per rinascere come i suoi avi nella felicità italiana, ma il suo tour termina tragicamente a Roma, dove è sepolto nel cimitero acattolico degli stranieri alla Piramide Cestia, un luogo che suo padre durante il suo viaggio italiano aveva profeticamente dipinto due volte. Il libro ripercorre attraverso una scelta di passi – in parte inediti – le tappe comuni dell’esperienza affascinante e straniante del Sud e in un’indagine comparativa ne restituisce visioni e suggestioni in unisono e in contrappunto.
Paula Paumgardhen è tra le novità in uscita per Bonanno Editore.

giovedì 9 novembre 2017

Giornalismo e AntiMassoneria: Fake news o verità?



«Giornalismo e AntiMassoneria: Fake news o verità?» è il tema del seminario di studi che si terrà ad Udine, a Palazzo Kechler, il prossimo 25 novembre. Coordinati dai giornalisti Angelo Di Rosa e Marco Belviso interverrà Maurizio Boldrini (Docente di Giornalismo e nuovi media presso l’Università degli Studi di Siena), Ugo Volli (Ordinario di Filosofia della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Torino), Michele Lembo (Radio Radicale) e Francesco Carrassi (direttore de La Nazione). Le conclusioni saranno di Stefano Bisi, GM del Grande Oriente d'Italia.

mercoledì 8 novembre 2017

martedì 7 novembre 2017

La guerra giusta della Massoneria. Convegno con Alessandro Cecchi Paone



Sabato 11 novembre alle ore 16, presso il Ridotto del Teatro delle Muse in Piazza della Repubblica 14, il Grande Oriente d’Italia, il Rito Simbolico Italiano Loggia Regionale Marchiae e il Collegio dei Maestri Venerabili delle Marche organizzano il convegno dal titolo La “Guerra Giusta” della Massoneria italiana che vedrà come moderatore il giornalista e conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone. L’ingresso è libero e la cittadinanza è invitata.
Dopo i saluti di Fabrizio Illuminati, presidente del Collegio dei MM.VV. delle Marche, e di Mauro Raimondi, presidente del Rito Simbolico Italiano Loggia Regionale Marchiae, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi introdurrà il tema del convegno.
Prestigiosi i relatori: Marco Cuzzi (Università di Milano) presenterà il libro “Dal Risorgimento al Mondo Nuovo. La Massoneria italiana nella prima guera mondiale”. A seguire Marco Severini (Università di Macerata) esporrà “Il fronte davanti casa: la Marche e la Grande Guerra” mentre Moreno Neri (Filologo e saggista) tratterà “Guerra e Massoneria. Condannati a ripetere la storia?”.

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Il cuore è un cristallo alchemico



Portando l’attenzione al centro del tuo petto puoi percepire lo spazio del tuo cuore. Resta in ascolto, e potrai accorgerti della vastità di percezioni che è in grado di proporti: apertura, amore, pace, malinconia, agitazione, gioia, tristezza o una sorta di bruciore. Ognuna di queste sensazioni è come un filtro attraverso cui si forma la tua realtà: è come puntare luce verso un cristallo semitrasparente, per vederla poi uscire trasformata nei toni di colore di cui il cristallo è composto. Ogni sensazione proietta così una diversa scena nel film della tua vita e la buona notizia è che il tuo cuore è un cristallo alchemico, che cambia continuamente forma e ha il potere di riscrivere la sceneggiatura in ogni momento. Niente è fissato e ogni cosa è possibile, tutto ciò che devi fare è connetterti con lui e lasciarlo esprimere. Conosci percettivamente lo spazio del tuo cuore lasciati sovrastare dalle sensazioni che lì si sono accumulate, sentile consciamente e le vedrai sciogliersi dolcemente. Sii gentile con il tuo sentire e il tuo film si trasformerà. La vita può essere osservata così, una scena dopo l’altra, e ti ricorderai che in verità tu non se né il cristallo né il film, ma la luce che crea ogni forma, colore e suono!


Fonte: Spazio Interiore

Nuovi ingressi nel Rito di York



Un inizio di settimana importante, con nuove acquisizioni nel Rito di York. Nuovi compagni che potranno trovare finalmente il più indicato completamento e perfezionamento della loro maestria. Ci sono nuovi compagni a Firenze, grazie al Capitolo Lando Conti e a Lucca.

Si parla di Martinez de Pasqually alla Libreria La Fenice di Torino

Martinez visto da Luigi Malgherini, l'illustratore del Trattato e dei classici per le edizioni Tipheret

Una serata per parlare di Martinez de Pasquale a 250 anni dai suoi Eletti Cohen. Ospite della Libreria La Fenice di Torino il prossimo 10 novembre sarà Mauro Cascio, autore di All’ombra della Riconciliazione, curatore dei Cenni Storici sul Martinismo di Jean Bricaud e soprattutto dell’opera omnia di Martinez, a partire dal suo Trattato sulla Reintegrazione degli esseri, di quella di Willermoz e dei primi lavori di Louis-Claude de Saint-Martin, oltre che delle biografie firmate di Chevillon e Papus e dell’atlante di Léonard-Joseph Prunelle de Lière. Tutti titoli pubblicati nella collana di studi martinisti Lamed di Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno. Via Porta Palatina 2, ore 21.00.

venerdì 3 novembre 2017

Ernesto Teodoro Moneta, il Nobel dimenticato

Ernesto Teodoro Moneta


Ernesto Teodoro Moneta ( 20/09/1833-10/02/1918) Garibaldino e Patriota, combattente delle guerre di indipendenza e giornalista quale direttore per lunghi anni del quotidiano “Il Secolo”. E’ stato l’unico Premio Nobel per la Pace italiano. Un progetto di pace internazionale, il suo, collegato proprio a questa formazione risorgimentale, nella convinzione che il costituirsi di libere comunità nazionali guidate da istituzioni rappresentative sfociasse inevitabilmente nell’ armoniosa, appunto, pacifica convivenza tra i popoli.

Del resto, la stagione in cui si svolse il suo ruolo di infaticabile propugnatore del movimento pacifista sembrò confermare un simile obbiettivo: nessun conflitto turbò i paesi del vecchio Continente nel trentennio a cavallo tra Ottocento e Novecento, mentre si andavano consolidando gli stati frutto delle aspirazioni nazionali dei precedenti decenni. Nel 1887 Moneta fonda “Unione Lombarda per la Pace” e la “ Società per la Pace e Giustizia Internazionale”.

Nel 1898, dopo 30 anni alla direzione del “Il Secolo”, fonda la rivista: “La Vita Internazionale” rivolta a sollecitare un diretto impegno verso l’obbiettivo pacifista fino al raggiungimento nel 1907 del Premio Nobel.

“Il Premio Nobel Dimenticato” è il titolo del Convegno organizzato dalla Loggia “ Missori Risorgimento” N 640 all’Oriente di Milano che si terrà sabato 25 Novembre 2017 alle ore 10.00 presso la Casa Massonica di Milano, che per l’occasione ha invitato ad intervenire i seguenti relatori: Prof. Marco Cuzzi, Dott. Sandro Zarcone, Prof. Annita Garibaldi Jallet, Prof. Claudio Bonvecchio.Coordinatore e Moderatore: Francesco Maria Rabazzi

Per info: segreteria@goilombardia.it.

Fonte: GOI

Il Rito di York anche a Siracusa



La torta

Parte una nuova avventura

Il Rito di York cresce e si consolida anche in Sicilia. Nei giorni scorsi infatti è stato consacrato un nuovo Capitolo a Siracusa, alla presenza del Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale Tiziano Busca.